sabato 22 luglio 2023

ATTENTI ALLA TRANSIZIONE

 

ATTENTI ALLA TRANSIZIONE


Riportiamo fedelmente l'editoriale del direttore dell'ultimo numero della interessante  rivista "L'ASSAGGIO", il dott. Luigi Odello, che ormai da decenni ci elargisce pillole di saggezza sulla situazione attuale delle scienze sensoriali

Ogni tanto qualcuno si sveglia e ci dice

 che stiamo correndo troppo.

È successo in passato, qualche riflessione 

è stata fatta e qualche risultato è stato ottenuto.

È tempo che succeda nuovamente, ma in una forma nuova, perché oggi non si tratta

 solo di rallentare, ma anche di ordinare per giungere a stili di vita sostenibili. Sì, la

 sostenibilità è sulla bocca di tutti e quindi non possiamo esimerci dal citarla, ma noi

 siamo egocentrici e prima di tutto pensiamoche per raggiungerla i primi a dover essere

 sostenibili siamo noi. 

Negli ultimi trent`anni siamo stati inondati a più riprese di innovazioni tecnologiche 

che prima ci hanno connessi, poi iperconnessi, ma parallelamente non abbiamo

avuto un medesimo incremento del nostro cervello, né qualcuno ha pensato

di offrirci un modello intellettuale in grado di gestire la nuova dimensione.

Un tempo le comunicazioni viaggiavano in parte via posta, impiegando una

settimana per fare pochi isolati, e in parte per telefono, a caro prezzo. Oggi

viaggiano in Internet a una velocità folle e il telefono non costituisce più un

problema di budget. Non solo, ma attraverso questi due mezzi sono aumentati

in modo esponenziale i canali: mail, chat, messaggi, call, Webinar e social. 

non li abbiamo neppure citati tutti.

Tutto questo mette in pericolo la nostra sensorialità che richiede tranquillità e

attenzione. Ma alla pari anche l’innovazione che non viene più considerata un

mezzo per migliorare la qualità della vita, ma uno strumento per diventare sempre più

 efficienti. 

In questa gara che vede l'enfasi del virtuale, l'epopea del digitale e

 l'approccio telematico come un grandioso gioco di società al quale siamo

tutti obbligati, rischiamo di perdere il senso dell`orientamento in una comunità

che premia la superficialità nel segno che la conoscenza dei nuovi codici è più

importante della capacità di individuare con saggezza come impiegarli.

Di certo tutto questo ha un impatto rilevante anche sulle scienze sensoriali:

oggi possiamo fare test a migliaia di chilometri di distanza standocene comodamente

 seduti nel nostro ufficio, elaboriamo gigantesche matrici di dati in una manciata di

 secondi, possiamo trasferire la conoscenza in remoto, in diretta o in

differita. Ma mai come ora è importante non dimenticare che noi operiamo mediante

 persone e, più precisamente, attraverso il loro sistema sensoriale in cui il

cervello è deputato al prelievo e all’elaborazione dei dati, nonché alla restituzione dei

 medesimi attraverso il linguaggio.

Occorre quindi guidare la transizione in modo da consentire al cervello di adattarsi al nuovo.

LUIGI ODELLO

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