giovedì 8 agosto 2024

Balneari in protesta: Ora basta!

 

Balneari in protesta: «Dopo 14 anni di rinvii e due di chiacchiere, basta!»

Tutto pronto per la protesta dei balneari (venerdì 9 agosto), che ritarderanno l'orario di apertura degli ombrelloni per manifestare il loro disagio riguardo all'incertezza sulle concessioni demaniali

    



Ètutto pronto per la protesta dei balneari. Venerdì 9 agosto, infatti, in tantissimi stabilimenti italiani, da Nord a Sud, gli ombrelloni apriranno alle ore 9:30, a testimonianza del disagio e dell'incertezza che stanno vivendo gli operatori del settore a causa della mancata definizione del futuro delle concessioni demaniali. Se la situazione non dovesse cambiare, le proteste si intensificheranno (a partire da lunedì 19 agosto, con l'apertura che slitterebbe ulteriormente alle ore 10:30). Inoltre, le associazioni di categoria - come Sib e Fiba Confesercenti - fanno sapere che anche le aziende che non dispongono di ombrelloni (e che utilizzano tende o altre strutture ombreggianti) aderiranno allo sciopero ritardando l'allestimento.

Balneari in protesta: «Dopo 14 anni di rinvii e due di chiacchiere, basta!»

I volantini utilizzati dai balneari per comunicare la protesta

Sono stati poi affissi agli ingressi delle spiagge dei volantini in occasione della protesta: «Dopo 14 anni di rinvii e due anni di chiacchiere, basta!» si legge. «Stiamo mettendo al corrente i nostri clienti circa i motivi della protesta della categoria che prevede, l'apertura degli ombrelloni a partire dalle ore 9:30. Nessun ulteriore disagio, però, in quanto tutti gli altri molteplici servizi offerti dagli stabilimenti balneari sono assicurati. In tanti ci hanno manifestato solidarietà e comprensione. E questo ci fa enorme piacere e ci sprona ad andare avanti. Segno che le nostre argomentazioni sono sacrosante e condivisibili» ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari.

La questione delle concessioni balneari

La questione, ricordiamo, ruota attorno all'applicazione della direttiva europea Bolkestein che, secondo le attuali regole, dovrebbe vedere l'avvio di gare aperte a tutti gli operatori europei a gennaio. Tuttavia, permangono molte incertezze su dove e come queste gare verranno svolte. Il Consiglio di Stato ha indicato che la legge si applica laddove «la risorsa è scarsa», ma un monitoraggio governativo di fine 2023 ha identificato solo il 19% delle coste come tali.

Balneari in protesta: «Dopo 14 anni di rinvii e due di chiacchiere, basta!»

Balneari, la questione ruota attorno all'applicazione della direttiva europea Bolkestein

Per questo Antonio Capacchione ha sollecitato l'esecutivo a fare chiarezza attraverso un parere dell'Avvocatura dello Stato e a predisporre misure di sostegno per le oltre 30mila imprese del settore. Secondo Capacchione, sarebbe preferibile applicare la cosiddetta "legge Draghi", che prevede indennizzi per chi perde la concessione, piuttosto che prolungare l'attuale stato di incertezza. I comuni, infatti, hanno bisogno di regole precise entro fine ottobre per poter organizzare le gare.

Concessioni balneari, come il Governo pensa di risolvere la questione

Al momento, il Governo ha due opzioni sul tavolo. La prima è avviare le gare con indennizzi, una scelta supportata dalle opposizioni per evitare favoritismi verso quella che chiamano la «lobby dei balneari», magari limitando il numero di gare con un chiarimento tecnico. La seconda opzione invece è portare la questione davanti alla Corte Ue per guadagnare tempo, con il rischio di un giudizio sfavorevole.

Nessun commento:

Posta un commento