sabato 30 maggio 2020

Volontari per controllare le spiagge Livorno ci pensa per l'estate

Volontari per controllare 

le spiagge
Livorno ci pensa 

per l'estate


Il Comune toscano pensa alle associazioni di volontariato per reclutare persone che si mettano a disposizione per segnalare alle forze dell'ordine eventuali assembramenti o il mancato rispetto delle norme.

Anche Livorno pensa di affidare il monitoraggio delle sue spiagge ai cittadini. Dopo l’idea degli steward venuta al presidente della Liguria, Giovanni Toti ora è il Comune toscano a voler reclutare volontari che segnaleranno poi alle forze dell’ordine eventuali situazioni di criticità sulle coste livornesi.

La spiaggia dei Tre Ponti a Livorno - Volontari per controllare le spiagge Livorno ci pensa per l'estate
La spiaggia dei Tre Ponti a Livorno

L’ipotesi è che il controllo possa già scattare con l’inizio della prossima estate che già ora, si sa, sarà la più controllata di sempre. I contatti tra l’amministrazione comunale e le associazioni di volontariato del territorio sarebbero già iniziati con la premessa, specifica, che non sarà una sostituzione alle forze dell’ordine, ma solo un ausilio in più.

E come sempre, l’opinione pubblica si spacca. A qualcuno l’idea non dispiace, ad altri non piace proprio, un po’ per questioni di privacy, un po’ per una sorta di imparzialità (o impreparazione) che potrebbe subentrare non essendo quei volontari formati per un servizio d’ordine di portata così delicata. Ad integrare il tutto non mancheranno di certo i cartelloni informativi che già stanno comparendo sui litorali con le regole da seguire per un accesso in spiaggia a norma. E quindi, distanza di almeno 1,5 metri dagli altri bagnanti, obbligo di usare la mascherina se si cammina in luoghi affollati e divieto di giochi e sport di gruppo.

L’idea di Livorno si inserisce sull’onda di quella proposta nei giorni scorsi di affidare la gestione della movida e in generale degli assembramenti a guardie civiche. I dubbi, esposti anche dai sindaci di tutta Italia, sono di carattere normativo, ma anche relativi alla preparazione di queste persone che rischiano di diventare dilettanti allo sbaraglio dati in pasto a giovani sballati. Il principio è anche sano e più volte avevamo proposto di affidare servizi e lavori (anche nei campi) a cittadini disoccupati che percepiscono reddito di cittadinanza. Ma un conto è mettersi a disposizione offrendo la propria manovalanza per raccogliere frutta e verdura, un altro cercare di gestire centinaia di persone poco lucide.
ITALIAATAVOLA
© Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento