giovedì 30 dicembre 2021

È morto Mauro il crociato no vax di Mantova "untore" e commentatore" de la Zanzara

 

È morto Mauro 

il crociato no vax di Mantova 

"untore e commentatore" 

de la Zanzara

Mauro da Mantova
La ha annunciato il conduttore della rubrica di Radio 24 Giuseppe Cruciani. Un caso che aveva suscitato scalpore perché il defunto si era vantato di essere un untore


Mauro non c'è più. Giuseppe Cruciani, conduttore del programma La Zanzara, con un post su Instagram annuncia la morte di 'Mauro da Mantova' (Maurizio Buratti), storico ascoltatore della trasmissione, deceduto per complicanze legate al covid. L'uomo, che interveniva spesso in trasmissione dando vita a duelli verbali con David Parenzo, si era distinto per posizioni no vax. «Ho sperato, abbiamo sperato, che la sua pellaccia ancora una volta potesse vincere su tutto. Niente. Era una testa dura, e quella maledetta settimana è stata forse fatale. Aveva deciso di campare in un certo modo, nessuno lo avrebbe fermato e la nostra grande comunità gli voleva bene nonostante le sue storture, le sue teorie, i suoi umori. Conservo nel cuore tutti i tuoi messaggi di insulti, le contumelie e le lunghe conversazioni al telefono quando eri più calmo», scrive Cruciani.

«Eri Belvaman, volevi essere Re, l’interventista radiofonico per eccellenza, eri felice quando qualcuno ti riconosceva per strada e ti chiedeva un selfie. Eri, sei, Mauro da Mantova. Ti abbiamo preso in giro, ci hai insultato, ce ne siamo dette di tutti i colori fino alle soglie di un tribunale, ma ci siamo divertiti come mai nella vita. E oggi ho ricevuto un colpo al cuore. Prevale il vuoto, nell’anima, e penso a quello schermo in radio dove non ci sarà più scritto: Mauro da Mantova, vuole intervenire. Ciao Maurone, ovunque tu sia», conclude Cruciani.

 Al di là che le sue condizioni sono peggiorate anche perché inizialmente pare non volesse nemmeno farsi curare (del resto il Covid per gente come lui è solo un’invenzione per giustificare una «dittatura sanitaria» …), pare che “Mauro” stesse male già da molti giorni prima del ricovero, ma neanche i gravi sintomi avevano scalfito la sua riluttanza a rivolgersi ai medici. Quel che aveva stupito era stata la disinvoltura con cui si era vantato, sempre in radio, di essersi presentato in un supermercato con 38 di febbre solo qualche giorno prima del suo ricovero in terapia intensiva. In diretta e con ostentato orgoglio, e provocatoriamente, aveva detto di «aver fatto l’untore» (parole sue) in un ipermercato poco fuori dal capoluogo lombardo. Ora purtroppo ha pagato un prezoz troppo alto per questa convinzione sbagliata.

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