venerdì 7 giugno 2024

Evasione fiscale: anche i ristoranti?

 


Evasione fiscale: 

anche i ristoranti 

tra le attività meno virtuose?

Per la classifica de Il Sole 24 Ore sul rischio evasione in Italia tra le categorie a maggior rischio figurano lavanderie (78,5%), ristoranti (oltre il 70%) e discoteche. Farmacie e studi medici i più virtuosi



Secondo Il Sole 24 Ore, il 78,5% dei titolari di lavanderie in Italia è a rischio evasione fiscale. Questo dato emerge dalla mappa del rischio evasione elaborata dal quotidiano, che ha analizzato le dichiarazioni dei redditi di 2,73 milioni di partite Iva. Tra le categorie più a rischio evasione, con oltre il 70% di contribuenti inaffidabili, anche i ristoranti, al 4° posto nella classifica dopo Noleggio auto e Gestione di impianti sportivi. Oltre ai ristoranti, altri settori "food" a rischio evasione secondo la mappa del Sole 24 Ore sono le panetterie (con un'incidenza che si colloca sopra la soglia del 70%), Pesca e acquacultura (dove l'evasione fiscale è favorita dalla difficoltà nel monitorare i flussi di cassa e dalla presenza di lavoro nero) e la Lavorazione di tè e caffè (con un'incidenza di evasione fiscale superiore alla media). Senza dimenticare le discoteche.

Evasione fiscale: anche i ristoranti tra le attività meno virtuose?

Secondo il Sole 24 Ore, lavanderie, noleggi, ristoranti e impianti sportivi risultano essere le categorie più a rischio evasione

Evasione fiscale, la classifica delle categorie più a rischio

Le categorie più a rischio, con oltre il 70% di contribuenti inaffidabili, sono:

  • Lavanderie (78,5%)
  • Noleggio auto
  • Gestione di impianti sportivi
  • Ristoranti
  • Pelliccerie
  • Assistenza ad anziani e disabili
  • Sondaggisti
  • Pesca e acquacultura
  • Lavorazione di tè e caffè
  • Associazioni e organizzazioni
  • Panetterie
  • Officine
  • Gestori di spazi culturali, sportivi e ricreativi
  • Discoteche
  • Attività finanziarie e assicurative

Al contrario, le categorie più virtuose, con un indice di inaffidabilità inferiore al 30%, sono:

  • Farmacie (25%)
  • Studi medici
  • Attori
  • Notai
  • Paramedici
  • Fabbricanti di articoli in carta

Categorie a rischio evasione: come 

è stata calcolata la classifica

Il quadro emerge da un algoritmo del fisco che assegna un voto da 1 a 10 a ciascun contribuente. Un voto pari a 8 è considerato la "sufficienza", in quanto indica un livello di imponibile congruo all'attività svolta. Questo voto permette di accedere a regole più favorevoli su compensazioni e rimborsi, oltre a tempi più rapidi per gli accertamenti. 

L'analisi del Sole 24 Ore evidenzia che l'anno scorso il numero di contribuenti con dichiarazioni inaffidabili è aumentato del 14%, raggiungendo 1,53 milioni di persone. Si tratta di un dato preoccupante che sottolinea la necessità di misure più efficaci per contrastare l'evasione fiscale in Italia.

Le categorie a rischio sono prevalentemente quelle con attività caratterizzate da un elevato uso di contante e da una difficoltà nel monitorare i flussi di cassa. In questi settori, è più facile per i contribuenti evadere le tasse senza essere scoperti. L'evasione fiscale è un problema serio che sottrae risorse preziose allo Stato e danneggia i cittadini onesti. È necessario un impegno comune da parte di tutti gli attori coinvolti per contrastare questo fenomeno e promuovere una maggiore equità fiscale.

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