Mezz’ora con la scienza:
La vite e l’uomo: storia
di una convivenza virtuosa
La specie di vite normalmente coltivata nel mondo per dare uva da tavola, uva passa e vino, è la Vitis vinifera, originatasi circa 6 milioni di anni fa nella zona trans-caucasica, nella sua forma ancestrale (“selvatica”) di V. vinifera spp. silvestris.
L’uomo (Homo sapiens) invece è molto più giovane, nato probabilmente 300.000 anni fa nel nord Africa e da qui migrato in Asia. L’inizio della viticoltura si colloca circa 11.000 anni fa, in due zone: l’area trans-caucasica e quella del Levante, dove avvenne la sua domesticazione, cioè la coltivazione della forma ermafrodita (che si era originata per mutazioni spontanee delle viti selvatiche, che erano invece maschili e femminili) denominata V. vinifera spp. vinifera.
Luigi Bavarasco |
Con la coltivazione della vite l’uomo diventa agricoltore e non più raccoglitore, e inizia a interagire/modificare l’ambiente naturale originando così i paesaggi. Il paesaggio ha una sua definizione scientifica (data dalla Convenzione Europea del Paesaggio – CEP), come segue: “Il paesaggio indica una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. Lo scopo del CEP è di promuovere la salvaguardia, gestione, pianificazione dei paesaggi e organizzare la cooperazione europea. Notizie sui paesaggi viticoli sono desumibili dalle arti figurative, dalla letteratura e recentemente dalla fotografia, che ci testimoniano l’evoluzione temporale degli stessi. Le attenzioni attuali sono rivolte alla biodiversità, all’utilizzo di materiali naturali e con un impatto piacevole su chi lo fruisce (pali di legno, no plastica, no erbicidi). Il paesaggio rappresenta un fattore emozionale che entra nel sistema vino e può modificarne la sua percezione. Anche l’UNESCO ha inserito alcuni paesaggi viticoli mondiali nella lista del Patrimonio dell’umanità.
In video sul nostro canale YouTube la presentazione completa.
Luigi Bavaresco
Professore associato Università Cattolica del Sacro Cuore
Laureato in Scienze Agrarie all’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza (1980) dove è professore associato di Viticoltura. Dottorato di ricerca in Scienze Agrarie, menzione Viticoltura, presso l’ENSA di Montpellier (1991). Dal 2010 al 2014 è stato Direttore del CRA-Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano. Attività di ricerca in viticoltura (nutrizione minerale, clorosi ferrica, difese naturali delle piante nei confronti delle malattie, analisi del DNA a scopi tassonomici, metabolomica, tecniche colturali, ecologia viticola): 188 pubblicazioni scientifiche e 105 articoli tecnici. Indice h= 32. Segretario del Gruppo d’Esperti “Risorse genetiche e selezione della vite” dell’Oiv, Digione. Membro di numerose accademie scientifiche e relatore invitato a numerosi convegni internazionali. Direttore del Master Universitario “Viticoltura ed Enologia Europea e Internazionale”.
Luigi Bavaresco
Professore associato Università Cattolica del Sacro Cuore
Laureato in Scienze Agrarie all’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza (1980) dove è professore associato di Viticoltura. Dottorato di ricerca in Scienze Agrarie, menzione Viticoltura, presso l’ENSA di Montpellier (1991). Dal 2010 al 2014 è stato Direttore del CRA-Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano. Attività di ricerca in viticoltura (nutrizione minerale, clorosi ferrica, difese naturali delle piante nei confronti delle malattie, analisi del DNA a scopi tassonomici, metabolomica, tecniche colturali, ecologia viticola): 188 pubblicazioni scientifiche e 105 articoli tecnici. Indice h= 32. Segretario del Gruppo d’Esperti “Risorse genetiche e selezione della vite” dell’Oiv, Digione. Membro di numerose accademie scientifiche e relatore invitato a numerosi convegni internazionali. Direttore del Master Universitario “Viticoltura ed Enologia Europea e Internazionale”.
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La filosofia di Mezz’ora con la scienza
Facciamola breve: mezz’ora basta e avanza per dire un sacco di cose importanti.
Quindici minuti con il relatore che tratta del futuro nell’ambito delle proprie competenze, dell’innovazione che sta dietro l’angolo. Oggi Iasa può contare su un team di trentina di professori, di 15 atenei e centri di ricerca diversi, il cui sapere spazia dal marketing all’informatica, dalla statistica alla chimica, dal diritto alimentare a quello cinese, dalla sicurezza alle tecnologie alimentari, dalle scienze sensoriali alla sensoristica, dalla viticoltura all’enologia, dalla scrittura creativa alle strategie digitali.
A seguire 15 minuti di domande da parte dei partecipanti. Domande in assoluta libertà, tanto si è tra colleghi. Ma c’è la possibilità di farle anche riservatamente, prendendo direttamente contatti con il relatore.
Organizzazione
Centro Studi Assaggiatori
Con la collaborazione
Istituto Eccellenze Certificate, Narratori del gusto, Istituto Internazionale Chocolier, Assaggiatori Italiani Balsamico.
Quindici minuti con il relatore che tratta del futuro nell’ambito delle proprie competenze, dell’innovazione che sta dietro l’angolo. Oggi Iasa può contare su un team di trentina di professori, di 15 atenei e centri di ricerca diversi, il cui sapere spazia dal marketing all’informatica, dalla statistica alla chimica, dal diritto alimentare a quello cinese, dalla sicurezza alle tecnologie alimentari, dalle scienze sensoriali alla sensoristica, dalla viticoltura all’enologia, dalla scrittura creativa alle strategie digitali.
A seguire 15 minuti di domande da parte dei partecipanti. Domande in assoluta libertà, tanto si è tra colleghi. Ma c’è la possibilità di farle anche riservatamente, prendendo direttamente contatti con il relatore.
Organizzazione
Centro Studi Assaggiatori
Con la collaborazione
Istituto Eccellenze Certificate, Narratori del gusto, Istituto Internazionale Chocolier, Assaggiatori Italiani Balsamico.
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