Con l'arrivo delle vacanze di Natale e l'inizio della stagione invernale, il mercato del lavoro italiano si prepara a un mese particolarmente intenso. A dicembre, infatti, secondo il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e il ministero del Lavoro, sono previste 356mila assunzioni, con turismo e ristorazione a fare da traino con oltre 135mila nuovi posti di lavoro. Comparti spinti dalla necessità di rispondere alla domanda stagionale, contribuendo a un incremento occupazionale complessivo dell'1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (sono 3.410 i posti in più). Nonostante l'evidente dinamismo, il mercato, però, non è privo di ostacoli: di fatto, come già accade da mesi, quasi metà delle posizioni aperte (48,9%) restano scoperte.
Turismo e ristorazione: caccia al personale a dicembreTurismo e ristorazione: motori di stagione
Entrando nei numeri, per quanto riguarda il turismo, a dicembre le assunzioni previste sono 76mila (+8,1% rispetto al 2023), con addetti all'accoglienza, guide turistiche e personale alberghiero come le figure più ricercate. Parallelamente, la ristorazione programma 59mila nuovi contratti (+4,6%), con una forte domanda di cuochi, camerieri e operatori nella preparazione di cibi e bevande.
I numeri sono alti, sì, eppure c'è una nota dolente che accomuna i due comparti: la difficoltà a reperire candidati qualificati. Nel turismo, questa criticità riguarda il 56,9% delle posizioni aperte, mentre nella ristorazione la percentuale sale al 58,7%. Le cause sono molteplici, ma il punto centrale resta la carenza di candidati disponibili o adeguatamente preparati, un problema che penalizza non solo le imprese ma l'intero sistema economico (ribadiamo, da diverso tempo!).
Il mercato del lavoro: il punto sui servizi e l'industria
Accanto a turismo e ristorazione, anche altri ambiti dei servizi si confermano centrali per l'occupazione italiana. A dicembre, il settore prevede complessivamente 268mila assunzioni (+3,5%), che salgono a 927mila se si considera il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 (+4,7%). Commercio e servizi operativi, in particolare, contribuiscono alla crescita: il primo con 59mila nuove entrate (+4,6%) e il secondo con una quota significativa di posizioni riservate a lavoratori immigrati (30,1%).
In controtendenza, l'industria mostra invece segni di rallentamento. Le imprese manifatturiere, pur continuando a offrire posti di lavoro, prevedono 57mila assunzioni a dicembre (-6,1%) e 256mila per il trimestre (-6,4%), mentre il comparto delle costruzioni punta a 30mila ingressi per il mese e 125mila per il trimestre. Anche qui si registra un problema cronico: posizioni che restano scoperte, soprattutto nei comparti più tecnici. Nella metallurgia, il 64,2% delle posizioni non trova candidati, una difficoltà che tocca anche il legno e il mobile (59,6%) e che raggiunge picchi nel reclutamento di figure altamente specializzate come fonditori, saldatori o addetti alle rifiniture in edilizia.
Mercato del lavoro: forme contrattuali,
profili ricercati e distrubizione geografica
Tra le forme contrattuali, il tempo determinato si conferma la scelta prevalente, coprendo il 56,1% delle assunzioni, pari a circa 200mila nuovi contratti. Seguono il tempo indeterminato, con quasi 81mila accordi, e l'apprendistato. Un dato interessante è l'attenzione dedicata ai giovani sotto i 30 anni, che rappresentano il 29% delle posizioni totali (oltre 103mila posti), con una concentrazione particolarmente alta nei comparti finanziario (44,2%), commerciale (41,2%) e informatico (39,7%).
Il mercato del lavoro italiano a caccia di personaleSul fronte delle competenze difficili da reperire, emergono figure come ingegneri (62,5%), analisti di applicazioni (58,5%) e tecnici della salute (65%). Non mancano difficoltà anche per operatori estetici (60,9%) e lavoratori specializzati in macchine automatiche per lavorazioni metalliche (63%). A livello geografico, invece, il Nord-Est si distingue per il maggior tasso di mismatch, con il 54% dei profili ricercati di difficile reperimento, seguito dal Nord-Ovest (49,4%), dal Sud e dalle Isole (46%) e dal Centro (45,7%).
Il mismatch è un problema da risolvere (urgentemente)
Insomma, il mercato del lavoro italiano a dicembre si presenta ricco di opportunità, ma continua a fare i conti con un disallineamento tra domanda e offerta che frena il pieno sviluppo del potenziale occupazionale. Risolvere questo divario, ricordiamo, richiede un impegno congiunto su più fronti: formazione mirata, strategie per attrarre nuovi talenti e un'attenzione particolare ai settori strategici per l'economia nazionale. Le festività natalizie, con il loro carico di attività e aspettative, offrono una preziosa occasione per riflettere e intervenire su queste problematiche, sfruttando al meglio la vitalità di un mercato che, pur nelle difficoltà, dimostra di avere ancora molto da offrire.
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