domenica 11 agosto 2024

Vendemmia 2024: un primo bilancio tra sfide e opportunità

 

Vendemmia 2024: 

un primo bilancio 

tra sfide e opportunità

Antonio Rallo, Vitaliano Maccario, Massimo Sepiacci e Raffaele Librandi si confrontano sulla vendemmia 2024, fortemente condizionata dal clima, ma che sembra offrire buone prospettive, almeno in termini di qualità

    

La vendemmia 2024 si presenta con un volto variegato nelle diverse regioni d'Italia, come testimoniano le dichiarazioni dei presidenti dei principali consorzi di tutela. il quadro nazionale della vendemmia 2024 è complesso e variegato. Se da un lato alcune regioni come la Sicilia e la Calabria registrano una flessione quantitativa, in altre come il Piemonte e l'Umbria si prevede un raccolto equilibrato. La qualità delle uve, in generale, sembra essere buona, grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alle cure dei viticoltori.

Vendemmia 2024: un primo bilancio tra sfide e opportunità

La vendemmia 2024 si presenta con un volto variegato nelle diverse regioni d’Italia

Vendemmia 2024 alla prova dei cambiamenti climatici

Un elemento comune a tutte le regioni è l'impatto della siccità, che ha anticipato la vendemmia in alcune zone e potrebbe influire sulla resa qualitativa in altre. Tuttavia, le differenze climatiche e pedologiche delle diverse regioni hanno portato a risultati diversi.

Vendemmia 2024: un primo bilancio tra sfide e opportunità

Nonostante le incertezze legate al clima, la vendemmia 2024 si presenta con buone prospettive

cambiamenti climatici rappresentano una sfida sempre più importante per il settore vitivinicolo. I produttori dovranno adottare strategie di adattamento per far fronte a eventi meteorologici estremi e garantire la sostenibilità delle produzioni.

Nonostante le incertezze legate al clima, la vendemmia 2024 si presenta con buone prospettive. I produttori italiani dimostrano ancora una volta la loro capacità di adattarsi e di produrre vini di alta qualità, anche in condizioni difficili.

Vendemmia 2024, l'opinione dei presidenti 

dei consorzi di tutela

Ecco l'opinione di Antonio Rallo, Vitaliano Maccario, Massimo Sepiacci e Raffaele Librandi.

Vendemmia 2024, Rallo: «Cala la quantità, non la qualità» 

Vendemmia 2024: un primo bilancio tra sfide e opportunità

Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia

«Confermiamo le previsioni annunciate nei giorni precedenti l'avvio della vendemmia - afferma Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia -: in Sicilia la qualità delle uve è eccellente. La siccità e le temperature più elevate della media hanno generato un sostanziale anticipo dell'inizio della vendemmia. Si prospetta una notevole flessione della quantità prodotta (rispetto alla media dei 5 anni precedenti) che si attesterà sui moderati volumi dello scorso anno». 

Vendemmia 2024, Maccario: «Previsto ottimo risultato» 

Vendemmia 2024: un primo bilancio tra sfide e opportunità

Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

«A livello quantitativo e qualitativo - dice Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato le aspettative per la vendemmia 2024 sono buone, non ci sono stati eventi particolarmente impattanti in quest'annata, fatto salvo un aumento della piovosità che ha intaccato tutto il Nord Italia. L'abbassamento delle temperature in corrispondenza dei mesi di fioritura ha ritardato leggermente la data di inizio vendemmia, che è prevista per le prime settimane di settembre per le uve a bacca bianca per poi passare alla raccolta di uve rosse verso la seconda metà del mese di settembre. Un ottimo risultato che possiamo confermare arrivi anche dall'oculato e corretto approccio delle nostre aziende dal punto di vista dei trattamenti fitosanitari».

Vendemmia 2024, Sepiacci: «Buone prospettive 

per quantità e qualità»

Vendemmia 2024: un primo bilancio tra sfide e opportunità

Massimo Sepiacci, presidente Umbria Top Wines

«La vendemmia 2024 in Umbria - dichiara Massimo Sepiacci, presidente Umbria Top Wines, la società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali - si prospetta buona per quantità e qualità. Del resto, la regione è caratterizzata da un clima continentale con influenze mediterranee: le estati calde e gli inverni freddi, insieme alle colline ben ventilate, creano condizioni ideali per la viticoltura. Sebbene le aree con terreno argilloso soffrano un po' meno il caldo, rispetto alle aree con terreno sabbioso, la qualità delle uve sarà fortemente influenzata dalle condizioni climatiche estive, perché le piante potrebbero risentire, se dovesse continuare così, della siccità e del caldo che sta contraddistinguendo la stagione in corso. Come elemento a favore sulla resa qualitativa dell'annata in corso, lasciano sicuramente ben sperare l'assenza di elementi patogeni. Si confida quindi in qualche pioggia estiva, ma al momento non si prevede un anticipo sostanziale delle fasi di raccolta». 

Vendemmia 2024, Librandi: «Siamo fiduciosi»

Vendemmia 2024: un primo bilancio tra sfide e opportunità

Raffaele Librandi, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Cirò e Melissa

Raffaele Librandi, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Cirò e Melissa spiega: «Quest'anno i produttori del Consorzio Cirò e Melissa sono fiduciosi per la buona riuscita della vendemmia 2024, in quanto lo stato fitosanitario dei vigneti è ottimo, non si sono sviluppate malattie che hanno intaccato il raccolto. Il lavoro di cura meticolosa portato avanti dai produttori nei mesi precedenti la raccolta per sopperire alla carenza idrica ha portato a risultati soddisfacenti. Rispetto allo scorso anno abbiamo iniziato con la vendemmia dei vitigni internazionali con un anticipo di quindici giorni, di conseguenza i grappoli sono leggermente più piccoli rispetto alla media; tuttavia, la quantità di uva è superiore al 2023 e ci aspettiamo un raccolto con alti standard qualitativi». 

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