L'economia italiana mostra segnali di rallentamento, con un Pil stimato a +0,1% per giugno e consumi in calo dello 0,3% a maggio. Secondo Confcommercio, la frenata è dovuta principalmente all'incertezza, che pesa su famiglie e imprese. Tra i dati più preoccupanti, il calo della produzione industriale e la debolezza del mercato auto, che ha registrato un -10,8% a maggio. In controtendenza, i beni e servizi per le comunicazioni (+5,7%) e gli elettrodomestici (+3,1%). L'inflazione, pur contenuta, rimane un ostacolo per i consumi. Confcommercio stima un +0,2% per giugno su base mensile e +0,9% su base annua. Il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce è stato inferiore alle attese, con le imprese che si confrontano ancora con tassi d'interesse reali particolarmente elevati.
Consumi in calo (-0,3%) a maggio: famiglie frenate dall'incertezzaIl mercato del lavoro, seppur in miglioramento, potrebbe rallentare nella seconda parte dell'anno. Per questo, Confcommercio chiede di puntare sulla stabilità o sul calo dell'inflazione per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie e la crescita dei consumi. L'obiettivo di raggiungere un Pil all'1% o poco sopra diventa sempre più difficile. La stima per il secondo trimestre 2024 è di un -0,1% congiunturale e dello 0,7% su base annua. Un recupero potrebbe arrivare dai servizi e dal turismo a partire da luglio. L'Indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) ha evidenziato una riduzione dello 0,3% a maggio 2024 rispetto allo stesso mese del 2023. La flessione è dovuta a cali sia per i beni (-0,6%) che per i servizi (-0,2%). Tra i comparti in difficoltà, l'automotive (-10,8%), i mobili e gli articoli di arredamento (-2,1%) e i servizi ricreativi (-0,7%). In territorio positivo, invece, i trasporti aerei (+12,7%), i beni e servizi per le comunicazioni (+5,7%), gli elettrodomestici (+3,1%) e i carburanti (+1,7%).
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