venerdì 28 giugno 2024

Rifugi di montagna: la stagione tarda ad aprirsi

 

La stagione dei rifugi 

di montagna tarda 

ad aprirsi a causa 

del maltempo

La stagione dei rifugi di montagna tarda ad aprirsi a causa del maltempo che imperversa su tutto il Nord Italia. Il Cai raccomanda prudenza e di posticipare le escursioni in quota

di Renato Andreolassi

Tanta, troppa neve e pioggia. Fa fatica a decollare la stagione dei rifugi di montagna che si è aperta con il solstizio d'estate. Rimane al palo causa maltempo in tutte le province montane del Nord: Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige. «Se ne riparlerà a fine mese - dice Renato Veronesi, presidente del Club alpino italiano (Cai) di Brescia - è troppo rischioso salire in quota in queste condizioni. Difficile, nonostante la buona volontà dei gestori, far funzionare tutti i servizi, ma anche garantire la sicurezza agli appassionati e agli escursionisti, lungo i sentieri scivolosi e in alcuni tratti pericolosi. Meglio aspettare, tanto comunque la montagna rimane lì, non si sposta».

La stagione dei rifugi di montagna tarda ad aprirsi a causa del maltempo

Neve e pioggia bloccano i rifugi di montagna: tarda a decollare la stagione estiva

Anche perché troppo spesso si vedono in giro giovani con semplici scarpe da ginnasticaabbigliamento non idoneo e scarse attrezzature, che possono essere d'aiuto in casi di necessità. I rifugi lombardi sono poco meno di un migliaio fra quelli gestiti dal Cai e da privati che si sobbarcano non pochi sacrifici per tenerli aperti, da giugno a settembre-ottobre. Sono degli indispensabili punti di appoggio per chi compie escursioni e scalate, oltre i 1500-2000 metri.

Gli avvisi dell'esperto per un'escursione 

sicura in montagna

«Certo, la stagione del 2023 è difficile da ripetere, come condizioni meteo - ricorda ancora Veronesi - ma in quota non si può scherzare e bisogna usare sempre e comunque la testa e il buon senso. I rifugi non sono alberghi con le relative comodità. Primo comandamento: adattarsi. Così come i bivacchi che non sono case per fare le vacanze gratis. Sono forse più importanti dei rifugi perché si trovano in punti di passaggio molto complessi e davvero ritrovi di emergenza. Non si può e non si deve soggiornare liberamente». E, soprattutto quando si scendericordarsi sempre di portare i propri rifiuti a valle. La montagna ha bisogno anzitutto di rispetto e buona educazione.

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