sabato 26 febbraio 2022

Coldiretti, agricoltori in piazza per dire “no” alla guerra in Ucraina

 

Coldiretti, 

agricoltori in piazza 

per dire “no” 

alla guerra in Ucraina


Contro la guerra tra Russia e Ucraina, che affossa anche l’economia, sono già migliaia gli allevatori, gli agricoltori e i pescatori della Coldiretti scesi in piazza da nord a sud del Paese perché non riescono più a coprire i costi per il balzo dei beni energetici
che si trasferisce a valanga sui bilanci delle aziende. Solidarietà al popolo ucraino e denuncia del devastante impatto economico della guerra, questi i due obiettivi della manifestazione. 

Coldiretti, agricoltori in piazza per dire “no” alla guerra in Ucraina

Da un lato il caro petrolio spinto dall’invasione dell’Ucraina costringe le barche a rimanere in banchina e a fermare i trattori, dall'altro le ritorsioni della Russia colpiscono i mezzi di produzione, a partire dai concimi, obbligando i coltivatori a tagliare i raccolti mentre sanzioni ed embarghi bloccano i commerci, sconvolgono i mercati e favoriscono le speculazioni.

È stata anche aperta l’arca di Noe con gli animali della fattoria a rischio di estinzione a causa dell’impennata dei costi dei mangimi alimentata dalla guerra, con l’Ucraina che garantiva il 20% delle importazioni italiane di mais. Numerosi i cartelli di protesta “Putin facciamo la pace, “Mettete i fiori nei vostri cannoni”, “Fermiamo la guerra dei prezzi”, “No alla guerra che aumenta la fame”, “Svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai”, “Non ci ha fermato il Covid, ci provano gli speculatori”, “Il latte delle nostre mucche è la vostra colazione”, “Non possiamo produrre in perdita”, “Draghi aiutaci tu”. 

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