apa Leone XIV inaugura un nuovo capitolo a Castel Gandolfo (Rm). All’interno del Borgo Laudato Si’, ex residenza estiva papale, nasce un ristorante che unisce cucina italiana, km 0 e contaminazioni internazionali. Alla guida del progetto due nomi noti negli Stati Uniti: lo chef Art Smith, ex cuoco personale di Oprah Winfrey e volto dei cooking show americani, e il ristoratore Phil Stefani, fondatore dello Stefani Restaurant Group di Chicago.
La collaborazione è stata annunciata il 5 settembre durante l’apertura ufficiale del Borgo, presieduta da Papa Leone XIV. L’idea era stata avviata già nei primi mesi dell’anno da un comitato promosso da Papa Francesco, che aveva voluto legare la ristorazione alla sostenibilità e all’inclusione sociale.
La cucina: tra filiera corta e contaminazioni globali
Il ristorante, che aprirà ufficialmente nella primavera del 2026, sarà l’unico della tenuta e punterà su materie prime locali coltivate nei terreni del Borgo. Accanto alla cucina italiana di tradizione, saranno presenti piatti ispirati ai sapori di Chicago e del Perù, Paese dove Leone XIV ha vissuto per vent’anni.
Il locale sarà aperto per colazione e pranzo e offrirà anche un servizio catering. Nei piani c’è inoltre l’apertura di un mercato agricolo interno, dove acquistare i prodotti delle fattorie pontificie: ortaggi, miele, formaggi e conserve.
Il Borgo Laudato Si’
Il Borgo Laudato Si’ si estende su 55 ettari: 35 di giardini e 20 di coltivazioni agricole, serre e strutture di servizio. L’ex proprietà papale diventa oggi un laboratorio di economia circolare basato su riciclo, riuso e produzione sostenibile.
È prevista anche la creazione di una comunità energetica rinnovabile. Il progetto punta su formazione e inclusione: percorsi educativi, attività didattiche e esperienze nella natura saranno accessibili anche a persone in condizioni di fragilità. La filosofia è quella di rendere concreta la visione della Laudato Si’, coniugando spiritualità e pratiche quotidiane.
Papa Leone XIV e la passione per il cibo
Se Papa Francesco era noto per uno stile alimentare sobrio, Papa Leone XIV si rivela una “buona forchetta”. Nato a Chicago, apprezza lo Chicago-style hot dog (senza ketchup, come vuole la tradizione) e conserva ricordi gastronomici legati al Perù, dove ha vissuto a lungo. Tra i suoi piatti preferiti ci sono la ceviche e lo stufato di manzo peruviano. La scelta di un ristorante che mescoli identità italiana e apertura al mondo riflette quindi la sua storia personale e i suoi gusti.
Tra fede, convivialità e turismo sostenibile
Il progetto del Borgo Laudato Si’ e il nuovo ristorante segnano una svolta: il Vaticano punta a legare religione, cibo e sostenibilità. Non solo un’iniziativa gastronomica, ma un ponte tra cultura, educazione e inclusione sociale, con il cibo come strumento universale di dialogo.
Castel Gandolfo diventa così non solo meta spirituale, ma anche luogo dove vivere un’esperienza gastronomica che intreccia km 0, sapori globali e valori comunitari.
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