domenica 20 aprile 2025

Fotovoltaico e pale eoliche: i Consorzi del vino temono

 

Fotovoltaico 

e pale eoliche: 

i Consorzi del vino temono per paesaggio 

e turismo

I progetti di sviluppo eolico e agri-fotovoltaico sollevano preoccupazioni tra i Consorzi del vino e le associazioni di categoria. Al centro del dibattito c'è la tutela del paesaggio, risorsa chiave per l'enoturismo, considerato sempre più un motore strategico per il futuro del comparto vitivinicolo italiano

Fotovoltaico e pale eoliche: i Consorzi del vino temono per paesaggio e turismo

Lgreen economy potrebbe minacciare il paesaggio italiano? La spinta verso le energie rinnovabili potrebbe mettere a rischio il vero “petrolio” dell'Italia, ovvero il turismo? È la preoccupazione che inizia a serpeggiare tra le associazioni degli agricoltori e i Consorzi di tutela del vino italiano, che proprio nella valorizzazione del rapporto con il paesaggio e la campagna trovano la spinta attrattiva per quelle straordinarie risorse che si chiamano agriturismo, enoturismo e oleoturismo.

Agri-fotovoltaico, cosa dice il green deal Ue

Ricapitoliamo. Nell'ambito delle linee guida Ue sul green deal, anche l'Italia come altri paesi ha stabilito di spingere sull'acceleratore delle energie rinnovabili, puntando a coprire una parte sempre più rilevante del fabbisogno energetico con solare, eolico e geotermico sostituendo le fonti fossili. Peccato che in questa pianificazione di diffusione di pannelli e pale eoliche, anziché riutilizzare spazi già compromessi dal punto di vista paesaggistico - aree industriali, pertinenze autostradali, spazi urbani - abbia ipotizzato di occupare ampie aree agricole.

Questo almeno sembra essere il progetto, che stando alle prime bozze tracciate potrebbero occupare migliaia di ettari di paesaggio più belli della penisola (e delle isole), devastando quel patrimonio di bellezza che il mondo ci invidia e per il quale milioni di visitatori volano in Italia ogni anno. Immaginate un turista che visita Montepulciano per assaggiare il vino Nobile o Montalcino per scoprire il Brunello… e quando si affaccia dal balcone, invece di colline verdi e vallate olivetate si goda distese di campi solari.

Parco eolico, trattative e polemiche in terra di Morellino

Evitando il muro contro muro, alcune associazioni agricole hanno lavorato di trattativa e da fonti Coldiretti sembra che la politica - in particolare la Regione Toscana - abbia iniziato a capire che il green perde valore se ignora la ragionevolezza e il valore del paesaggio. E nel frattempo i Consorzi di tutela stanno alzando la voce, partendo dalla Maremma. È di inizio mese l'intervento del presidente del Consorzio Morellino di Scansano Bernardo Guicciardini Calamai al programma televisivo Le Iene per commentare il controverso progetto di un parco eolico previsto sulle colline tra Scansano e Magliano, in Toscana. Accanto a Guicciardini Calamai, diversi rappresentanti del territorio si sono ritrovati in una tavola rotonda contro la realizzazione delle undici pale eoliche previste, alte più di 200m, evidenziando i pesanti impatti che l'impianto avrebbe sul paesaggio, sull'economia locale e sul valore fondiario dei terreni.

Fotovoltaico e pale eoliche: i Consorzi del vino temono per paesaggio e turismo

Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Morellino di Scansano

Si tratta di uno dei progetti riguardanti la Maremma presentati al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per il raggiungimento dell'obiettivo fissato dall'Unione Europea: coprire almeno il 50% del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili entro il 2030. Oltre a questo parco ne sono previsti altri nove distribuiti nella stessa area, tra impianti eolici a terra e pale offshore posizionate di fronte alle coste maremmane. «Oltre alla scarsa trasparenza delle operazioni - dichiara il presidente dei produttori di Morellino - bisogna sottolineare che questi sono veri e propri ecomostri che prevedono tonnellate di cemento, decine di chilometri di impianti elettrici, pale eliche tra i vigneti della Docg Morellino e nelle tenute, che causerebbero peraltro anche un inquinamento acustico importante. Il nostro territorio è unico, incontaminato, il suo valore più grande è la sua autenticità, che così rischiamo di perdere. Questi sono elementi essenziali e identitari per il nostro Morellino, per l'agricoltura e per il turismo di cui vive questa parte d'Italia, nonchè pilastri dell'economia dei nostri paesi. Non possiamo accettare un progetto che stravolgerebbe la bellezza e l'armonia di questi luoghi».

