Locanda Baggio
a tavola c’è la tradizione
Il ristorante nato nei mitici anni ‘80
Il fascino è quello del piccolo centro storico: Asolo è un capolavoro senza tempo, immerso in un verde che colpisce per la sua brillantezza. Poco lontano dal centro c’è la “Locanda Baggio” e la sua squisita ospitalità. Tradizione familiare di lungo corso, sorrisi e gentilezza, di quella vera, sono il biglietto da visita del locale nato nei mitici anni Ottanta.
Cucina a vista, ha un’accogliente giardino estivo. Non è esagerato dire che il piacere per la ricerca e la tradizione si fondono magicamente nella laboriosa cucina, affidata alle esperte mani del patron Nino. A ciò si aggiunge un ambiente di un'eleganza informale, curato da Antonietta, che mette naturalmente a proprio agio. “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo” recita un famoso aforismo di Ippocrate. Non vi sono parole più giuste per definire come nel ristorante Locanda Baggio la cura dei prodotti è sempre accompagnata dal rispetto delle scelte.
L’ospitalità di Nino e Antonietta e dei figli Enrico, Guido e Cristina, riesce a suscitare la netta sensazione che sedersi attorno ad un tavolo è un’esperienza di complicità e di aggregazione.
Prodotti sempre nel rispetto delle stagioni
“Punto - dice lo chef Nino - sull’equilibrio degli ingredienti, valorizzando i sapori tradizionali e la genuinità dei prodotti stagionali locali come i formaggi delle malghe, salumi e gli ortaggi”.
Per cui anche i vegetariani, celiaci e vegani qui non dovranno semplicemente accontentarsi, ma potranno godere di un menu ricco ed appetitoso. Mentre, per chi ama una cucina culturalmente più tradizionale non c’è che l’imbarazzo della scelta tra le deliziose pietanze.
Nota di rilievo è che il pesce è freschissimo in quanto arriva ogni giorno dai mercati di Pila e Chioggia. Si può iniziare, quindi, con la morbida cappasanta scottata in olio extravergine d'oliva di Bassano su crema di bisi (piselli) di Borso e chips di patate viola, accompagnata da un croccante guanciale. Ancora, il delizioso filetto di coniglio in oliocottura su crema di cipolla rossa bassanese con funghi porcini scottati.
Da non perdere tra i primi gli spaghetti del pastificio “Felicetti” con vongole veraci e vellutata di cozze (Dop di Scardovari), arricchiti dal nobile tocco del caviale di salmerino: iodio e mare a profusione. Non lasciatevi scappare un grande classico come i tortelli ripieni di formaggio Morlacco del Grappa con ristretto di vino rosso e pere scottate, pura goduria!
Intrigante la delicata carne del salmerino alpino con vellutata di porri, erbe spontanee, il suo caviale e noci. Piatto nuovo e di grande impatto la rivisitazione in chiave moderna della faraona in salsa “pevarada”: tenerissima, cotta a bassa temperatura preserva sapore e succulenza, con una salsa di notevole impatto gustativo. Finire in dolcezza è d'obbligo: dalla versione di casa dell'immancabile tiramisù, al croccante al limone, arlettes di sfoglia con crema chiboust e salsa di agrumi, per arrivare ai colori e al colorato, complesso e buonissimo “Dolce fragola asolana ai tre sapori”.
Non manca un'ottima carta dei vini, ragionata con attenzione e ben fornita, soprattutto con i Doc del territorio, ma anche con etichette dell’Alto Adige e Friuli.
Per una spesa, del tutto meritata, che va dai 40 euro in su a seconda di piatti e materie prime per una ghiotta sequenza scelta alla carta dall'antipasto al dolce.
Per una spesa, del tutto meritata, che va dai 40 euro in su a seconda di piatti e materie prime per una ghiotta sequenza scelta alla carta dall'antipasto al dolce.
Aperto tutti i giorni escluso lunedì.
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