Una sentenza che, nel momento in cui si apre la stagione estiva, fa testo a livello nazionale e dà ragione al Comune di Sirmione. Il Consiglio di Stato ha infatti stabilito che «i comuni non possono vietare gli affitti brevi».
Il Consiglio di Stato: i comuni non possono vietare gli affitti brevi
Il tutto si legge al punto 8 della sentenza numero 2.928 del 7 aprile scorso, in merito al ricorso presentato in materia di affitti da un privato cittadino della perla del Garda. In sostanza, il Consiglio di Stato ha convalidato quanto già espresso dal Tar di Brescia, nel pronunciamento del 24 aprile del 2024, sulla validità del regolamento comunale emanato nel 2022 sul tema delle locazioni brevi. Rigettate quindi le censure, il comune fa valere il suo provvedimento sulla delicata materia.
«Il nostro regolamento - ha dichiarato il sindaco Luisa Lavelli - è frutto di un importante impegno di studio e di approfondimento da parte degli uffici comunali, ed è parte qualificante dell'attività dell'amministrazione. Per la prima volta viene applicata una disciplina delle locazioni turistiche non alberghiere, introducendo requisiti minimi in tema di parcheggi, accessibilità per le persone disabili e sicurezza degli impianti degli immobili affittati via internet. Garanzie fondamentali per i turisti che alloggiano in queste strutture».
Viene sancito ufficialmente che i comuni non possono vietare gli affitti brevi se ci sono precise e dettagliate norme di sicurezza. Particolare significativo è che il Consiglio di Stato ha preso spunto dalla vicenda di Sirmione anche per fornire alcune indicazioni relative ai regolamenti che disciplinano questo variegato, e non sempre trasparente, mondo turistico.
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