Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha firmato un'ordinanza per contrastare in modo più efficace le occupazioni abusive di suolo pubblico a fini commerciali nel sito Unesco della città. L'iniziativa, promossa dall'assessorato alle Attività produttive in stretta collaborazione con il Municipio Roma I e la commissione Commercio, mira a ripristinare il rispetto delle normative vigenti e a salvaguardare il patrimonio artistico e culturale della capitale.
Roma dice no ai tavolini selvaggi nell'area UnescoLo scopo principale del provvedimento è garantire la fruibilità equa degli spazi pubblici per tutti i cittadini e preparare il territorio del Sito Unesco ad accogliere milioni di pellegrini in occasione dell'anno giubilare. L'ordinanza intende inoltre proteggere gli imprenditori che operano in modo etico e conforme alle regole, promuovendo un ambiente urbano più armonioso e accogliente per tutti.
No ai dehors selvaggi nell'area Unesco: cosa prevede l'ordinanza
L'ordinanza prevede la chiusura dell'esercizio per un periodo di 10 giorni per le attività che occupano abusivamente il suolo pubblico con tavolini, sedie, cassettiere contenenti suppellettili per la somministrazione, espositori per la vendita di prodotti e altri arredi simili. Per le attività di somministrazione, il provvedimento di chiusura sarà esecutivo dal settimo giorno successivo alla notifica. In caso di reiterazione della violazione, le attività commerciali non riceveranno alcuna concessione di suolo pubblico per i due anni successivi, oltre alla chiusura. Per le occupazioni di suolo pubblico eccedenti lo spazio autorizzato, saranno applicate le sanzioni previste dalle normative vigenti, assicurando che tutti gli esercizi rispettino le stesse regole.
No ai dehors selvaggi nell'area Unesco:
i numeri dei controlli
Il provvedimento nasce in seguito a un monitoraggio approfondito condotto dai vigili urbani di Roma tra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno 2024, che ha evidenziato un numero significativo di violazioni nel centro storico. Durante questo periodo, sono state registrate 498 infrazioni per indebita occupazione di suolo pubblico, 230 casi di occupazioni completamente abusive da parte di attività di somministrazione, 840 violazioni relative all'ampliamento e alla difformità delle occupazioni di suolo non autorizzate, 769 occupazioni abusive parziali o totali da parte di esercizi non legati alla somministrazione, e ben 1973 violazioni per occupazione di sede stradale.
Gualtieri: «Con il no ai dehors selvaggi
garantiamo una concorrenza reale»
Per il sindaco di Roma, «attraverso questo provvedimento vogliamo proteggere gli operatori commerciali che lavorano onestamente, garantendo una concorrenza leale, oltre che la bellezza e la capacità di accoglienza della nostra città. Le occupazioni abusive di suolo pubblico sono incompatibili con questi obiettivi».
Il sindaco di Roma, Roberto GualtieriL'assessora al Commercio, Monica Lucarelli, ha poi aggiunto: «Questa ordinanza rappresenta un passo fondamentale verso una città più vivibile e rispettosa delle norme, riaffermando l'impegno dell’assessorato nella tutela degli imprenditori che rispettano le leggi. La chiusura del locale per 10 giorni sarà un forte deterrente per coloro che pensano di poter agire impunemente. I nostri locali sono una vetrina per Roma ed è essenziale tutelarli. L'occupazione abusiva del suolo pubblico danneggia l'aspetto della città e crea malessere verso un’intera categoria che va supportata e valorizzata».
Intanto il Governo allunga la vita ai dehors
Nel frattempo, ricordiamo, il Governo ha deciso di prorogare le norme e le misure legate all'emergenza Covid per i dehors fino al 31 dicembre 2025. Una decisione che sarà presentata venerdì dal ministro delle Imprese Adolfo Urso al Consiglio dei ministri e che intende concedere più tempo per sviluppare un decreto legislativo che stabilisca regole organiche per la concessione di spazi pubblici ai pubblici esercizi per l'installazione di strutture amovibili a scopo commerciale e di ristorazione. Le attuali norme, introdotte durante la pandemia nel 2020, rimarranno quindi in vigore fino alla fine del Giubileo.
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