giovedì 13 marzo 2014

PROSECCO DA PRIMATI

Il Prosecco da primato è senza oste
Le bollicine della marca trevigiana sono sugli scudi.
Brutta vicenda le accuse al gestore dell’osteria senza oste
Due vicende che hanno punto di riferimento Valdobbiadene (Tv). Il Prosecco s’identifica con questa identità territorio e l’osteria senza oste è parte del comune della Marca gioiosa. Due storie completamente diverse che hanno nella temporalità il denominatore comune. Il Prosecco è il vino più commercializzato al mondo. I dati sono stati diffusi ieri dall’Osservatorio economico italiano dei vini (Ovse). Ha messo in fila lo Champagne e la sulla notizia non poteva non catapultarsi l’assessore regionale all’Agricoltura, Franco Manzato che così commenta “Il Prosecco? È una grande realtà che, se ha superato nel numero di bottiglie commercializzate lo Champagne, in realtà con la sua freschezza si affianca a questo campione secolare dell’enologia per confermare il primato del territorio e dei vini della zona”. Che aggiunge “Quando il sistema produttivo ha dato vita alla rivoluzione del Prosecco, legando il nome di questo vino al territorio e non al vitigno e facendone una bandiera del Nord Est italiano, l’obiettivo non era, né è, quello di battere lo Champagne come numero di bottiglie, ma di dare testimonianza dell’origine e della qualità di una produzione nata e sviluppatasi sulle colline trevigiane, che si esprime in una piramide al cui vertice ci sono i Superiori Docg di Conegliano Valdobbiadone e Asolo e sulla cima il Cartizze.
La competizione è secondaria, anche perché il Prosecco Doc è proposto in più tipologie e non solo spumante. Io vedo anzi la coesistenza di Prosecco e Champagne sui mercati e sulle tavole di tutto il mondo. L'apprezzamento è manifestato dai consumatori che valorizzano il “vero” del vino inteso come uva e territorio”.
La questione si allarga poi all’osteria senza oste. L’idea di un imprenditore della zona che ha acquistato a Santo Stefano di Valdobbiadene un piccolo rustico che si affaccia sulle vigne del Cartizze, aprendola ad amici per una fetta di salame e un buon bicchiere di bollicine Docg. «Lasciavo qualche bottiglia di vino per gli amici - dice l'imprenditore che ogni tanto si reca in incognito nella casa -, che si lamentavano quando non mi trovavano». Con l’andar del tempo anche altre persone hanno scoperto l’immobile ed hanno iniziato a servirsi da soli perché manca l'oste, non c'è un listino prezzi e sta agli ospiti, se lo ritengono, versare denaro per quello che hanno consumato, una stanza di 10 metri quadrati del rustico disabitato sulle colline del Cartizze. E’ di questi giorni la decisione dell'Ufficio delle Entrate di Montebelluna che ha sanzionato con 62 mila euro il titolare dell’immobile. I controllori del fisco hanno preso a parametro gli incassi di un locale simile nel trevigiano, che in realtà non esiste, e hanno fatto i conti, attribuendogli una partita Iva e una ragione sociale, anche se è un edificio privato
Manzato commenta: “E' un caso in cui il Prosecco non è protagonista, ma è sicuramente attore. Mi riferisco alla “osteria senza oste”, e al suo proprietario che si è visto comminare una maxi multa. “L’osteria è immersa nelle colline del Cartizze, e con la sua singolare presenza valorizza l’idea che questo territorio vuole trasmettere di sé: accoglienza, generosità, qualità, fiducia e ospitalità. Mi viene da dire che la nostra burocrazia è troppo spesso cieca: annichilisce idee, speranze, futuro e identità”.
Orfeo Meneghetti

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