Ca' del Bosco svela
la nuova Cuvée
e pubblica il suo
"manifesto"
La cantina ha presentato l'Edizione Prestige 42, espressione dell’essenza dei diversi terroir della Franciacorta. Rinascimento, cultura del vino e avanguardia sono invece le parole chiave del manifesto.
Una nuova Cuvée, la Prestige Edizione 42, e un “manifesto” aziendale, in cui sono enunciati valori e scopi della cantina. Così si presenta Ca’ del Bosco all’appuntamento con l’autunno. La Cuvée Prestige Edizione 42, la 42ª interpretazione del multivintage, cui ogni anno seguirà una nuova Edizione, rappresenta una svolta dedicata alla cultura del vino ed al servizio del consumatore finale. Il desiderio è quello di offrire agli appassionati l’opportunità di fissare nella memoria gustativa le diverse sfumature e peculiarità di ogni interpretazione riconoscendo un elemento distintivo che ne identifica le caratteristiche.
In questo modo, anno dopo anno, si svelerà lo stretto legame tra la natura ed il suo interprete regalando un’esperienza sempre fedele allo stile ed al gusto di Ca’ del Bosco. Cuvée Prestige Edizione vuole essere l’espressione dell’essenza dei diversi terroir della Franciacorta, ispirata alla visione dell’enologo Stefano Capelli. «Una cuvée unica come unico è il grande patrimonio dei vigneti che Ca’ del Bosco ha saputo costruire negli anni. L’Edizione 42 è un Franciacorta originale, dalla fragrante freschezza e complessità che rivela al meglio il carattere dei 139 diversi vini di cui si compone, provenienti da 141 particelle di vigna e da 4 diverse annate della nostra inimitabile collezione di vini riserva». Un lavoro che ha inizio in vigna con la cura, la tutela e la valorizzazione di ogni singolo suolo (Ca’ del Bosco è proprietaria delle vigne con la maggior altitudine della Franciacorta, 550 slm) nel pieno rispetto della biodiversità e che si rafforza grazie alla scelta di un’agricoltura biologica certificata.
Rinascimento, cultura del vino e avanguardia sono invece le parole chiave del manifesto pubblicato dalla cantina franciacortina, che riportiamo di seguito nel suo testo integrale.
Usare (...e coltivare) senza consumare
Ca ’del Bosco significa ascoltare la Natura, significa dare alle sue forme la possibilità di esprimersi attraverso l’aiuto dell’uomo che si fa custode di un territorio straordinario usandolo, ma mai consumandolo. Il Metodo Ca’ del Bosco è un metodo in cui il prodotto trova la sua identità solo qualora si investa sempre e comunque sul territorio che lo genera, da cui la scelta della viticoltura biologica. Decide dunque la Natura: Ca’ del Bosco non deve fare altro che aiutarla perché il nostro vino è nelle vigne proprio come il David nel blocco di marmo. La natura è potenza, il vino è il suo atto, Maurizio Zanella e la sua famiglia sono stati coloro che si sono fatti custodi del passaggio dalla potenza all’atto.
Equilibrio fra tradizione e innovazione
Ca’ del Bosco significa innovare, ovvero trovare il miglior modo per dare alle forme della Natura (le vigne) le forme della Cultura (il vino). Per ascoltare la realtà e la complessità della Natura Ca’ del Bosco crede nell’innovazione, ricerca, tecnologia affinché integrino il sapere dell’uomo con il potenziale della terra. Lavare l’uva o eliminare l’ossigeno brevettando metodi nuovi significa l’esatto contrario che un’invasione di campo della tecnica sulla realtà rurale: vuol eliminare tutto ciò che, superfluo o artificiale, rischierebbe di non farci comprendere la potenza estetica delle nostre terre. L’innovazione tecnologica è solo il modo con cui chiamiamo la tradizione che rispetteremo domani. Ca’ del Bosco è il coraggio di dire che se oggi possiamo aver rispetto per una tradizione, è solo perché qualcuno in passato ha avuto il coraggio di innovare.
Arte e cultura come valorizzazione
Ca’ del Bosco significa investire sull’arte, sull’integrazione tra la materia e i saperi spirituali. Un archivio importante di artisti, fotografi, scrittori hanno sino a qui collaborato con noi in progetti culturali e formativi e l’auspicio sarà quello che questa collaborazione non solo continui, ma si consolidi. L’aspirazione è quella di animare l’idea e la passione per il dettaglio e la difesa della bellezza, il racconto e la narrazione della composizione spirituale dei nostri vini attraverso metodi comunicativi laterali che investano sulla biodiversità e le ecologie del territorio e siano al passo di una parola chiave per Ca’ del Bosco - la contemporaneità.
Ecologia, etica, educazione
Ca’ del Bosco significa infine investire sull’etica, su un sistema di valori che ci ha permesso di costruire un punto di riferimento internazionale senza mai perdere lo spirito di quel sogno imprenditoriale che ha permesso di coltivare non solo le viti, ma anche le relazioni umane, le persone che lavorano a Ca’ del Bosco, i progetti per il sociale e soprattutto in modo non retorico una profonda educazione alla sostenibilità ambientale e al Made in Italy. Ca’ del Bosco è il concetto finale di una complessa alchimia tra artigianalità e manualità, attenzione alle materie prime uniche ed eccellenti tipiche della produzione italiana. Traslare questa cultura del prodotto in una cultura etica del fare è la nostra sfida: progetti che dall’ecologia al sociale trasformino un territorio speciale come la Franciacorta in un laboratorio di costruzione del “domani” che sia di riferimento per la comunità internazionale.
