Il mondo della notte
è senza regole
Cursano: «Lo Stato
da che parte sta?»
Dopo
l’ultimo caso di cronaca nera a Firenze,
Fipe lancia l’allarme in merito all’assenza di una normativa sui locali notturni. Associazioni culturali si spacciano per pubblici esercizi, senza avere le carte in regola. Anche Italia a Tavola sostiene da anni la necessità di regolamentare il settore dell'intrattenimento
Fipe lancia l’allarme in merito all’assenza di una normativa sui locali notturni. Associazioni culturali si spacciano per pubblici esercizi, senza avere le carte in regola. Anche Italia a Tavola sostiene da anni la necessità di regolamentare il settore dell'intrattenimento
È un caso di cronaca nera a riaprire uno squarcio sul mondo della notte, in questa caso a Firenze. Si tratta della vicenda della giovane americana Ashley Olsen, ritrovata morta nel suo appartamento, dopo una serata trascorsa con le amiche in un locale a due passi dal Ponte Vecchio.
È giusto che sia una tragedia a fare da campanello di allarme per la mancanza di regole nei locali notturni? Da tempo Aldo Cursano (nella foto), presidente di Fipe Toscana e vicepresidente vicario nazionale Fipe, aveva chiesto pulizie e moralizzazione nel mondo della notte, e anche Italia a Tavola ha denunciato più volte la mancanza di regole nel settore dell'intrattenimento, ma poco è stato fatto e questi sono i risultati. L'assenza di una normativa chiara consente ai cosiddetti circoli o associazioni culturali di “mascherarsi” da locali, senza però osservarne le regole base.
E proprio da questo tipo di strutture Cursano prende le distanze: «Credo - dichiara Aldo Cursano a La Nazione - che sia assurdo che ci siano degli spazi senza il personale in regola o senza le dovute misure di sicurezza, a cui sia consentito di rimanere aperti fino alle 6 del mattino senza avere nemmeno la minima idea di cosa accada dentro quelle mura».
La richiesta del presidente di Fipe Toscana è chiara: l'amministrazione comunale deve bloccare questa invasione di questi presunti circoli, che sfruttano l'ingenuità e la poca consapevolezza dei giovani per costruire un business fuori controllo. La distribuzione legale di alcolici, la sicurezza, l'igiene e la competenza del personale, sono i criteri basilari su cui si costruisce la reputazione di un pubblico esercizio, e in questi circoli illegali, non nulla di tutto ciò è regolamentato.
«Chi approfitta dei giovani, delle donne, di chi è un uno stato di debolezza - conclude Cursano - non è nemmeno degno di essere definito essere umano. Vivere in una società civile significa ben altro. Ma purtroppo oggi è più conveniente scegliere la strada dell'illegalità. Mi chiedo, ma lo Stato da che parte sta?».
italiaatavola
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