La password perfetta?
Chiedi a un’undicenne
Ecco come la scelta della parola
segreta
potrebbe diventare più facile del previsto Mira Modi ne genera di sicure ma
anche facili da memorizzare con un sistema che si basa sul lancio di
dadi, poi le spedisce per posta e le vende a 2 dollari
In un mondo digitale in cui tutto
è alla mercé degli hacker e in cui per il momento c’è
ancora bisogno di password
tradizionali, la parola chiave “perfetta” può costare anche 2
dollari: è generata in maniera
semplice, quasi “naive”, con un lancio manuale di dadi e
viene spedita in busta chiusa per
posta ordinaria. A inventarsi il business è stata una
ragazzina di 11 anni, Mira Modi,
di New York, la cui storia sta facendo il giro dei giornali
di tutto il mondo.
Figlia della giornalista Julia
Angwin, esperta di privacy, Mira ha cominciato quasi per
gioco a creare password lanciando
dadi per aiutare la madre nella stesura del libro
“Dragnet Nation”. Ora la
ragazzina ha un suo sito, dicewarepasswords.com, e un
“doposcuola” redditizio. Se
svolgesse questa occupazione a tempo pieno
guadagnerebbe 12 dollari l’ora,
più del salario medio di New York.
La mini “impresa” di Mira sfrutta
un metodo di generazione password che si chiama
‘Diceware’. Il sistema, inventato
da Arnold G. Reinhold, si basa sul lancio manuale di un
dado a sei facce e ha come
obiettivo la creazione di una “frase chiave” complessa ma
anche facile da ricordare perché
basata sull’accostamento casuale di parole (in genere
almeno 5 o 6): vengono ottenute
associando i numeri avuti dai dadi alle corrispondenti
parole elencate in tabelle
predefinite. L’undicenne ha però aggiunto il suo tocco: scrive a
mano ogni password su un foglio
di carta che poi spedisce in busta chiusa con la posta
tradizionale. La ragazza
sottolinea che il procedimento garantisce di ottenere una
password difficile da hackerare,
ma allo stesso tempo facile da ricordare. Tra i
suggerimenti che dà c’è anche
quello di modificare leggermente la stessa password con
delle lettere maiuscole o
aggiungendo dei simboli.
La poesia casuale
Mandare in pensione la parola
chiave tradizionale sarà pure dietro l’angolo, grazie alla
diffusione dei sistemi biometrici
che consentiranno di sbloccare telefoni e pc con lo
sguardo, la voce e i movimenti
del corpo, ma nel frattempo oltre a Mira Modi anche gli
scienziati sono alla ricerca
della password perfetta. E qualcuno suggerisce di usare la
poesia. Come Marjan Ghazvininejad
e Kevin Knight, due linguisti computazionali
americani, che suggeriscono un
metodo suggestivo: creare una password con versi
generati con parole a caso, in
rima. La scelta dell’undicenne.
(a cura di Nerea Bulva Panorama Edit)

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