Le critiche sollevate dunque riguardano non solo la perdita del valore paesaggistico del territorio e le ricadute per i produttori del Morellino di Scansano Docg , ma anche le conseguenze che avrebbe per il comparto turistico ed enogastronomico. Secondo le stime di chi protesta, l'installazione del parco eolico potrebbe infatti mettere a rischio migliaia di posti di lavoro nel settore dell'ospitalità, compromettendo uno degli asset principali dell'economia locale. «Come Consorzio sosteniamo da anni e con convinzione il tema green e lo sviluppo delle energie rinnovabili - aggiunge Guicciardini Calamai - oltre a incentivare l'agricoltura biologica tra i soci, investiamo in iniziative concrete come la mobilità elettrica e il Morellino è oggi una delle prime Docg ev friendly d'Italia. Questi progetti, al contrario del parco eolico, sono compatibili con la tutela del nostro territorio, della sua identità paesaggistica e del patrimonio agricolo che lo caratterizza».

Fotovoltaico, mobilitazione in Val di Cornia

Se il Consorzio Morellino di Scansano dichiara che continuerà a vigilare per difendere il territorio, anche nell'area della Val di Cornia c'è una mobilitazione in corso. E il Consorzio Vini Suvereto si è fatto promotore di un confronto aperto con istituzioni e cittadinanza. «Siamo preoccupati perché riteniamo che simili progetti incideranno negativamente sul nostro territorio - dichiara senza mezzi termini il presidente Daniele Petricci - Un danno paesaggistico di dimensioni enormi, che rischia di minare i presupposti economici della Val di Cornia, terra vocata al turismo e ai vini di qualità. Nessuno di noi è contro la sostenibilità, ormai patrimonio di tante cantine, ma è indispensabile che sia un processo condiviso e soprattutto capace di integrarsi con il preesistente. Da noi ciò significa rispettare quel fitto tessuto di stampo familiare che, negli ultimi quarant'anni, ha investito sul territorio».  Il Consorzio lavora quotidianamente per garantire futuro del territorio, «che vendiamo assieme ai nostri vini», rimarca Petricci che aggiunge: «Difficile farlo, per noi come per i tanti operatori turistici, se cemento e silicio prenderanno il posto degli olivi e dei campi di grano, distruggendo, con il paesaggio, anche la società che lo abita».

Fotovoltaico e pale eoliche: i Consorzi del vino temono per paesaggio e turismo

Daniele Petricci, presidente del Consorzio Vini Suvereto

Se è vero quel che evidenzia il Rapporto Ispra 2024, per cui tra abbandoni, cementificazioni e cambi di destinazione nel 2023 sono stati persi altri 4mila ettari di suolo agricolo, c'è molto da preoccuparsi. Il fenomeno era infatti dovuto anche all'installazione di impianti per il fotovoltaico a terra che, in base a uno studio ISMEA, ha coinvolto poco meno di 400 ettari, il 9,5% del suolo agricolo consumato nell'anno, seppure con una diversa intensità territoriale. Nel frattempo, la discussione è aperta tra i Consorzi di tutela del vino. La prospettiva si complica per i vigneti - anche se non mancano casi di vigneti coperti, per esempio in Francia - ma soprattutto preoccupa chi guarda al paesaggio come un asset fondamentale per quella che sarà la vera prospettiva futura del vino italiano: l'enoturismo. Eppure una recente indagine curata da Vinonews24 tra i Consorzi ha mostrato una certa disattenzione, che però potrebbe esser fatale per chi vive di paesaggio e bellezza.

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