lunedì 21 novembre 2016

La sfida della connettività Internet of things

La sfida della connettività
 Internet of things
settore in costante crescita

Far parlare i dispositivi senza interazione umana.

Non esiste solo la rete internet tradizionale, ora dobbiamo fare i “conti” anche con l’Internet delle cose (in inglese Internet of things, abbreviato IoT). Ma che cos’è l’Internet delle cose? È la possibilità di oggetti e sistemi, una volta impostati, di “dialogare” tra loro attraverso le reti di comunicazione elettronica. Stiamo parlando, ad es., degli impianti di riscaldamento che si possono accendere da remoto con lo smartphone, di frigoriferi che segnalano la scadenza dei prodotti, di orologi che segnalano al medico eventuali anomalie corporee. Gli strumenti non sono solo smartphone e computer, ma anche dispositivi indossabili (v. google glass), sistemi di automazione domestica (domotica) e sistemi di geolocalizzazione. La connessione di questi dispositivi tra loro comprende attività come la raccolta, la registrazione e l’elaborazione dei dati dei consumatori che permettono di tracciare dei profili dettagliati sulle loro abitudini, comportamenti, gusti e stato di salute, senza che essi ne siano consapevoli.

Internet of Things è un concetto coniato nel 1999 in occasione di una presentazione fatta per Procter & Gamble, sono trascorsi diciassette anni ma adesso pare che la febbre sia definitivamente scoppiata. La Gartner, una delle agenzie di ricerca più importanti nello studio del fenomeno Internet of Things, ha stimato che a fine 2016 ci saranno nel mondo 1,6 miliardi di oggetti installati e connessi per le applicazioni smart. Il mondo di Internet delle cose vedrà una crescita esponenziale, con un aumento sia nel numero di oggetti che saranno raggiunti dalla tecnologia per lo sviluppo della smart-home sia nella qualità degli stessi e dunque nella loro potenza.
Secondo le più recenti ricerche dell’agenzia su ciò che avverrà nel breve periodo, le nostre case saranno sempre più caratterizzate dalla presenza di oggetti e apparecchi elettronici che sfrutteranno una connessione Wi-Fi e dunque internet, rendendo gli stessi ambienti interattivi e sempre connessi, aumentandone il comfort ed anche la sicurezza. Il numero degli stessi oggetti connessi nel 2016 dovrebbe aumentare del 21 percento rispetto al 2015. Il boom commerciale è previsto invece per il 2018, da cui deriverà anche un notevole risparmio a livello energetico, favorito dal dialogo tra i vari elettrodomestici ed apparecchi per ottimizzare tra loro emissioni ed evitare sprechi. Una nuova città è quella che ci si delinea all’orizzonte, con un conseguente nuovo e rivoluzionato stile di vita, più tecnologico e quindi più preciso.
Panorama edit

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