Prosecco, lotta
alla contraffazione
Dito puntato
contro 400 imitazioni
La società Sistema Prosecco ha lo scopo di garantire
la salvaguardia del marchio e del valore del territorio. Ecco perché in collaborazione con l'Icqrf e il Mise ha già segnalato 400 siti, ditte e inserzioni irregolari
la salvaguardia del marchio e del valore del territorio. Ecco perché in collaborazione con l'Icqrf e il Mise ha già segnalato 400 siti, ditte e inserzioni irregolari
Sistema Prosecco è una società nata nel 2014 dalla comune volontà dei tre Consorzi del mondo Prosecco - Consorzio Doc Prosecco, Consorzio Docg Asolo Prosecco e Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco - di collaborare mettendo insieme le forze nella direzione di una sempre più serrata lotta alla contraffazione. Attività di monitoraggio internazionale, contrasto a marchi che impropriamente utilizzano il termine Prosecco con nomi imitativi-evocativi, azioni legali come quelle avviate ad esempio in Ucraina o in Moldavia e soprattutto una stretta collaborazione con le istituzioni italiane e internazionali hanno consentito a Sistema Prosecco il raggiungimento di importanti risultati.
Mauro Rosati (direttore generale della Fondazione Qualivita), Ivan Scalfarotto (sottosegretario allo sviluppo economico), Armando Serena, Stefano Zanette, Innocente Nardi e Andrea Olivero (vice ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali)
«Garantire la salvaguardia del Prosecco - afferma il presidente Stefano Zanette - è una delle nostre priorità perché l’enorme successo conseguito a livello mondiale da parte delle tre denominazioni, ha determinato il proliferare di fenomeni dannosi. Nostro compito, come Sistema Prosecco, è cercare di preservare il consumatore e il mondo della produzione da tali rischi lottando affinché a livello nazionale e internazionale vi sia un corretto utilizzo del termine Prosecco».
«Ringraziamo le forze dell’ordine - continua Zanette - con le quali collaboriamo a livello nazionale e internazionale come Interpol ed Europol, l’Agenzia internazionale delle dogane, e soprattutto le istituzioni come il Mipaaf e Mise per il prezioso supporto. In particolare ringraziamo l’Icqrf per l’enorme lavoro svolto. Sono 400 le segnalazioni di irregolarità intercettate in Paesi quali Germania, Regno Unito, Polonia, Olanda, Austria, Irlanda, Svizzera, Croazia, Danimarca, Romania e Spagna. Le illegalità, nella maggior parte dei casi sono state riscontrate nel canale web relativamente a errata presentazione di prodotti simili o imitativi del Prosecco. Le principali difformità riguardano la vendita di “falso Prosecco alla spina”, “falso Prosecco in lattina” e “falso Prosecco rosé”».
Fondamentale per l’implementazione della tutela a livello internazionale, è stato il supporto del Mise nel facilitare la protezione del Prosecco in alcuni importanti accordi bilaterali. In particolare con il Vietnam (al quale Australia e Nuova Zelanda si erano opposte), la Cina e l’Australia.
Il caso Germania
Uno dei Paesi maggiormente interessati dalla presenza di fenomeni lesivi del Prosecco è la Germania con la quale l’Icqrf ha siglato un protocollo d’intesa che permette a Sistema Prosecco - con il supporto del Mipaaf - di trasmettere le segnalazioni di eventuali condotte lesive alle stesse autorità tedesche chiedendone direttamente la correzione. Questo accordo consentirà di aumentare significativamente le attività di tutela in Germania.
Tre denominazioni che valgono mezzo miliardo... di bottiglie«Fin dalla sua costituzione - spiega Stefano Zanette qui nelle vesti di presidente del Consorzio del Prosecco Doc (355 milioni di bottiglie nel 2015) - il Consorzio di tutela della Doc Prosecco ha compreso l’importanza della difesa degli interessi legittimi dei produttori e dei consumatori, vittime, molto spesso inconsapevoli, di illeciti capaci di minare fin dalle sue fondamenta una denominazione. Il Prosecco rappresenta oggi una delle denominazioni più conosciute a livello internazionale e tale successo ha solleticato gli appetiti di quanti - e sono molti - in modo più o meno raffinato hanno ritenuto di poterne fare “terra di conquista”».
