sabato 29 luglio 2023

Accordo sul Pos: commissioni ridotte al minimo fino a 10 euro

 

Accordo sul Pos: commissioni ridotte 

al minimo fino a 10 euro e sconti fino a 30 euro

Ai negozianti, ristoratori, albergatori e Pmi garantita trasparenza sui costi previsti dai contratti stipulati con banche e gestori dei circuiti e, soprattutto, di poterli mettere a confronto per capirne la convenienza. Soddisfatti Aldo Cursano, vice presidente vicario di Fipe, e Confesercenti, per la quale l’intesa potrebbe portare ad un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l’anno



Pagamenti elettronici, qualcosa si rimuove e, si spera, stavolta in positivo dopo che il Governo, nonostante i tentativi, aveva dovuto fare dietrofront e tornare alla vecchia misura che prevede la sanzione di 30 euro a chi rifiuta il pagamento elettronico. Con buona pace delle lamentele degli esercenti (in particolar modo per i piccoli commercianti) riguardo le commissioni troppo care. Ma ora, grazie all’accordo raggiunto da Abi e Associazione dei prestatori di servizi di pagamento con Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Fipe-Federazione pubblici esercizi, forse si riuscirà a centrare l’obiettivo di commissioni più basse per le transazioni fino ai 30 euro, con iniziative specifiche per quelle fino entro i 10 euro, per incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici. Il sistema messo a punto prevede una riduzione degli oneri a carico degli esercenti, con ricavi entro i 400mila euro l'anno, per operazioni entro i 30 euro e i 10 euro. Un accordo, definito “storico” da Confesercenti (che stima risparmi fino a 500 milioni l'anno) e atteso da più di 10 anni, che ha, infatti, la finalità di promuovere «la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento, anche attraverso una maggiore comprensibilità, comparabilità e mitigazione dei costi» con il Pos.

Accordo sul Pos: commissioni ridotte al minimo fino a 10 euro e sconti fino a 30 euro

Pos, c’è l’accordo per ridurre le commissioni sulle transazioni sotto ai 30 euro

Pos, commercianti e ristoranti potranno confrontare i costi di banche e circuiti

L’intesa, firmata nella sede del ministero dell’Economia e delle Finanze, prevede una serie di misure e indicazioni rivolte proprio ai gestori dei pagamenti per favorire il contenimento dei costi della moneta elettronica. In particolar modo, si partirà subito con l’operazione studiata per consentire a negozianti, ristoratori, albergatori e piccole medie imprese di avere trasparenza sui costi previsti dai contratti stipulati con banche e gestori dei circuiti e, soprattutto, di poterli mettere a confronto per capirne la convenienza. Lo strumento principale sarà un modulo standard che dovrà essere compilato e fornito agli esercenti.

Iniziative per ridurre i costi delle transazioni fino ai 10 euro

Ma non solo, in base al protocollo, banche e gestori di carte e circuiti dovranno «promuovere iniziative commerciali nei confronti degli esercenti, volte a ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore, cioè di importo non superiore a 30 euro. In particolare, tali iniziative commerciali dovrebbero essere significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro. Le iniziative commerciali andranno pubblicizzate per almeno 6 mesi e avranno durata non inferiore a 9 mesi».

Fipe: L’Italia con il più alto numero di Pos istallati, ma indietro per transazioni

Come detto, un accordo davvero storico anche perché ci sono voluti sette mesi per raggiungere un risultato che, in realtà, non era mai stato ottenuto in passato: «La decisione del Governo di istituire con l’ultima legge di bilancio un tavolo finalizzato a ridurre i costi della moneta elettronica, in particolare per i micropagamenti e soprattutto per le piccole imprese, ha acceso un faro su una questione che andava affrontata con decisione - commenta Aldo Mario Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio - In questa direzione va il protocollo d’intesa siglato dalle principali associazioni delle imprese e quelle dei soggetti che gestiscono i pagamenti».

Accordo sul Pos: commissioni ridotte al minimo fino a 10 euro e sconti fino a 30 euro

Aldo Mario Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio

«L’Italia è il Paese con il più alto numero di Pos installati, ma resta dietro per numero di transazioni, in particolare quando si tratta di micro pagamenti – continua Cursano - Una circostanza che testimonia l’iniquità della distribuzione dei costi, da sempre denunciata dalla nostra Federazione, e che dimostra che siamo dinanzi ad una criticità reale e non ad un alibi di noi esercenti. Un sistema nel quale le commissioni arrivano anche ad azzerare i margini nella vendita di un caffè non è più tollerabile. Per questo motivo, l'accordo di oggi segna un momento importante per garantire alle imprese una maggiore trasparenza e la possibilità di scegliere le soluzioni più convenienti, al fine di assicurare il servizio al cliente e contenere i costi».

Confcommercio: Passo avanti sui pagamenti digitali

«La firma di questo Protocollo rappresenta per le imprese un passo molto importante sul tema dell’equità e della trasparenza dei costi dei pagamenti elettronici che va, però, consolidato con un adeguamento complessivo della normativa sulla trasparenza – aggiunge il vicepresidente di Confcommercio, Manfred Pinzger - L’accordo prevede, infatti, uno schema sintetico che rende per la prima volta comparabili tra loro le offerte promozionali di tutti gli intermediari e le condizioni applicate al termine delle promozioni. In questo modo le imprese sono finalmente più libere di scegliere e questo alimenta l’aspettativa di una mitigazione dei costi anche con un più frequente ricorso alla commissione-zero sui piccoli importi».

Accordo sul Pos, Confesercenti: si risparmierà fino a 500milioni all’anno

Anche perché, numeri alla mano, secondo Confesercenti, l’intesa potrebbe portare a un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l’anno. Per Confesercenti, il protocollo permetterà, infatti, di ridurre sostanzialmente i costi per le piccole imprese con meno di 400mila euro l’anno di fatturato. IAT

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