mercoledì 24 settembre 2014

MORELLINO, UN VINO ANTICO

Morellino. Un vino antico.
Nuovo nel gotha dei toscani


Per la viticultura toscana il Morellino di Scansano rappresenta forse il vino
Le Sentinelle

che al momento più desta interessa sul mercato nazionale ed estero. Accanto alle singolari condizioni pedoclimatiche della zona, storicamente vocata alla produzione di vini di qualità, ma meno noto del resto della Toscana, e le caratteristiche organolettiche, l'interesse nasce dal veder come - considerata la crescente fama di questo vino - i produttori procederanno sulla via della valorizzazione e nella tutela del Morellino di Scansano. Storicamente, la presenza del Morellino sul territorio è attestata nel 1813, quando il "maiore della comune di Scansano" lodava la qualità del vino prodotto in zona, affermando che nell'anno precedente erano stati prodotti ben 5.540 ettolitri, gran parte di qualità superiore.
Fattoria Mantellassi
Alla fine dell'Ottocneto, in un testo del Barabino troviamo che " i vini di magliano, di Pereta e di Scansano sono eccellenti e in pochi luoghi il vino si produce di qualità così squisita".

Il Territorio
I rilievi collinari, che caratterizzano la parte settentrionale della zona a denominazione, costituiscono lo spartiacque dei bacini Ombrone e Osa-Albegna. Da Poggioferro a Scansano il terreno degrada verso il mare e si presenta meno accidentato. Geologicamente troviamo formazioni eoceniche nelle zone di Magliano e Scansano, prevalentemente plioceniche invece a destra del fiume Albegna. Il terreno è ricco di arenarie, calcari marnosi e scisti argillosi.
Le realtà agricole della zona sono di diverse di diversa ampiezza, ma la superficie vitata è limitata e l'iscrizione all'albo è bloccata da due anni per contenere l'espansione delle superfici vitate in funzione alla richiesta di mercato.

Il Clima
Arido, con scarse precipitazioni ed elevata insolazione si presenta il clima di quest'angolo di Toscana, protetto sud- ovest dalla tramontana grazie ai rilievi costieri, ma aperto a temperate brezze marine.
Un ambiente ottimale per ottenere uve perfettamente sane e con grandi potenzialità.
Il Morellino
Padre di tutti i grandi toscani, il sangiovese regna sovrano anche nella bassa toscana.
La denominazione locale, Morellino, risale al medioevo. L'etimologia della denominazione può esser fatta risale sia a morello come i cavalli che trainavano le carrozze sia a moro, il colore scuro che caratterizza l'acino, al pari del Brunello per il colore bruno del sangiovese nella Docg.
A rendere singolare questo sangiovese di scansano è il fatto che risulta incontaminato da altri vitigni da oltre 150 anni. L'unico inserimento estero può essere considerato l'inserimento dell'Alicante nel '700.
Morfologicamente il Morellino presenta un grappolo compatto, fatto che lo preserva da violenti attacchi di botrite.
Dagli studi in corso si stanno evidenziando alcune caratteristiche che lo potrebbero differenziare dagli altri sangiovese in produzione in Toscana. Al momento sono conosciuti 15 presunti cloni e l'analisi è tuttora in corso.
Un vino versatile, che esprime al massimo le sue potenzialità sia che lo assapori ancor giovane, sia dopo un periodo di invecchiamento e affinamento. Questo è il Morellino di scansano, un tempo considerato figlio di un dio minore in terra toscana, ma che sta salendo in picchiata nel firmamento dei grandi vini italiani.
Il riconoscimento della Doc risale a 25 anni fa, precisamente il 4 aprile 1978, e dopo alcuni difficili anni di inserimento sul mercato, questo vino della maremma ha dimostrato di possedere non solo le caratteristiche di un grande toscano, ma che, in un certo senso, di avere quel "certo non so ché" che lo rende tanto amato e "di moda". Oggi, inevitbilmente si fregia di quella "G" di "gantita" che da tempo tutti i produttori s'aspettavano.Non una ma ben due le tipologie in commercio.
La versione giovane, sul mercato dal 1 marzo successivo alla vendemmia, che vede accanto al sangiovese l'utilizzo di vitigni tradizionali quali canaiolo, ciliegiolo, colorino o malvasia nera; la versione barricata o riserva, con l'utilizzo di vitigni "internazionali" quali cabernet sauvignon e merlot accanto all'ormai naturalizzato toscano alicante.
A tavola questa sua versatilità lo rende gradevole vino a tutto pasto se gustato giovane, dove i morbidi tannini sono supportati da un'insolita freschezza. Austero e nobile la versione invecchiata. Vino da piatti importanti: arrosti di carne rossa, selvaggina da piuma, cinghiale e i rinomati pecorini del monte Amiata. (nelle foto tre classici "Morellini" della Fattoria Mantellassi di Magliano in Toscana.
Nicoletta Brustolon

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