«Coniugando informazione e repressione - continua il presidente del Consorzio Prosecco Doc - cerchiamo di offrire le maggiori garanzie possibili ai nostri oltre 10mila produttori che con impegno e dedizione hanno fatto di un prodotto agricolo un’icona del Made in Italy e ai milioni di consumatori che nel mondo, con la loro scelta, premiano la qualità delle nostre produzioni».
“Il prodotto Prosecco, in ogni bottiglia - racconta Armando Serena, presidente del Consorzio Vini Asolo Montello (5 milioni di bottiglie dati 2015) - rivela l’arte e la cultura del nostro territorio. A questi luoghi sono legati i nomi di Antonio Canova e Eleonora Duse, di Giosuè Carducci e Freya Stark. La denominazione racconta un patrimonio di bellezza e nobiltà dove cultura e coltura sono un connubio impossibile da replicare».
«Proteggere il nostro nome - afferma Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg (83 milioni di bottiglie nel 2015) - significa anche proteggere la storia e l’identità del nostro prodotto. Infatti da più di tre secoli nei 15 Comuni della nostra denominazione la produzione del Prosecco è parte integrante della cultura del territorio. Oggi le colline tra Conegliano e Valdobbiadene, grazie ai filari che ne ricamano i pendii, per la loro unicità paesaggistica sono candidate a patrimonio dell’umanità Unesco. La morfologia del territorio e la difficoltà a lavorarlo ha portato a definire eroica l’agricoltura tra le nostre vigne. Infatti le viti, coltivate tra i 50 e i 500 metri d’altitudine sono lavorate necessariamente a mano, a causa della pendenza che può raggiungere il 70% che rende di fatto impossibile il lavoro meccanico. Elementi che hanno contribuito in maniera significativa al valore e al successo del Prosecco».
Risultati tutela del Prosecco grazie alla collaborazione con l’Icqrf
Le segnalazioni sono state inviate:
Le principali irregolarità segnalate sono state sul “Prosecco on tap”, sul “Prosecco rosé” e sul “Prosecco in lattina” e su numerose evocazioni di ogni tipo.
Tutela internazionale in collaborazione con il Mise
Sistema Prosecco ha fra i suoi obiettivi principali l’implementazione della protezione internazionale delle denominazioni da esso rappresentate; in tal senso la collaborazione con il Mise e il Mipaaf ha facilitato l’interfaccia con i rappresentati della Commissione europea al fine di agevolare il riconoscimento delle denominazioni di Sistema Prosecco all’interno degli accordi bilaterali carenti di protezione.
La collaborazione con il Mise ha portato all’implementazione di diversi accordi bilaterali: durante la discussione dell’accordo bilaterale fra l’Ue e Vietnam, Australia e Nuova Zelanda avevano opposto la lista delle denominazioni europee in esso riconosciute in virtù della previsione di Prosecco. Grazie al supporto del Mise il dialogo con le autorità comunitarie interessate dai negoziati è stato facilitato, l’opposizione è stata superata e il Prosecco ora risulta protetto in Vietnam ai sensi di detto accordo.
Nella negoziazione accordo bilaterale con la Cina, il Mise ha operato attivamente per il riconoscimento delle denominazioni di Sistema Prosecco all’interno dell’accordo in fase di trattazione. Il Mise inoltre ha facilitato il dialogo con i rappresentati dei produttori australiani di Prosecco, al fine di ricercare con essi un accordo volto al riconoscimento della Doc Prosecco, ad oggi unica denominazione di Sistema Prosecco non riconosciuta. Il Mise, infine ha supportato Sistema Prosecco in azioni di tutela negli Usa e nell’Est Europa, coinvolgendo l’ambasciata italiana e l’Ice nel dialogo con le autorità locali.
