giovedì 25 luglio 2019

Le prime etichette intelligenti sono commestibili


Le prime etichette 
intelligenti
sono commestibili

Scritte sul cibo con il grafene informano su origine e scadenza




 Dal grafene (il materiale delle meraviglie) arrivano le prime “etichette intelligenti”: sono commestibili e vengono “scritte” direttamente sul cibo. 
Non è fantascienza, ma il risultato raggiunto da un team di ricerca del Laboratorio di Chimica presso l’Università Rice di Houston (Stati Uniti d’America),
“Quello che facciamo è convertire il materiale stesso in grafene”, ha detto il coordinatore della ricerca, James Tour. “L’idea di base è che qualsiasi materiale, con la giusta quantità di carbonio, può essere trasformato in grafene (diventando quello che i ricercatori definiscono grafene indotto dal laser o Lig). Le etichette vengono scritte sugli alimenti con il laser, che trasforma il materiale in grafene indotto e le prime potrebbero arrivare presto sul mercato”.


Con una simile procedura si potrebbero creare etichette informative (ad esempio con l’origine dei prodotti, data di scadenza e altri dati) direttamente sul cibo. Oltre a essere commestibili, queste etichette garantirebbero risparmio di inchiostro, carta e altri materiali che hanno un impatto ambientale. Ma lo strato di grafene può funzionare anche come sensore biologico, indicando la presenza di batteri potenzialmente pericolosi (come l’escherichia coli) sui cibi, illuminandosi all’occorrenza.

Tra le altre applicazioni possibili potrebbero esserci anche tracce conduttive in grado di riscaldare gli indumenti o sensori speciali per la cosiddetta “elettronica flessibile”.

Il processo è stato sperimentato con successo su stoffa, carta, patate, noci di cocco, sughero e pane tostato e si è capito che tutti i materiali provati avevano in comune e in gran quantità un elemento, la lignina, una molecola precursore del carbonio, che rende più facile la conversione in grafene.

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