sabato 2 agosto 2025

Produzione del latte in calo in Ue, prezzi uova in rialzo

 

Produzione del latte in calo 

in Ue, prezzi uova in rialzo: 

+40% in un anno

Domanda in ripresa e offerta ancora instabile spingono i prezzi delle uova in UE. Il latte rallenta: tra politiche ambientali e malattie, le previsioni 2025 vedono una produzione in calo dello 0,7% [...]


In un contesto agricolo europeo segnato da profonde trasformazioni, i settori delle uova e del latte offrono uno spaccato di come dinamiche stagionali, fattori sanitari ed evoluzioni normative influenzino in modo diretto l’andamento dei prezzi e dei volumi produttivi.

Produzione del latte in calo in Ue uova in rialzo:  40% in un anno

Ripresa della domanda per le uova, mentre ci sono criticità nel comparto lattiero-caseario

Da un lato, il comparto delle uova sta assistendo a una ripresa della domanda che sostiene le quotazioni nonostante la flessione dei costi di produzione, in particolare dei mangimi. Dall’altro, il comparto lattiero-caseario appare più esposto a una combinazione di criticità strutturali e congiunturali che, secondo alcune proiezioni, potrebbero portare a una contrazione della produzione nel 2025. A fotografare questo scenario sono i più recenti aggiornamenti pubblicati dalla Commissione Europea e dalle analisi di Areté, che evidenziano tendenze da monitorare attentamente in vista dei prossimi mesi.

Uova: domanda in ripresa e offerta ancora debole sostengono i prezzi

Nel mercato europeo delle uova, la situazione resta influenzata dagli strascichi dell’influenza aviaria che, soprattutto nei primi mesi del 2025, ha continuato a rallentare l’offerta. Nonostante un contesto di prezzi dei mangimi ai minimi da ottobre 2020, i listini delle uova risultano in ripresa, sostenuti da una domanda nuovamente attiva.

Produzione del latte in calo in Ue uova in rialzo:  40% in un anno

Il prezzo medio delle uova di luglio è superiore del 40% rispetto allo stesso mese del 2024

Secondo l’analisi di Areté, con l’avvicinarsi del periodo di picco stagionale della domanda tra settembre e dicembre, molti operatori, che nei mesi precedenti avevano scelto di posticipare gli acquisti in attesa di maggiore chiarezza sull’andamento del mercato, sono tornati a effettuare ordini. Questo ritorno di interesse sta contribuendo a mantenere alti i prezzi.

In Italia, in particolare, si osserva un’inversione di tendenza: le uova di categoria M da allevamento in gabbia, quotate dalla CUN, dopo un calo del 13% tra aprile e luglio, hanno registrato un aumento del 2% nell’ultima rilevazione. Nel complesso, il prezzo medio di luglio è superiore del 40% rispetto allo stesso mese del 2024.

Latte UE: produzione stagnante tra sostenibilità e malattie

Il comparto del latte in Europa mostra segnali di rallentamento strutturale e congiunturale. Secondo le proiezioni dello «Short-term outlook» pubblicato dalla Commissione Europea a luglio, nel 2025 la produzione di latte nei Paesi membri raggiungerà 155,8 milioni di tonnellate, segnando un incremento marginale dello 0,1% rispetto al 2024.

Tuttavia, questo tasso di crescita è inferiore sia alla media degli ultimi cinque anni (+0,5%) che a quella del decennio precedente al 2020 (+1,2%). Le cause sono principalmente strutturali, legate alle politiche UE sempre più rigorose in materia ambientale e alla crescente attenzione verso la sostenibilità, che si traducono in una progressiva riduzione del numero di capi allevati, solo in parte bilanciata da un aumento delle rese produttive per animale.

La produzione di latte in Ue è in calo Produzione del latte in calo in Ue uova in rialzo:  40% in un anno

La produzione di latte in Ue è in calo

A pesare ulteriormente sulla produzione sono anche fattori congiunturali. Tra questi, si segnalano eventi climatici sfavorevoli e la diffusione di epidemie come bluetongueafta epizootica e dermatite nodulare, che hanno interessato diversi allevamenti in UE. Queste malattie infettive non solo compromettono le rese, ma comportano abbattimenti preventivi e limitazioni agli scambi commerciali, con l’istituzione di zone di sorveglianza.

I dati relativi alla prima metà del 2025 confermano una tendenza negativa: le consegne di latte sono inferiori dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, con cali significativi in Germania (-2,7%), Francia (-1%) e Olanda (-1,9%). Solo parzialmente compensano i leggeri aumenti registrati in Polonia (+0,8%), Italia (+0,1%) e Irlanda (+7,6%).

In contrasto con le stime della Commissione Europea, le anticipazioni Areté delineano un quadro più negativo per il 2025. Secondo il centro studi, la produzione lattiero-casearia comunitaria potrebbe registrare un calo complessivo dello 0,7%. Tale contrazione sarebbe da attribuire alla concomitanza tra politiche ambientali restrittivepersistenza di costi produttivi elevati rispetto al periodo pre-2020 e impatti sanitari non trascurabili.

Se confermata, questa previsione segnerebbe un'inversione di tendenza significativa rispetto ai trend storici, con potenziali ripercussioni anche sul mercato dei trasformati e sulle esportazioni europee di prodotti lattiero-caseari.

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