domenica 24 dicembre 2023

Piccoli pelagici, tra economia e tradizione

Piccoli pelagici, tra economia 

e tradizione: perché investire 

in alici, sardine e sgombri

Sono quei piccoli pesci che costituiscono il pescato della cosiddetta pesca costiera. Business di grande valore anche qualitativo. I piccoli pelagici rappresentano il prodotto ittico più importante per la pesca in Italia

di Vincenzo D’Antonio

Adenominarli così “piccoli pelagici” si ha un po' l’idea dei boyscout (!). Ma cosa significa “piccoli pelagici”? Chi sono i piccoli pelagici? I piccoli pelagici sono in primis alici e sardine, e anche gli sgombri. Sono quei piccoli pesci, insomma, che costituiscono il pescato della cosiddetta pesca costiera. Business di grande valore anche qualitativo. Analizziamo qui tre aspetti che vedono nei piccoli pelagici il volano di un meccanismo virtuoso.

Piccoli pelagici, tra economia e tradizione: perché investire in alici, sardine e sgombri

I piccoli pelagici sono in primis alici e sardine, e anche gli sgombri.

Piccoli pelagici - primo aspetto: volumi e valori

I piccoli pelagici costituiscono business in sé per quanto stante le enormi quantità di pescato, pur a fronte di prezzi bassi al primo anello di filiera (dal pescatore al mercato non consumer) sviluppano comunque importi considerevoli. In termini di quantità, i piccoli pelagici rappresentano il prodotto ittico più importante per la pesca in Italia, che vede le alici in cima alla lista delle catture con circa 40mila tonnellate all’anno con la commercializzazione che riguarda il prodotto fresco e la conservazione sott’olio. A seguire, le sardine, pescate in circa 15mila tonnellate all’anno.

Piccoli pelagici, tra economia e tradizione: perché investire in alici, sardine e sgombri

I piccoli pelagici rappresentano il prodotto ittico più importante per la pesca in Italia

Se consideriamo i prezzi al mercato ittico all’ingrosso e prendiamo i valori medi (novembre 2023), rileviamo 1,70€/kg per le sardine e 3,20€/kg per le alici. Ne consegue un fatturato complessivo annuo alla produzione di circa 154milioni di euro. Poco commendevole è la differenza tra il valore del prodotto al momento della pesca rispetto al valore di vendita finale, dopo i diversi passaggi commerciali. Essendo pescato in tutti i mari italiani, ad ogni modo, il pesce azzurro in genere è fresco ed economico, non a caso molte di queste specie sono tradizionalmente annoverate come “pesce povero”. Tuttavia, la facile deperibilità impone una conservazione corretta e un consumo in tempi brevi.

Piccoli pelagici - secondo aspetto: tradizione e sostenibilità

Andare a pesca dei piccoli pelagici comporta mantenere vive le tradizioni del comparto della piccola pesca costiera e, si sappia, la piccola pesca costiera rappresenta un segmento fondamentale dell’economia ittica italiana. Parliamo dell’80% circa delle imbarcazioni italiane dedite, circa 10mila addetti.

Piccoli pelagici, tra economia e tradizione: perché investire in alici, sardine e sgombri

Andare a pesca dei piccoli pelagici comporta mantenere vive le tradizioni

La piccola pesca costiera è da salvaguardare e tutelare in quanto, soprattutto rispetto agli altri metodi di pesca, utilizza attrezzi selettivi e a basso impatto ambientale. La piccola pesca costiera non danneggia i fondali ed evita sprechi, catture accidentali e rigetti.

Pertanto, i pescatori dei piccoli pelagici si pongono come difensori dell’ambiente e della risorsa “mare”, correlando la loro sopravvivenza economica a quella ecologica dell’ecosistema marino. Insomma, il pescatore costiero è l’artigiano del mare che dà luogo ad un’attività sostenibile da un punto di vista ambientale.

Piccoli pelagici - terzo aspetto: lo scenario prossimo venturo

Il raggiungimento pieno della sostenibilità, in essa includendo oltre all’aspetto ambientale anche il non secondario aspetto economico, ha sua possibilità di attuazione solo ragionando in un contesto di filiera corta. Il pescatore rende disponibile, grazie al suo duro lavoro, un bene che gli assicura un giusto reddito raggiungendo il consumatore che acquista pesce di qualità a un giusto prezzo.

Da qui ne consegue anche il fenomeno emergente della “pescaturismo” che diviene possibile se si coinvolgono i giovani pescatori, i giovani biologi, i giovani cuochi e anche figure di middle e top management.

Piccoli pelagici, grande attenzione in Campania

Grande attenzione per i piccoli pelagici c’è attualmente in Campania. Difatti, lo stock dei piccoli pelagici costituisce in Campania una delle risorse più importanti per l’intero territorio regionale, sia rispetto alla componente reddituale delle imprese, sia per l’indotto generato soprattutto nel settore della trasformazione e della ristorazione.

Piccoli pelagici, tra economia e tradizione: perché investire in alici, sardine e sgombri

Colatura di Alici di Cetara Dop

Ahinoi, scenario non tutto roseo a causa della forte pressione esercitata su questo stock da parte della pesca professionale nonché dai predatori naturali, come delfini, tonno rosso e pesce spada. La Regione Campania sta diligentemente divulgando la scoperta della grande risorsa dei piccoli pelagici: dalle tecniche di pesca costiera alle tradizioni di lavorazione e trasformazione. In Campania la pesca dei piccoli pelagici rappresenta non solo una risorsa economica strategica per la regione, ma l’identità stessa di tanti territori costieri.

Metro

Si pensi a Cetara, il grazioso borgo della Costiera Amalfitana, rinomato per la pesca di alici e pe la celebre Colatura di Alici di Cetara Dop. Ma ragguardevole è anche il Litorale Domizio, in provincia di Caserta, con il porto peschereccio di Castel Volturno. E la Penisola Sorrentina e il promontorio del Cilento, con la pesca delle alici con la menaica, una tradizionale tecnica risalente ai tempi dell’antica Grecia.

Insomma, in Campania la pesca non rappresenta solo il fulgido passato, bensì essa è occasione imperdibile per disegnare un laborioso e profittevole futuro. 

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