ITALIAATAVOLA
La cantina Ca' del Bosco
In questo modo, anno dopo anno, si svelerà lo stretto legame tra la natura ed il suo interprete regalando un’esperienza sempre fedele allo stile ed al gusto di Ca’ del Bosco. Cuvée Prestige Edizione vuole essere l’espressione dell’essenza dei diversi terroir della Franciacorta, ispirata alla visione dell’enologo Stefano Capelli. «Una cuvée unica come unico è il grande patrimonio dei vigneti che Ca’ del Bosco ha saputo costruire negli anni. L’Edizione 42 è un Franciacorta originale, dalla fragrante freschezza e complessità che rivela al meglio il carattere dei 139 diversi vini di cui si compone, provenienti da 141 particelle di vigna e da 4 diverse annate della nostra inimitabile collezione di vini riserva». Un lavoro che ha inizio in vigna con la cura, la tutela e la valorizzazione di ogni singolo suolo (Ca’ del Bosco è proprietaria delle vigne con la maggior altitudine della Franciacorta, 550 slm) nel pieno rispetto della biodiversità e che si rafforza grazie alla scelta di un’agricoltura biologica certificata.
Le novità presentate da Ca' del Bosco
Rinascimento, cultura del vino e avanguardia sono invece le parole chiave del manifesto pubblicato dalla cantina franciacortina, che riportiamo di seguito nel suo testo integrale.
Usare (...e coltivare) senza consumare
Ca ’del Bosco significa ascoltare la Natura, significa dare alle sue forme la possibilità di esprimersi attraverso l’aiuto dell’uomo che si fa custode di un territorio straordinario usandolo, ma mai consumandolo. Il Metodo Ca’ del Bosco è un metodo in cui il prodotto trova la sua identità solo qualora si investa sempre e comunque sul territorio che lo genera, da cui la scelta della viticoltura biologica. Decide dunque la Natura: Ca’ del Bosco non deve fare altro che aiutarla perché il nostro vino è nelle vigne proprio come il David nel blocco di marmo. La natura è potenza, il vino è il suo atto, Maurizio Zanella e la sua famiglia sono stati coloro che si sono fatti custodi del passaggio dalla potenza all’atto.
Equilibrio fra tradizione e innovazione
Ca’ del Bosco significa innovare, ovvero trovare il miglior modo per dare alle forme della Natura (le vigne) le forme della Cultura (il vino). Per ascoltare la realtà e la complessità della Natura Ca’ del Bosco crede nell’innovazione, ricerca, tecnologia affinché integrino il sapere dell’uomo con il potenziale della terra. Lavare l’uva o eliminare l’ossigeno brevettando metodi nuovi significa l’esatto contrario che un’invasione di campo della tecnica sulla realtà rurale: vuol eliminare tutto ciò che, superfluo o artificiale, rischierebbe di non farci comprendere la potenza estetica delle nostre terre. L’innovazione tecnologica è solo il modo con cui chiamiamo la tradizione che rispetteremo domani. Ca’ del Bosco è il coraggio di dire che se oggi possiamo aver rispetto per una tradizione, è solo perché qualcuno in passato ha avuto il coraggio di innovare.
Stefano Capelli
Arte e cultura come valorizzazione
Ca’ del Bosco significa investire sull’arte, sull’integrazione tra la materia e i saperi spirituali. Un archivio importante di artisti, fotografi, scrittori hanno sino a qui collaborato con noi in progetti culturali e formativi e l’auspicio sarà quello che questa collaborazione non solo continui, ma si consolidi. L’aspirazione è quella di animare l’idea e la passione per il dettaglio e la difesa della bellezza, il racconto e la narrazione della composizione spirituale dei nostri vini attraverso metodi comunicativi laterali che investano sulla biodiversità e le ecologie del territorio e siano al passo di una parola chiave per Ca’ del Bosco - la contemporaneità.
Ecologia, etica, educazione
Ca’ del Bosco significa infine investire sull’etica, su un sistema di valori che ci ha permesso di costruire un punto di riferimento internazionale senza mai perdere lo spirito di quel sogno imprenditoriale che ha permesso di coltivare non solo le viti, ma anche le relazioni umane, le persone che lavorano a Ca’ del Bosco, i progetti per il sociale e soprattutto in modo non retorico una profonda educazione alla sostenibilità ambientale e al Made in Italy. Ca’ del Bosco è il concetto finale di una complessa alchimia tra artigianalità e manualità, attenzione alle materie prime uniche ed eccellenti tipiche della produzione italiana. Traslare questa cultura del prodotto in una cultura etica del fare è la nostra sfida: progetti che dall’ecologia al sociale trasformino un territorio speciale come la Franciacorta in un laboratorio di costruzione del “domani” che sia di riferimento per la comunità internazionale.
ITALIAATAVOLA
Per informazioni: www.cadelbosco.com
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