Un albergo bellissimo a Vieste, in provincia di Foggia: Spa, palestra e piscina. Cosa volere di più? Così un 44enne turista milanese ha deciso di prenotare, fidandosi delle foto della struttura riportare sul sito di Booking.com.
Tutto bene? Insomma. Al suo arrivo l'albergo foggiano non corrispondeva affatto alle immagini del portale di prenotazione. La piscina era molto più piccola del previsto e la palestra era composta soltanto da un paio di macchinari, peraltro esposti completamente al sole. In sostanza, vacanze rovinate.
Ora però a dare ragione al malcapitato viaggiatore ci ha pensato il Giudice di Pace di Milano, a cui si era rivolto l'uomo tre anni fa, con una sentenza a suo modo storica.
Le foto dell'hotel non sono veritiere? Va rimborsato il turista
Già, perché la sentenza del giudice meneghino stabilisce che al viaggiatore vadano rimborsati tutti i giorni non goduti. Il turista, che aveva prenotato e pagato per dieci giorni, nella struttura, a causa delle immagini ingannevoli, ci era rimasto soltanto per tre, poi se n'era andato.
Aveva anche rinunciato, secondo quanto riferisce il Corriere, ai cento euro di rimborso proposti da Booking. Ora ha avuto indietro tutto, denaro e ragione.
«Capita di farsi ingannare»
A far emergere la storia per primo è stato il Codacons. «Molte volte capita di lasciarsi ingannare da quelle che sembrano essere immagini effettivamente idilliache di mete turistiche che spesso non si rivelano essere quelle rappresentate, ma è giusto sapere che se ci si trova in una situazione di questo tipo, il consumatore ha diritto ad agire contro la struttura turistica per chiedere il rimborso ed il risarcimento del danno patito», ha sottolineato Marco Donzelli, presidente nazionale. iat
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