Festival
del Prosciutto
di Parma
“Finestre aperte”
sulla Dop
Appuntamento dal 6 all’8 settembre a Langhirano (Pr). Sarà attiva una Cittadella del Prosciutto, animata da 18 produttori: previste degustazioni, cooking lesson a cura degli chef di Parma Quality Restaurant.
Si aprirà venerdì 6 settembre a Langhirano la 22ª edizione del Festival del Prosciutto di Parma: una tre giorni per parlare di una Dop che è simbolo dell’eccellenza del Made in Italy alimentare nel mondo, per promuovere antiche tradizioni e un saper fare che si tramandano di generazione in generazione e per scoprire un territorio ancora poco conosciuto, ma che ospita bellezze come il Castello di Torrechiara, con la straordinaria Camera d’Oro, completamente affrescata, e come l’abbazia benedettina rinascimentale nota come Badia di Santa Maria della Neve.
Il momento clou del festival sarà “Finestre Aperte” che nel 2019 e raddoppia, passando da due a quattro weekend: l’appuntamento è per il 7-8, il 14-15, il 21-22 e il 28-29 settembre. “Finestre Aperte” è un modo originale per portare alla conoscenza del largo pubblico le antiche tradizioni e il saper fare che si celano dietro il Prosciutto di Parma. Ogni weekend di settembre, i prosciuttifici del territorio parmense accoglieranno turisti e food lover, offrendo loro la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione. A fare da guide saranno gli stessi produttori, che racconteranno e mostreranno come le cosce di suino, grazie a una particolare combinazione di clima, tradizione e passione, diventino Prosciutto di Parma Dop.
Nei giorni del festival Langhirano ospiterà la Cittadella del Prosciutto: un’area dove 18 produttori della Dop racconteranno la propria storia e organizzeranno degustazioni di Prosciutto di Parma Dop, offerto in varie stagionature, a partire dai 12 ai 24 mesi, per arrivare anche ai 36 e più mesi. Previste anche esibizioni di taglio a mano del Prosciutto di Parma Dop: una vera e propria arte, che richiede un esercizio costante nel tempo per essere padroneggiata, e che è un mix tra rapidità, precisione e coreografia nella presentazione delle fette sul piatto.
«Il Festival - ha detto Vittorio Capanna, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma - sarà l’occasione per celebrare il Prosciutto di Parma e il suo legame con il territorio di origine. Oggi, grazie alla collaborazione delle diverse realtà coinvolte, abbiamo molti più momenti dedicati alla conoscenza e alla degustazione del nostro prodotto, a partire da Finestre Aperte che offre la fotografia migliore del Prosciutto di Parma e delle sue qualità organolettiche e nutrizionali».
Il Festival del Prosciutto di Parma vivrà anche di scambi e collaborazioni. Sul piano gastronomico, sarà coinvolto Parma Quality Restaurants, il Consorzio - riunisce 28 ristoratori del territorio - che rappresenta la più alta espressione della cucina parmense. Sabato 7 e domenica 8 settembre, gli chef Maria Amalia Anedda (Ristorante “Les Caves”, a Sala Baganza), Filippo Cavalli (Ristorante “Osteria dei Mascalzoni”, a Parma), Mariano Chiarelli (Ristorante “I Du Matt”, a Parma) e Nico Tamani (Ristorante “Vecchia Fucina”, a Traversetolo) animeranno due cooking lesson: appassionati di cucina e foodie potranno così apprendere alcuni segreti per valorizzare in cucina, in modo originale, il Prosciutto di Parma Dop.
Il Festival è anche sinonimo di convegni. L’appuntamento più importante è quello in programma nella mattinata di sabato 7 settembre, a titolo “Dop Economy”. Il tema è la centralità, per l’economia italiana, del settore agroalimentare: come certificato dal Rapporto Ismea - Qualivita 2018, il segmento dei prodotti di qualità certificata Dop, Igp e Stg genera alla produzione un valore di 15,2 miliardi di euro, con una crescita annuale del 2,6%.
Per informazioni: www.festivaldelprosciuttodiparma.com
Il Festival è giunto quest'anno alla 22ª edizione
Il momento clou del festival sarà “Finestre Aperte” che nel 2019 e raddoppia, passando da due a quattro weekend: l’appuntamento è per il 7-8, il 14-15, il 21-22 e il 28-29 settembre. “Finestre Aperte” è un modo originale per portare alla conoscenza del largo pubblico le antiche tradizioni e il saper fare che si celano dietro il Prosciutto di Parma. Ogni weekend di settembre, i prosciuttifici del territorio parmense accoglieranno turisti e food lover, offrendo loro la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione. A fare da guide saranno gli stessi produttori, che racconteranno e mostreranno come le cosce di suino, grazie a una particolare combinazione di clima, tradizione e passione, diventino Prosciutto di Parma Dop.
L'evento coinvolgerà anche numerosi prosciuttifici
Nei giorni del festival Langhirano ospiterà la Cittadella del Prosciutto: un’area dove 18 produttori della Dop racconteranno la propria storia e organizzeranno degustazioni di Prosciutto di Parma Dop, offerto in varie stagionature, a partire dai 12 ai 24 mesi, per arrivare anche ai 36 e più mesi. Previste anche esibizioni di taglio a mano del Prosciutto di Parma Dop: una vera e propria arte, che richiede un esercizio costante nel tempo per essere padroneggiata, e che è un mix tra rapidità, precisione e coreografia nella presentazione delle fette sul piatto.
«Il Festival - ha detto Vittorio Capanna, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma - sarà l’occasione per celebrare il Prosciutto di Parma e il suo legame con il territorio di origine. Oggi, grazie alla collaborazione delle diverse realtà coinvolte, abbiamo molti più momenti dedicati alla conoscenza e alla degustazione del nostro prodotto, a partire da Finestre Aperte che offre la fotografia migliore del Prosciutto di Parma e delle sue qualità organolettiche e nutrizionali».
I controlli sui prosciutti sono rigorosi
Il Festival del Prosciutto di Parma vivrà anche di scambi e collaborazioni. Sul piano gastronomico, sarà coinvolto Parma Quality Restaurants, il Consorzio - riunisce 28 ristoratori del territorio - che rappresenta la più alta espressione della cucina parmense. Sabato 7 e domenica 8 settembre, gli chef Maria Amalia Anedda (Ristorante “Les Caves”, a Sala Baganza), Filippo Cavalli (Ristorante “Osteria dei Mascalzoni”, a Parma), Mariano Chiarelli (Ristorante “I Du Matt”, a Parma) e Nico Tamani (Ristorante “Vecchia Fucina”, a Traversetolo) animeranno due cooking lesson: appassionati di cucina e foodie potranno così apprendere alcuni segreti per valorizzare in cucina, in modo originale, il Prosciutto di Parma Dop.
Il Festival è anche sinonimo di convegni. L’appuntamento più importante è quello in programma nella mattinata di sabato 7 settembre, a titolo “Dop Economy”. Il tema è la centralità, per l’economia italiana, del settore agroalimentare: come certificato dal Rapporto Ismea - Qualivita 2018, il segmento dei prodotti di qualità certificata Dop, Igp e Stg genera alla produzione un valore di 15,2 miliardi di euro, con una crescita annuale del 2,6%.
Per informazioni: www.festivaldelprosciuttodiparma.com
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