lunedì 19 giugno 2017

Pro e contro al Festival Franciacorta

Pro e contro 

al Festival Franciacorta 
Un dato sicuro, 

affluenza record


Centinaia di persone e valorizzazione dei vini, ma anche mancanza di ombrelloni e ritorno economico da verificare: luci e ombre sul Festival franciacortino, per giudicare bisogna aspettare l'edizione di settembre


Pro e contro il Festival estivo del Franciacorta che si è tenuto nella suggestiva corte di palazzo Monti a Nigoline di Cortefranca. «Tanti giovani che bevono sotto un sole cocente, ombrelloni insufficienti, ritorno economico tutto da verificare», così il produttore Piero Berardi. La replica è affidata al presidente del Consorzio Vittorio Moretti e al suo vice, Silvano Bresciani. «Qui si promuovono cantine, turismo e territorio. Le aspettative non sono andate deluse anzi, sono state ampiamente superate. La formula è valida, la ripeteremo in futuro perché è stata una grande festa anche delle famiglie. Un'occasione in più per far conoscere i nostri vini».

Pro e contro al Festival Franciacorta Un dato sicuro, affluenza record

Un dato su tutti è comunque inconfutabile: dal bresciano, come dal nord sono state centinaia le persone che hanno partecipato alla due giorni voluta dal consorzio. Molti anche gli stranieri, in prima fila svizzeri e tedeschi. Sabato la visita alle cantine, domenica invece una sessantina di produttori sui 120 aderenti al Consorzio hanno fatto apprezzare le sempre più rinomate bollicine che nascono a ridosso del lago d'Iseo. Vini abbinati ai piatti della tradizione locale - anzitutto sardine del lago e il manzo all'olio di Rovato - proposti da chef stellati. Una vetrina favorita e baciata dal sole.

Dalle 11.00 alle 18.00 l'assalto ai piatti della cucina d'autore. In serata pizze e aperitivi. Ticket variabili fra i 15 ei 25 euro per le varie degustazioni e i piaceri del palato. Sacca e bicchiere a zonzo fra i generosi banchi di assaggio: dai più famosi Bellavista, Ca' del Bosco e Berlucchi, ai giovani meno giovani e rinomati Cantorie, Cavalleri, Barone Pizzini, Mosnel, Cinque stelle, Montedelma, Vezzoli, Montina, Monte Rossa, Gatti... e scusandoci per i tanti che non riusciamo a citare.

Tutti alla ricerca di una qualità sempre più elevata con l'immancabile richiamo al biologico, divenuto per molti una scelta di vita. Sui prezzi invece, serve una pausa di riflessione perché non mancano eccessivi e non sempre giustificati ritocchi all'insù. Ne riparleremo in attesa del vero e proprio Festival, che si terrà in settembre. Allora si faranno i primi veri bilanci di una stagione che è ancora tutta da scrivere viste le gelate tardive - si parla gia' di un 30% in meno di produzione - e del gran caldo di questi giorni.
di Renato Andreolassi

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