domenica 14 luglio 2024

1 chilometro senza parcheggi: le spiagge di Gallipoli restano vuote

 

Strada di 1 chilometro 

senza parcheggi: 

le spiagge di Gallipoli 

restano vuote

Gallipoli vive un'estate desolata: ombrelloni chiusi, sdraio vuote e un calo drastico di presenze. La causa? Una nuova strada pedonale di un chilometro e la clamorosa mancanza di parcheggi


Sotto il sole cocente di luglio, un silenzio assordante regna sulle spiagge di Gallipoli, un tempo meta prediletta dei giovani per la movida estivaOmbrelloni chiusisdraio vuote e un'atmosfera di desolazione pervadono gli stabilimenti balneari che un tempo brulicavano di vita. La causa di questo tracollo turistico? Una controversa strada-parco pedonale di un chilometro e la clamorosa mancanza di parcheggi.

Strada di 1 chilometro senza parcheggi: le spiagge di Gallipoli restano vuote

Starda senza pargeggi rovina l'estate di Gallipoli

Strada senza parcheggi e i lidi di Gallipoli sono vuoti

«Tutto per colpa di questa assurda strada-parco e della carenza di posti auto», lamentano i balneari, sopravvissuti finora a una crisi di presenze senza precedenti. «Come può un bagnante, magari con bambini piccoli al seguito, percorrere a piedi sotto il sole anche più di un chilometro per raggiungere il lido che frequenta da anni?», si domanda Emanuele Casciarotitolare del Lido Zen. Mostrando il suo stabilimento quasi vuoto l'11 luglio, in piena stagione balneare, Casciaro ribadisce: «Hanno pensato prima alla strada-parco, trascurando i parcheggi, e non si capisce il perché. Senza parcheggi, per i quali non è stata concessa la deroga dalla Regione, come era prevedibile, in che modo sarebbe stato possibile raggiungere i lidi? Chi ci governa doveva pensarci prima, credo. Invece, è stato fatto tutto alla rovescia. La verità è che, così facendo, hanno completamente distrutto un'intera economia».

Strada senza parcheggi: un danno per i lidi di Gallipoli

I numeri raccontano una storia drammatica: calo di presenze fino all'80%, 20% in meno di personale non assunto. La stagione è compromessa, e la rabbia dei balneari è palpabile. «Quella di Gallipoli non è la strada-parco, ma la strada della vergogna che ha messo in ginocchio almeno una decina di stabilimenti e altrettante famiglie», tuona Giuseppe Mancarella, presidente di Federterziario Balneari. Il suo grido di dolore riecheggia tra i lidi vuoti, un tempo simbolo di divertimento e spensieratezza.

Ma c'è ancora speranza? Il sindaco di Gallipoli, Stefano Minervaannuncia l'apertura di nuovi parcheggi per domenica 14 luglio. Un provvedimento tardivo, secondo i balneari, che rischia di non salvare la stagione ormai compromessa. «La stagione è già compromessa», affermano con rassegnazione.

Quale futuro per le vacanze a Gallipoli?

Come riporta il Corriere della sera, l'Eldorado gallipolino, inaugurato dal Samsara Beach e poi spazzato via da provvedimenti giudiziari, sembra ormai un ricordo sbiadito. Le spiagge sold-out alle sei del pomeriggio, l'andirivieni di giovani in bici, il clima di festa che caratterizzava la movida gallipolina sono solo un ricordo fissato su foto ingiallite. Un format vacanziero che ha catalizzato per anni fiumi di ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia e dall'estero, ma che la città non è mai riuscita a gestire in modo efficace.

Basti pensare che, nonostante la presenza di migliaia di giovani in bici, fino a tempi recenti non c'erano ciclabili. Senza contare le "case pollaio" dove la Guardia di Finanze ha trovato turisti ammassati.

Il futuro di Gallipoli come destinazione turistica balneare è incerto. La nuova strada pedonale, seppur voluta a suo tempo dal Comune, rischia di diventare un boomerang per l'economia locale. I parcheggi alle spalle delle dune, giganti a ridosso delle spiagge, restano irraggiungibili per molti, rendendo la strada-parco un'opera monca e priva di senso.

Cosa può essere fatto per salvare Gallipoli? Il Comune deve trovare una soluzione al problema dei parcheggi il prima possibile. Potrebbero essere istituiti dei servizi navetta per collegare i parcheggi alle spiagge, oppure la strada pedonale potrebbe essere aperta al traffico automobilistico in determinate fasce orarie. È fondamentale che tutte le parti interessate collaborino per trovare una soluzione che sia soddisfacente per tutti.

La situazione a Gallipoli è un monito per altre località turistiche che stanno pensando di implementare misure simili. È fondamentale pianificare con attenzione qualsiasi cambiamento che possa avere un impatto sul turismo. Solo così si potrà garantire che le località turistiche rimangano attrattive per i visitatori e non si trasformino in deserti assolati come la Gallipoli di oggi.

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