mercoledì 20 agosto 2014

COM'E' IL BICCHIERE DEL MADE IN ITALY?

Magico “Made in Italy”
il bicchiere è mezzo pieno

È in continuo aumento il numero degli italiani che comperano acqua minerale
in bottiglia e l’Italia, ricca (anzi ricchissima) di acque buone (anzi buonissime)  sta per conquistare il primo posto al mondo nel consumo (interno) delle acque minerali (in bottiglia s’intende). Eppure in una città come Roma è stato provato, sperimentato e dimostrato che l’acqua del rubinetto è migliore delle acque minerali tra le più conosciute (una decina quelle prese in considerazione).
Non ce l’abbiamo contro coloro che passano le ferie nelle case di cura per riprendersi dallo stress, per disintossicarsi, dimagrire, ringiovanire, curarsi gli esaurimenti e, insomma, per rimettere in sesto l'organismo, logorato da strapazzi di ogni genere e tornare a casa in piena salute. E siamo anche sicuri che molte acque particolari hanno degli effetti benefici; risultati che a volte durano anche parecchi mesi dopodiché si ricomincia con un altro periodo di ritiro (e di penitenza). Mio padre mi raccontava che in un’osteria aveva osservato su due pareti, una opposta all’altra, queste due frasi: “Chi beve birra campa cent’anni” e “Nei paesi dove l’acqua è buona si lascia la birra e si beve il vino”.
È vero che uno-due bicchieri di vino (buono) durante i pasti hanno un effetto anche migliore di quello dell’acqua. Non ricordiamo qui l’arcinoto “paradosso francese” per cui un bicchiere di vino al pasto “toglie il medico di torno”.
Ma è a proposito di questo “bicchiere” che, in questo ultimo periodo, per gli Italiani sarebbe… “mezzo vuoto” che vorremmo intavolare un discorso, speriamo non troppo astruso. Come sempre, anzi no, specialmente in questi casi, i punti di vista sono due e diametralmente opposti.
Per gli alcuni il bicchiere è mezzo pieno, per altri è mezzo vuoto. 
Questo vale, non vi è dubbio, quando il bicchiere è pieno (pardon, vuoto) per metà.
Che cosa succede quando è riempito solo per un quarto? È probabile che da molti venga per­cepito come svuotato dei tre quarti... ma soltanto se prima il bicchiere era colmo; perché, se fosse stato vuoto, il ragionamento, ammesso che tale sia, si ribalta. 
E com’era prima il bicchiere? La memoria spesso non ci aiuta: è addomesticata per stra­tegie comunicative, mirate. Chi sostiene il passo avanti, ricorda il bicchiere vuoto, chi denuncia i due passi indietro è certo che il bicchiere fosse pieno. Nessuno però si ricor­da, o vuole dire, quando.
Questo preambolo, un po' stiracchiato, per ripetere che qualsiasi statistica, indagine o sondaggio è soggetta all’interpretazione di ognuno e ciascuno s'accomoda... la sua naturalmente.
Ora, per tornare a bomba, dobbiamo sottolineare che alcuni (italiani) vanno dicendo che in Italia il bicchiere è quasi vuoto; ma se ci facciamo un giro intorno al mondo possiamo constatare che la frase “Made in Italy” è considerata ancora e sempre in senso positivo ed è sinonimo di creatività, di buon gusto, di qualità. Specie nella gastronomia è, in particolare, nel settore enologico.
Tutto ciò accade per merito di alcuni produttori onesti e seri che sanno tenere alto il buon nome del “bel Paese”.

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