giovedì 21 febbraio 2019

Latte, nessun accordo sui 72 centesimi Ma il tavolo col Governo resta aperto


Latte, nessun accordo 

sui 72 centesimi
Ma il tavolo 

col Governo 

resta aperto


Un accordo sulla bozza del Governo ancora non c’è, ma la trattativa tra l’Esecutivo e i pastori sardi sul prezzo del latte va avanti. Nonostante le proteste del fine settimana il tavolo di filiera di giovedì è confermato. 

Sarà quella la sede in cui le parti si ritroveranno per parlare non solo del prezzo del latte, ma anche della riorganizzazione di tutto il comparto. Intanto i produttori hanno rispedito al mittente la proposta di portare a 72 centesimi il prezzo per un litro di latte, definendola irricevibile.

(Latte, nessun accordo sui 72 centesimiMa il tavolo col Governo resta aperto)

E così anche ieri la protesta è proseguita con lo sversamento di centinaia di litri di latte, nonostante la tregua proclamata soltanto sabato pomeriggio, in vista proprio della riapertura del tavolo prevista per giovedì «La proposta irricevibile - ha detto Felice Floris, portavoce del Movimento dei pastori sardi - perché solo non si va avanti, ma siamo tornati indietro anche rispetto a quello che si diceva un anno fa alla Regione, quando si parlava di prezzo medio intorno agli 85 centesimi. Qui, invece si fa un passo indietro. Manca l’aspetto della programmazione e inoltre non viene affrontato il tema del latte tal quale; basterebbe investire un terzo di quanto viene messo sul piatto per liberare il latte tal quale attraverso un piano di esportazione, magari in Turchia, e il problema sarebbe davvero quasi risolto».

I produttori non indietreggiano rispetto alla richiesta di un euro per litro di latte, nel frattempo il Governo ha annunciato di aver messo a disposizione risorse per 49 milioni di euro, che dovrebbero essere utilizzati in parte anche per ritirare dal mercato 670 quintali di pecorino in eccedenza. Sul caso è tornato a esprimersi anche il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, auspicando «una riorganizzazione del settore, con una visione di medio e lungo termine. Si è prodotto tanto, forse troppo – ha detto Centinaio, intervistato da La Verità – e contemporaneamente c’è stato un calo di vendite e soprattutto di esportazioni. Ci siamo ritrovati merce in eccesso e si continua a produrre. Forse sarà il caso di fissare delle quote e farle rispettare».

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