giovedì 29 ottobre 2020

Affitti brevi, nasce Aigab e porta al governo le sue richieste

 

Affitti brevi, nasce Aigab
e porta al governo 

le sue richieste

L'associazione vuole pari trattamento rispetto alle altre categorie che compongono la filiera del comparto turismo-hospitality. E dalla Cig ai codici Ateco, ha già le sue proposte.

Per dare rappresentanza istituzionale alla categoria degli imprenditori che operano in maniera legale e professionale nel campo dei cosiddetti affitti brevi, ossia il turismo professionale in appartamento, le cinque aziende più grandi del mercato italiano, cioè AltidoCleanBnBItalianwaySweetguest e Wonderful Italy, hanno lanciato la prima Associazione italiana gestori affitti brevi (Aigab) del comparto del turismo-hospitality, che finora ha faticato a trovare rappresentanza politica.

Affitti brevi, nasce l'associazione Aigab - Affitti brevi, nasce Aigab e porta al governo le sue richieste
Affitti brevi, nasce l'associazione Aigab

Marco Celani, amministratore delegato di Italianway, il più grande operatore del settore sul mercato italiano, spiega che «gli affitti brevi pesano per circa 10 miliardi l’anno, di cui circa cinque gestiti da operatori professionali attraverso e-commerce e quindi interamente tracciabili. Gli appartamenti gestiti online sono oltre mezzo milione e le elaborazioni del Centro studi Aigab ci dicono che gli operatori tra professionali e non professionali sono tra i 20 e i 30 mila, con un indotto nel mondo del lavoro di centinaia di migliaia di persone. Si tratta di numeri importanti. Chiediamo al governo di essere trattati al pari delle altre categorie che compongono la filiera del comparto turismo-hospitality».

Assieme a Celani nel direttivo Aigab siedono Michele Ridolfo, co-founder e ad di Wonderful Italy (vice presidente Aigab) operatore specializzato nelle destinazioni secondarie e ad alto potenziale e nel turismo esperienziale, Francesco Zorgno, co-founder, presidente e ad di CleanBnB (consigliere Aigab), il primo operatore del settore quotato in BorsaDavide Ravalli, co-founder e Head of M&A Altido (consigliere Aigab) attivo anche a livello europeo con quasi 2 mila immobili gestiti in oltre 30 destinazioni e Rocco Lomazzi, founder e chairman di Sweetguest (consigliere Aigab), selezionata da Airbnb come primo partner italiano “professional Co-Host”.

Le cinque società fondatrici di Aigab possono vantare un giro di affari di 60 milioni di euro, cinque mila case, 300 dipendenti diretti e 1.500 nell’indotto. Il valore complessivo annuo delle prenotazioni di case vacanze in Italia è di circa 10 miliardi di euro, di cui circa 6 sono intermediati da grandi Ota (Online travel agencies) come Airbnb che da sola ha un giro di affari di 2,2 miliardi.

Oltre a un incontro urgente con il governo che ha già annunciato l’intenzione di riformare il settore attraverso norme da inserire nella Finanziaria, ecco le richieste messe sul tavolo da Aigab:
  • Prolungamento degli ammortizzatori sociali (Fis e Cig) per il personale dipendente al fine di evitare la dispersione degli investimenti fatti sulla formazione dello staff fino a marzo 2021.
  • Prolungamento del credito d’imposta del 60% sui canoni di locazione per gli operatori professionali indipendentemente dalla destinazione d’uso degli immobili.
  • Contributi a fondo perduto sulla base del fatturato perso nel 2020 rispetto al 2019 per la categoria esteso da maggio a dicembre (inserendo tutti i codici Ateco rappresentativi).
  • Ampio riconoscimento della categoria sulla base di un codice Ateco definito nell’ambito del processo di normazione del settore già previsto dal governo tramite audizioni nel processo normativo.
Il settore degli affitti brevi rappresenta in Italia un insieme di oltre 550 mila case (elaborazione Aigab), a fronte di uno stock di case non utilizzate di circa 6,3 milioni (dati dell'Agenzia delle Entrate/Osservatorio Mercato Immobiliare), mentre gli immobili locati tradizionalmente sono 3,9 milioni (stessa fonte). I proprietari singoli rappresentano circa i 2/3 del mercato (Fonte PoliMi), mentre le rimanenti 200 mila case sono gestite da aziende (tra le 5 mila e le 7 mila secondo Aigab)  per un totale di 20 mila addetti.

COME NASCE AIGAB: UNA NECESSITÀ AVVERTITA DA TEMPO
Aigab è nata dalla necessità, avvertita da tempo dalle aziende protagoniste del mercato a livello nazionale, di fare rete per una vera ed efficace rappresentanza istituzionale al settore. L’associazione, che si propone inoltre di mappare il comparto e incentivarne la professionalizzazione, nasce per promuovere un vacation rental sicuro, diffuso, professionale, legale, flessibile, scalabile, sostenibile, innovativo e capace di creare esternalità positive sui territori su cui impatta e di seguire gli standard richiesti dal mercato internazionale, prima di tutto nella customer experience.

Una sfida raccolta e portata avanti dai big player dello short term italiano che durante il lockdown, con l’iniziativa benefica #stateacasanostra condivisa con altri a sostegno del personale sanitario mobilitato nel contrastare la pandemia, hanno fatto rete e sperimentato concretamente i risultati positivi che si possono raggiungere tramite un network di professionisti appassionati del loro lavoro.

In campo scendono quindi Italianway con il suo ad Marco Celani che riveste la carica di presidente Aigab, Wonderful Italy con il suo ad e co-founder Michele Ridolfo con il ruolo di vice presidente Aigab, assieme a CleanBnB con l’ad, presidente e co-founder Francesco Zorgno che assume la carica di consigliere Aigab, come Davide Ravalli, co-founder e Head of M&A di Altido, e Rocco Lomazzi, Founder & Chairman di Sweetguest
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