giovedì 20 luglio 2023

Il caro prezzi degli alimentari si abbatte anche sulle mense

 

Il caro prezzi degli alimentari 

si abbatte anche sulle mense

Il servizio di pasti pubblici viene colpito dall’aumento degli alimentari non lavorati (+9,4%) e da un rallentamento esiguo di quelli lavorati, oggi a + 11,5%. Servono interventi immediati da parte delle istituzioni


Èda un anno e mezzo che le aziende del settore ristorazione collettiva forniscono servizi sostenendo forti aumenti dei prezzi su energia e materie prime alimentari, senza che questi aumenti siano riconosciuti. Una situazione altalenante che non accenna a migliorare. Anzi. Gli ultimi dati Istat mettono proprio il dito nella piaga. Il rallentamento dell’inflazione, che viene registrato dall’Istituto di statistica su costi come quello dell’energia, viene vanificato dal continuo aumento degli alimentari non lavorati, che passano da un + 8,8% a un 9,4% e da un rallentamento troppo tenue degli alimentari lavorati, che passano da un + 13,2% a un + 11,5%. Il grido di allarme di Anir Associazione nazionale imprese della ristorazione Confindustria è potente.

Il caro prezzi degli alimentari si abbatte anche sulle mense

L'aumento dei prezzi va riconosciuto anche alle aziende che lo sostengono

Alto rischio di effetti negativi sui servizi offerti

«Per il nostro settore - afferma il presidente Massimo Piacenti - che si trova ad affrontare questo continuo aumento dei prezzi da troppo tempo, senza alcun riconoscimento degli aumenti determinato da una copertura stabile come quella normativa, si tratta di una situazione che si fa sempre critica. Temiamo che a settembre possa già determinare effetti sui servizi che offriamo, e quindi sui cittadini che ne fruiscono, e sui nostri lavoratori. Cerchiamo di guardare al futuro con consapevolezza, stiamo stringendo accordi di sistema importanti per migliorare la qualità del nostro servizio, come quello con Coldiretti, e nuove collaborazioni, come quella con Cittadinanzattiva. Ci troviamo però sempre di fronte a rilevazioni che parlano di un aumento dei beni alimentari, a cui sempre più spesso corrisponde un gestore pubblico che fa finta di niente».

Concretizzare con interventi immediati il dialogo con il Governo

Con la Russia che ha dichiarato di ritirarsi dagli accordi sul grano lo scenario si fa cupo. «Con siccità e crisi del grano in vista - sottolinea Piacenti - non pensiamo che la situazione migliori e temiamo si possa addirittura avere un peggioramento a breve. Credo sia il caso di concretizzare con interventi immediati il dialogo che con il Governo va avanti da tempo, grazie alle interlocuzioni con ministero dell’Economia e delle Finanze e con il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ci stiamo caricando inoltre di un lavoro enorme, per far presenti queste difficoltà alle stazioni appaltanti che gestiscono il servizio di ristorazione collettiva pubblico. Credo sia convinzione ormai diffusa per tutte le parti in gioco, quella di voler fornire il servizio pubblico delle mense nelle migliori condizioni possibili, per farlo va ora riconosciuto questo infinito aumento dei prezzi anche alle aziende che lo sostengono».

www.asso-anir.it

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