Mauro Rosati (direttore generale della Fondazione Qualivita), Ivan Scalfarotto (sottosegretario allo sviluppo economico), Armando Serena, Stefano Zanette, Innocente Nardi e Andrea Olivero (vice ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali)
«Garantire la salvaguardia del Prosecco - afferma il presidente Stefano Zanette - è una delle nostre priorità perché l’enorme successo conseguito a livello mondiale da parte delle tre denominazioni, ha determinato il proliferare di fenomeni dannosi. Nostro compito, come Sistema Prosecco, è cercare di preservare il consumatore e il mondo della produzione da tali rischi lottando affinché a livello nazionale e internazionale vi sia un corretto utilizzo del termine Prosecco».
«Ringraziamo le forze dell’ordine - continua Zanette - con le quali collaboriamo a livello nazionale e internazionale come Interpol ed Europol, l’Agenzia internazionale delle dogane, e soprattutto le istituzioni come il Mipaaf e Mise per il prezioso supporto. In particolare ringraziamo l’Icqrf per l’enorme lavoro svolto. Sono 400 le segnalazioni di irregolarità intercettate in Paesi quali Germania, Regno Unito, Polonia, Olanda, Austria, Irlanda, Svizzera, Croazia, Danimarca, Romania e Spagna. Le illegalità, nella maggior parte dei casi sono state riscontrate nel canale web relativamente a errata presentazione di prodotti simili o imitativi del Prosecco. Le principali difformità riguardano la vendita di “falso Prosecco alla spina”, “falso Prosecco in lattina” e “falso Prosecco rosé”».
Fondamentale per l’implementazione della tutela a livello internazionale, è stato il supporto del Mise nel facilitare la protezione del Prosecco in alcuni importanti accordi bilaterali. In particolare con il Vietnam (al quale Australia e Nuova Zelanda si erano opposte), la Cina e l’Australia.
Il caso Germania
Uno dei Paesi maggiormente interessati dalla presenza di fenomeni lesivi del Prosecco è la Germania con la quale l’Icqrf ha siglato un protocollo d’intesa che permette a Sistema Prosecco - con il supporto del Mipaaf - di trasmettere le segnalazioni di eventuali condotte lesive alle stesse autorità tedesche chiedendone direttamente la correzione. Questo accordo consentirà di aumentare significativamente le attività di tutela in Germania.
Tre denominazioni che valgono mezzo miliardo... di bottiglie«Fin dalla sua costituzione - spiega Stefano Zanette qui nelle vesti di presidente del Consorzio del Prosecco Doc (355 milioni di bottiglie nel 2015) - il Consorzio di tutela della Doc Prosecco ha compreso l’importanza della difesa degli interessi legittimi dei produttori e dei consumatori, vittime, molto spesso inconsapevoli, di illeciti capaci di minare fin dalle sue fondamenta una denominazione. Il Prosecco rappresenta oggi una delle denominazioni più conosciute a livello internazionale e tale successo ha solleticato gli appetiti di quanti - e sono molti - in modo più o meno raffinato hanno ritenuto di poterne fare “terra di conquista”».
«Coniugando informazione e repressione - continua il presidente del Consorzio Prosecco Doc - cerchiamo di offrire le maggiori garanzie possibili ai nostri oltre 10mila produttori che con impegno e dedizione hanno fatto di un prodotto agricolo un’icona del Made in Italy e ai milioni di consumatori che nel mondo, con la loro scelta, premiano la qualità delle nostre produzioni».
“Il prodotto Prosecco, in ogni bottiglia - racconta Armando Serena, presidente del Consorzio Vini Asolo Montello (5 milioni di bottiglie dati 2015) - rivela l’arte e la cultura del nostro territorio. A questi luoghi sono legati i nomi di Antonio Canova e Eleonora Duse, di Giosuè Carducci e Freya Stark. La denominazione racconta un patrimonio di bellezza e nobiltà dove cultura e coltura sono un connubio impossibile da replicare».
