Alcolici: Italiani
contro l’abuso
in 5 anni -5%
di consumatori
L’estate 2016 “premia” gli italiani in qualità di consumatori di alcolici moderati e responsabili. Il 61% dichiara di non berli mai a stomaco vuoto, in perfetta linea con lo stile mediterraneo a tavola. Il 54% afferma che il web è lo strumento più utile per cercare ulteriori informazioni sulle caratteristiche delle bevande
Gli italiani sono consumatori di bevande alcoliche responsabili e moderati: bevono meno e bevono meglio, condannano gli abusi e ricercano online le informazioni relative ai prodotti, premiando la rete come miglior canale dove reperire notizie ed indicazioni in modo facile ed immediato. Questa è la fotografia scattata da Nielsen attraverso una recente ricerca condotta per Federvini - Federazione italiana industriali produttori, esportatori e importatori di vini, acquaviti, liquori, sciroppi, aceti ed affini - sul consumo delle bevande alcoliche in Italia nel quinquennio 2011-2015.
«Nel 2015 abbiamo assistito ad una ulteriore flessione nel consumo di bevande alcoliche da imputarsi probabilmente al quadro economico generale, alla minor propensione al consumo fuori casa, alle tendenze in campo alimentare che spingono spesso i consumatori verso stili di vita “pro” o “contro” singoli prodotti o categorie di prodotti e di conseguenza ad una contrazione nella frequenza del bere che, secondo quanto rilevato da Nielsen, passa da 4 a 3,6 volte a settimana», ha commentato il presidente di Federvini, Sandro Boscaini.
«Sono indicatori importanti - continua Boscaini - che ci danno la misura di quanto stiano cambiando le abitudini e le modalità di consumo degli italiani, che restano i più virtuosi d’Europa . Non dobbiamo comunque dimenticare l’importanza di una cultura di responsabilità con particolare riferimento ai giovani, una delle categorie più sensibili nei consumi delle bevande alcoliche fuori casa. Per questo, in collaborazione con Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi - abbiamo avviato il progetto #Beremeglio per supportare i gestori di bar, locali e ristoranti nel rapportarsi in modo corretto, puntando su un'offerta di qualità. Bere meglio infatti significa puntare sulla qualità del bere ed apprendere l'arte della convivialità e dello stile mediterraneo».
Negli ultimi 5 anni, secondo quanto riscontrato da Nielsen, si è inoltre assistito ad una diminuzione del 5% pari a 1,8 milioni di consumatori in meno soprattutto nella categoria delle bevande a più alta gradazione alcolica ovvero liquori, distillati e cocktail. In termini di modalità di consumo si evidenzia che per il 61% degli italiani intervistati da Nielsen, le bevande alcoliche vengono consumate insieme a qualcosa da mangiare, durante un pasto o un aperitivo. Il tutto in perfetta linea con quello che è lo stile mediterraneo che caratterizza il mangiare e il bere italiano, moderato e di qualità.
In Italia si conferma un approccio al bere moderato e consapevole: se da una parte la percezione delle bevande alcoliche è legata alle abitudini alimentari e alla tradizione, dall’altra parte i consumatori sanzionano l’abuso come qualcosa di fastidioso e non più alla moda. Secondo quanto rilevato da Nielsen, inoltre, il bere consapevole e responsabile che contraddistingue i consumatori italiani è legato anche ad altri indicatori: l’85% degli intervistati ritiene utili le informazioni sulle etichette e il 54% degli italiani afferma che il web può essere uno strumento utile per cercare ulteriori informazioni sulle caratteristiche del prodotto.
«La fotografia scattata da Nielsen è un indicatore reale della consapevolezza degli italiani in merito al consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche. La condanna dei fenomeni di abuso mette in luce, inoltre, una attenzione crescente ai rischi derivanti dagli eccessi e, allo stesso tempo, mostra la corretta percezione ed il valore di un bere italiano basato sulla qualità. L’Italia è un Paese produttore di eccellenze - pensiamo ai vini, agli spumanti, agli aperitivi, alle grappe, al limoncello solo per citarne alcune - e ciò che contraddistingue in tutto il mondo tali prodotti è anche il legame con la convivialità e la moderazione proprie dello stile mediterraneo», ha concluso il presidente di Federvini.
«Nel 2015 abbiamo assistito ad una ulteriore flessione nel consumo di bevande alcoliche da imputarsi probabilmente al quadro economico generale, alla minor propensione al consumo fuori casa, alle tendenze in campo alimentare che spingono spesso i consumatori verso stili di vita “pro” o “contro” singoli prodotti o categorie di prodotti e di conseguenza ad una contrazione nella frequenza del bere che, secondo quanto rilevato da Nielsen, passa da 4 a 3,6 volte a settimana», ha commentato il presidente di Federvini, Sandro Boscaini.
«Sono indicatori importanti - continua Boscaini - che ci danno la misura di quanto stiano cambiando le abitudini e le modalità di consumo degli italiani, che restano i più virtuosi d’Europa . Non dobbiamo comunque dimenticare l’importanza di una cultura di responsabilità con particolare riferimento ai giovani, una delle categorie più sensibili nei consumi delle bevande alcoliche fuori casa. Per questo, in collaborazione con Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi - abbiamo avviato il progetto #Beremeglio per supportare i gestori di bar, locali e ristoranti nel rapportarsi in modo corretto, puntando su un'offerta di qualità. Bere meglio infatti significa puntare sulla qualità del bere ed apprendere l'arte della convivialità e dello stile mediterraneo».
Negli ultimi 5 anni, secondo quanto riscontrato da Nielsen, si è inoltre assistito ad una diminuzione del 5% pari a 1,8 milioni di consumatori in meno soprattutto nella categoria delle bevande a più alta gradazione alcolica ovvero liquori, distillati e cocktail. In termini di modalità di consumo si evidenzia che per il 61% degli italiani intervistati da Nielsen, le bevande alcoliche vengono consumate insieme a qualcosa da mangiare, durante un pasto o un aperitivo. Il tutto in perfetta linea con quello che è lo stile mediterraneo che caratterizza il mangiare e il bere italiano, moderato e di qualità.
In Italia si conferma un approccio al bere moderato e consapevole: se da una parte la percezione delle bevande alcoliche è legata alle abitudini alimentari e alla tradizione, dall’altra parte i consumatori sanzionano l’abuso come qualcosa di fastidioso e non più alla moda. Secondo quanto rilevato da Nielsen, inoltre, il bere consapevole e responsabile che contraddistingue i consumatori italiani è legato anche ad altri indicatori: l’85% degli intervistati ritiene utili le informazioni sulle etichette e il 54% degli italiani afferma che il web può essere uno strumento utile per cercare ulteriori informazioni sulle caratteristiche del prodotto.
«La fotografia scattata da Nielsen è un indicatore reale della consapevolezza degli italiani in merito al consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche. La condanna dei fenomeni di abuso mette in luce, inoltre, una attenzione crescente ai rischi derivanti dagli eccessi e, allo stesso tempo, mostra la corretta percezione ed il valore di un bere italiano basato sulla qualità. L’Italia è un Paese produttore di eccellenze - pensiamo ai vini, agli spumanti, agli aperitivi, alle grappe, al limoncello solo per citarne alcune - e ciò che contraddistingue in tutto il mondo tali prodotti è anche il legame con la convivialità e la moderazione proprie dello stile mediterraneo», ha concluso il presidente di Federvini.
iTALIAATAVOLA
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