Effettivo da lunedì 19 ottobre, l’ultimo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte rappresenta, a sei giorni dal precedente, una stretta soft sui settori commerciali. Evitato il coprifuoco, vengono scanditi nuovi orari di apertura e lanciato un monito a chi deve mettersi ancora in regola.
Atteso per tutta la giornata di domenica, il nuovo Dpcm è stato presentato dal premier in tv. Un testo frutto del confronto serrato con le Regioni e i vari ministri con l’intento di tenere insieme due forti esigenze: non infliggere un nuovo lockdown all’economia italiana (in faticoso recupero nel terzo trimestre) e un l’adozione di un approccio graduale nella speranza che non servano interventi più severi.

Le limitazioni e i permessi

Diversi gli ambiti affrontati dall’ultimi decreto, fra questi un mezzo giro di vite sulla ristorazione. In particolare sugli orari e le modalità di attività delle imprese. Rispetto al testo della scorsa settimana, il nuovo Dpcm indica l’orario di apertura alle 5.00 per tutti i pubblici esercizi. I locali che garantiscono servizio al tavolo possono operare fino alle 24.00; tutti gli altri chiuderanno alle 18.00. All’interno dei ristoranti, inoltre, saranno permesse fino a un massimo di sei persone per tavolo e l’indicazione sul numero massimo di persone ammesse dovrà essere esposta dal ristoratore al di fuori del locale. L’accesso alle zone commerciali legittimamente aperte sarà garantito (così come quello alla propria abitazione) anche nel caso in cui il sindaco di una città decidesse di chiudere alcune piazze o vie dalle 21.00. Resta sempre permesso il delivery mentre l’asporto chiude alle 24.00 (con l’avvertenza che non si può consumare quanto acquistato nelle adiacenze del locale).

Gli altri settori

Sempre in tema food&beverage, potranno lavorare pienamente anche i punti vendita di somministrazione all’interno di aeroporti, stazioni, ospedali, ecc. Limiti invece sono imposti per gli spettacoli che evitano la chiusura garantendo un massimo di 200 persone per sala sedute a posti alternati. Per quanto riguarda il settore fieristico, sono concesse le manifestazioni di rilievo nazionale e internazionale mentre le convention dovranno essere spostate online. Infine, nessuna sospensione per le attività di cura della persona come parrucchieri, estetisti e centri di bellezza così come per le palestre e le piscine. A patto che entro una settimana si adeguino ai protocolli igienico-sanitari.

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