«Proteggere il nostro nome - afferma Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg (83 milioni di bottiglie nel 2015) - significa anche proteggere la storia e l’identità del nostro prodotto. Infatti da più di tre secoli nei 15 Comuni della nostra denominazione la produzione del Prosecco è parte integrante della cultura del territorio. Oggi le colline tra Conegliano e Valdobbiadene, grazie ai filari che ne ricamano i pendii, per la loro unicità paesaggistica sono candidate a patrimonio dell’umanità Unesco. La morfologia del territorio e la difficoltà a lavorarlo ha portato a definire eroica l’agricoltura tra le nostre vigne. Infatti le viti, coltivate tra i 50 e i 500 metri d’altitudine sono lavorate necessariamente a mano, a causa della pendenza che può raggiungere il 70% che rende di fatto impossibile il lavoro meccanico. Elementi che hanno contribuito in maniera significativa al valore e al successo del Prosecco».
Risultati tutela del Prosecco grazie alla collaborazione con l’Icqrf
- Dall'1 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015 sono stati segnalati nei Paesi Ue, nei Paesi extra Ue e su Internet service providers quali Ebay ed Alibaba, 197 siti web, ditte e inserzioni irregolari;
- Dall'1 gennaio 2016 al 21 giugno 2016 sono stati segnalati, nei Paesi Ue, nei Paesi extra Ue e su Internet service providers quali ebay, Alibaba e Amazon, 203 siti web, ditte e inserzioni irregolari.
- In totale dall'1 dicembre 2014 al 21 giugno 2016 sono stati segnalati dall’Icqrf 400 siti web, ditte e inserzioni irregolari per la pubblicità e/o la commercializzazione di falsi vini Prosecco.
Le segnalazioni sono state inviate:
- Alle autorità di contatto di 10 Stati membri dell’Ue (Germania, Regno Unito, Polonia, Olanda, Repubblica Ceca, Austria, Irlanda, Svizzera, Croazia, Danimarca, Romania, Spagna), per un complessivo di 252 siti web;
- Tramite la Commissione Ue, a 3 Paesi europei non Ue (Ucraina, Moldavia, Svizzera), per un complessivo di 3 ditte irregolari;
- Tramite il Mou (Memorandum of understanding) con il Ttb, agli Usa per 1 sito web-ditta irregolare;
- Agli Internet hosting providers quali ebay (88 inserzioni irregolari), Alibaba (10 inserzioni irregolari) ed Amazon (46 inserzioni irregolari), per 144 inserzioni irregolari.
Le principali irregolarità segnalate sono state sul “Prosecco on tap”, sul “Prosecco rosé” e sul “Prosecco in lattina” e su numerose evocazioni di ogni tipo.
Tutela internazionale in collaborazione con il Mise
Sistema Prosecco ha fra i suoi obiettivi principali l’implementazione della protezione internazionale delle denominazioni da esso rappresentate; in tal senso la collaborazione con il Mise e il Mipaaf ha facilitato l’interfaccia con i rappresentati della Commissione europea al fine di agevolare il riconoscimento delle denominazioni di Sistema Prosecco all’interno degli accordi bilaterali carenti di protezione.
La collaborazione con il Mise ha portato all’implementazione di diversi accordi bilaterali: durante la discussione dell’accordo bilaterale fra l’Ue e Vietnam, Australia e Nuova Zelanda avevano opposto la lista delle denominazioni europee in esso riconosciute in virtù della previsione di Prosecco. Grazie al supporto del Mise il dialogo con le autorità comunitarie interessate dai negoziati è stato facilitato, l’opposizione è stata superata e il Prosecco ora risulta protetto in Vietnam ai sensi di detto accordo.
Nella negoziazione accordo bilaterale con la Cina, il Mise ha operato attivamente per il riconoscimento delle denominazioni di Sistema Prosecco all’interno dell’accordo in fase di trattazione. Il Mise inoltre ha facilitato il dialogo con i rappresentati dei produttori australiani di Prosecco, al fine di ricercare con essi un accordo volto al riconoscimento della Doc Prosecco, ad oggi unica denominazione di Sistema Prosecco non riconosciuta. Il Mise, infine ha supportato Sistema Prosecco in azioni di tutela negli Usa e nell’Est Europa, coinvolgendo l’ambasciata italiana e l’Ice nel dialogo con le autorità locali.
ITALIAATAVOLA
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