Nonostante l'aumento dei prezzi e l'incertezza geopolitica, la voglia di viaggiare degli italiani non si placa. Tra giugno e agosto, circa 4 milioni di connazionali si concederanno una vacanza, per un +3,5% rispetto all'estate 2023. Un dato positivo, ma sotto le attese, soprattutto per il calo delle prenotazioni verso le mete italiane (-3,1%). I dati presentati sono il risultato di un'indagine di Assoviaggi Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze su un campione di 671 agenzie di viaggio.
Inflazione, aumenti tariffari e guerre non hanno fermato la voglia di viaggiare degli italianiItaliani in vacanza: verso l'estero o in Italia?
La maggior parte degli italiani (circa 2,8 milioni) ha scelto di trascorrere le proprie vacanze all'estero, con un +6,7% rispetto all'estate scorsa. Le mete più gettonate sono Grecia e Spagna, mentre si registra un ritorno degli Stati Uniti come destinazione di lungo raggio. Tra le mete "vicine", oltre a Portogallo, Francia e Marocco, spicca l'Albania. Per i viaggi a medio raggio, l'Egitto resta la scelta più popolare, mentre tra le destinazioni "lunghe" oltre agli Usa troviamo Giappone, Caraibi, Thailandia e Madagascar.
Calano le vacanze in Italia
Se all'estero il turismo cresce, in Italia si registra un calo del -3,1% delle prenotazioni. Le mete italiane più richieste rimangono Sardegna, Puglia, Sicilia e Calabria, seguite da Toscana, Campania, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna.
Italiani in vacanza: le tipologie di viaggio preferite
Oltre alle classiche mete balneari, gli italiani scelgono sempre più viaggi "su misura", creati dalle agenzie di viaggio in base alle esigenze del cliente. In aumento anche i viaggi intercontinentali, quelli verso le località di mare del Mediterraneo e i viaggi di gruppo. Tra le altre tipologie, confermano il loro appeal le capitali europee e le città d'arte italiane.
Vacanze estate 2024: preoccupazione per l'aumento dei prezzi
«Il rallentamento delle prenotazioni degli ultimi mesi ci preoccupa - commenta il presidente di Assoviaggi Confesercenti, Gianni Rebecchi - L'aumento dei prezzi, a partire da quelli dei trasporti e dei servizi turistici, potrebbe portare a una contrazione della domanda. È necessario monitorare attentamente la situazione e lavorare per innovare l'offerta e migliorare l'esperienza del viaggiatore». IAT
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