Tutte le sfumature del Chianti Classico nel territorio dell’Uga di Panzano
Panzano, Uga nel comune di Greve in Chianti, presenta due versanti distinti: quello orientale, più fresco e fruttato, e quello occidentale, più ampio e vigoroso .Geologicamente variegata, la zona unisce qualità, microclima e fattore umano. L’Unione Viticoltori di Panzano promuove eccellenza condivisa, come mostrato in una degustazione esclusiva.
Oggi il territorio del Chianti Classico è suddiviso in 11 aree più specifiche chiamate Unità Geografiche Aggiuntive (Uga). In particolare, le Uga del Chianti Classico sono, in ordine geografico: San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio.
Alcune di esse coincidono con i territori comunali prima citati: Castellina, Gaiole, Radda e San Casciano. Altre invece derivano dal frazionamento dei territori comunali in aree più specifiche: Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Castelnuovo Berardenga e Vagliagli. San Donato in Poggio, al contrario, nasce dall’accorpamento di Barberino Tavarnelle e di una minuscola porzione di Poggibonsi.
Italia a Tavola si prepara a svelare i segreti nascosti di ogni angolo del Chianti Classico, dedicando una serie di articoli approfonditi su ciascuna delle 11 Unità Geografiche Aggiuntive (Uga). Con passione e precisione, esploreremo le peculiarità di ogni territorio. In questo primo appuntamento scopriremo la Uga di Panzano.
L'Unità Geografica Aggiuntiva: Panzano
Panzano è la quarta Uga che ricade all’interno dei confini comunali di Greve in Chianti. Prendendo come riferimento la strada che da San Casciano Val di Pesa porta a Panzano e prosegue poi in direzione est verso Volpaia, il suo territorio offre due opposti versanti.
Versante orientale: Vitigliano e Montagliari
Quello orientale, che fa capo ai toponimi di Vitigliano e Montagliari, ricade ancora a pieno titolo nel bacino idrografico del fiume Greve e, dei due, è in assoluto quello meno esteso oltre che il più fresco, in quanto rivolto verso la catena dei Monti del Chianti.
Versante occidentale: Conca d’Oro e carattere dei vini
Quello occidentale rientra invece nel bacino idrografico del torrente Pesa e raccoglie in sé la maggior parte dei vigneti. Al suo interno la zona più conosciuta è quella della Conca d’Oro, per l’inconfondibile profilo paesaggistico. L’intero versante occidentale si distingue per il carattere dei suoi vini, che si esprimono con vigore e con una leggera quanto riconoscibile vena terrosa, fatta eccezione per le zone più vicine al confine meridionale della Uga dove i vini risultano più freschi e vivaci.
Contrasto stilistico dei vini
Al contrario, i vini del versante orientale, pur senza rinunciare alla struttura (dettata dalla presenza delle stesse formazioni geologiche), prediligono un taglio più fruttato e a volte più carnoso, a testimonianza di quanto in questa Uga le differenze di esposizione siano importanti più che in altre zone.
Geologia del territorio
E a proposito di geologia, tolte alcune aree riconducibili al Macigno e all’Alberese, dove la presenza della vite è tuttavia marginale, il resto si divide tra Pietraforte, Formazione di Sillano e Argilliti scistose. Panzano, infine, è la Uga che fra tutte ha la maggior densità vitata senza con questo rinunciare a una buona presenza di oliveti e di boschi.
Unione Viticoltori di Panzano
Forse se oggi possiamo parlare di UGU è perché i vignaioli di Panzano, per primi, nel 1995, decidono di costituire l’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti, scegliendo di intraprendere una strada condivisa nel segno dell’eccellenza, della sostenibilità e dell’amicizia.
Terreni, microclima e fattore umano
A Panzano confluiscono e dialogano insieme diversi fattori: la particolarità dei terreni, che presentano morfologie diverse nel giro di brevi spazi tali da sancire grosse diversità, ma anche il microclima e, non ultimo, il fattore umano, elemento ancor più variabile che determina risultati importanti come l’unicità di un vino e la sua qualità.
Il valore dell’unione
“Unione” è una parola chiave per i produttori di Panzano: non è un semplice accordo tra viticoltori ma esprime la volontà di condividere un percorso comune nel rispetto delle proprie identità e filosofie.
Interpretazione dell’annata e degustazione esclusiva
Se è vero come è vero che la qualità intrinseca di ogni azienda del Chianti Classico si misura nell’interpretazione dell’annata corrente con il vino “base”, per Panzano il concetto è elevato alla massima potenza. Scopriremo assieme, in una speciale degustazione organizzata in esclusiva per Italia a Tavola, nella cantina dell’azienda Fontodi, ospiti del padrone di casa Giovanni Manetti, di sua figlia Margherita ed in compagnia di Giovanni d’Orsi, Presidente dell’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti, qual è stata l’interpretazione di 19 produttori associati.
Strategie aziendali e annate a confronto
Verificheremo che si può decidere di ritardare l’uscita di un vino per una strategia aziendale di mercato. Per questo motivo analizzeremo Chianti Classico di 3 annate diverse. Esploriamo allora le caratteristiche di queste annate a partire dalla 2022 vedendo come si presentano una per una le aziende associate con i loro vini.
Chianti Classico di Panzano: annata 2022
Cafaggio
La Tenuta di Cafaggio si estende per circa 60 ettari suddivisi in 30 ettari di vigneti specializzati, 3 ettari circa di uliveto e la parte restante in bosco, a Panzano. Le origini di Cafaggio affondano in un passato lontano, in epoca medioevale, il primo documento che ne attesta la presenza è del 1408, come risulta da una preziosa pergamena conservata nell’archivio dell’Azienda.
Allora la proprietà si chiamava “Cahago”, che significa campo recintato, coltivato. La storia moderna di Cafaggio ha invece origine alla fine degli anni ’60, quando i vigneti sono stati rinnovati e la cantina costruita con le migliori tecnologie, nell’intento di produrre vini di qualità ed eleganza, che dessero nuovo prestigio al suo territorio. Produciamo un Chianti Classico, un Chianti Classico Riserva, due Gran Selezione “cru” e due Igt, oltre a olio Extravergine e Grappa. L’azienda è a conduzione Biologica dell’anno 2014.
Vino in degustazione: Chianti Classico 2022. È in possesso di un’energia gustativa incalzante, segnata da un tannino affilato, accoppiato a una continua sapidità. Gli aromi sono ben profilati e alternano i piccoli frutti di bosco a richiami di erbe officinali.
Vino di punta: Chianti Classico Gran Selezione “Solatìo” 2020
Candialle
Candiale di Josephin & Jarkko Peranen produce vini di alta qualità da vitigni autoctoni. Situato nella parte sud della Conca D’Oro, Candiale ha 12,5 ettari di vigneto, di cui 9 sono piantati a Sangiovese nei vigneti. Le viti sono addestrate in maggior parte ad alberello a densità che vanno da 7.600 - 11.111 piante per ettaro. Tutti i lavori di vigneto sono organici al 100%.
Vino in degustazione: Chianti Classico 2022. Interpretazione di Chianti Classico che trova al naso fragranza e intensità con un gioco bilanciato tra toni fruttati rigogliosi e rimandi di sottobosco e spezie. In bocca il sorso è succoso, disteso e saporito
Vino di punta: Igt Toscana Pli 2016
Nessun commento:
Posta un commento