L'invasione dei cinghiali è sicuramente il maggior problema che preoccupa oggi il mondo agricolo del Nord: Lombardia, Piemonte, Emilia, Veneto e Liguria. Sono troppi e rischiamo, con la diffusione della peste suina, di mettere in ginocchio gli allevamenti suinicoli. Ma non solo, ci sono anche problemi di sicurezza. Di recente hanno causato nel Lazio la morte di un motociclista finito contro un animale. E martedì 19 giugno a Milano manifestazione di protesta della Coldiretti.
Invasione dei cinghiali: a Milano la protesta della ColdirettiInvasione dei cinghiali, a Milano protesta di un migliaio di allevatori
Davanti alla sede della Regione Lombardia, un migliaio di allevatori con la classica maglietta gialla si sono fatti sentire e vedere, per chiedere un piano straordinario contro la fauna selvatica. «Servono ulteriori interventi urgenti - ha detto la presidente di Coldiretti Brescia, Laura Facchetti - che consentano di bloccare i cinghiali e gli animali selvatici che stanno causando danni ingenti alle coltivazioni di cereali, ma pure ai frutteti, alle vigne e, soprattutto, agli allevamenti. Portano la peste suina che potrebbe interessare, secondo le ultime stime, 31mila aziende, migliaia di operatori e danni per 20 milioni di euro».
Ma in piazza, a confrontarsi, sono scesi anche i vertici della Regione con in testa il presidente Fontana e l'assessore all'agricoltura Beduschi. «Abbiamo emesso tre ordinanze (l'ultima sabato scorso) stanziato 13 milioni di euro - ha ricordato Fontana - per contenere le specie invasive. Siamo molto preoccupati per la sorte dei campi, ma anche della presenza della peste suina nei nostri territori. Abbiamo fatto tanto e più di tutti per contenere il fenomeno».
L'invasione dei cinghiali è una vera e propria emergenza
I dati forniti dall'assessore Beduschi fotografano una situazione assai critica. «Molte province - ha rimarcato l'assessore - non hanno fatto il loro dovere nonostante i continui richiami a far rispettare le leggi. Negli ultimi tre anni ci sono stati 46mila abbattimenti di cinghiali, ma c'è ancora molto da fare per evitare guai maggiori. Dobbiamo difendere il patrimonio suinicolo e per questo serve l'impegno di tutti. Oggi è fondamentale combattere un'anomalia che nel tempo si è stratificata determinando in aree non vocate la presenza di quasi 2 milioni e mezzo di capi in zone dove storicamente non ci sono mai stati». Una vera e propria emergenza.
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