Un agriturismo
non rinnova
il contratto
e TripAdvisor
lo declassa
Primo
in classifica da un anno su TripAdvisor tra i locali di Bologna,
l’agriturismo Guardastelle è sceso di 15 posizioni con una motivazione infondata. La titolare protesta e scrive a TripAdvisor, ma non riceve risposte
l’agriturismo Guardastelle è sceso di 15 posizioni con una motivazione infondata. La titolare protesta e scrive a TripAdvisor, ma non riceve risposte
Dal primo al 16° posto della classifica di TripAdvisor, da un giorno all'altro; è successo all'agriturismo Guardastelle di Monte San Pietro (Bo), che dopo essersi mantenuto per oltre un anno al primo posto della classifica degli oltre 2mila locali di Bologna, è stato declassato senza motivo. Lo dichiara a Il Resto del Carlino Cristina D'Errico (nella foto), cuoca e proprietaria dell'agriturismo, che mostra una mail inviatale dal Gruppo assistenza TripAdvisor in cui viene accusata di avere contribuito alla pubblicazione di recensioni fasulle.
«Abbiamo notato che singoli o attività associati a voi o alla vostra organizzazione - riporta la comunicazione di TripAdvisor - potrebbero aver inviato recensioni positive della vostra proprietà, o recensioni negative per vostri concorrenti allo scopo di migliorare la vostra posizione su TripAdvisor. Questo è assolutamente vietato dal regolamento di TripAdvisor. La vostra struttura/organizzazione è stata penalizzata e TripAdvisor continuerà a monitorare le attività sul sito».
Il portale americano ha emesso il suo giudizio insindacabile, ma non è chiaro su cosa si sia basato. La titolare dell'agriturismo Guardastelle garantisce infatti di non avere mai influenzato i clienti affinché pubblicassero delle recensioni positive sul suo locale, né si è affidata alle cosiddette “società di ottimizzazione”. «Voglio le prove - dichiara Cristina D'Errico a Il Resto del Carlino - Non ho mai fatto nulla di quanto mi viene attribuito». Perciò ha inviato molte lettere di protesta indirizzate a TripAdvisor, ma non ha mai ricevuto risposta.
Un elemento da non sottovalutare però in tutta questa storia c'è; Cristina D'Errico dichiara di non avere rinnovato il contratto del profilo aziendale con TripAdvisor, che le costava 700 euro l’anno, dal momento che allo stato dei fatti ha solo una camera per l’ospitalità e l'offerta di TripAdvisor non sarebbe più conveniente.
Che l'azione di TripAdvisor sia stata una vendetta nei confronti di questo mancato rinnovo? Come a dire, “se pagate i 700 euro mantenete la vostra posizione altrimenti retrocedete”, e così si attiva il moto perpetuo del pagare per avere altre recensioni positive e risalire in classifica. Non è difficile da credere, considerando che la stessa società non ha mai dato nessuna spiegazione all'imprenditrice bolognese e come lei moltissimi altri ristoratori continuano a essere diffamati senza una giusta causa.
La campagna #NoTripAdvisor, promossa da Italia a Tavola, contro le false recensioni e l'anonimato sul web nasce proprio con questo intento. Per aderire alla campagna e ricevere gratuitamente la vetrofania #NoTripAdvisor CLICCA QUI e compila il form; invia poi foto e video all’indirizzo notripadvisor@italiaatavola.net per testimoniare la tua presa di posizione. Diventa così doveroso denunciare casi simili, in cui il ristoratore vede la sua reputazione sgretolarsi.
Italiaatavola
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