Mozzarella
di Bufala
Campana Dop
Un fatturato
da 577 milioni
di euro
«Un prodotto che rappresenta una svolta, un asset economico del Paese che si fonda su tre capisaldi: qualità, trasparenza, sostenibilità». Così Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di tutela.
Le parole del Presidente del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana doc, Domenico Raimondo, sono chiare: alla presentazione dello studio sull’impatto socioeconomico della Campana Dop che si è svolta al Palazzo della Borsa di Milano il 20 giugno, Raimondo si è presentato con il direttore generale Pier Maria Saccani. Il rapporto è stato analizzato da Luca Bianchi, direttore di Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno che l’ha redatto.
«La Mozzarella di Bufala Campana Dop vanta una connotazione territoriale fortissima, che si rivela un traino per la regione. Una Dop unica in questo senso – ha spiegato Saccani – Per questo dobbiamo continuare a investire in formazione e sui giovani: oltre il 32% degli occupati nei nostri caseifici ha meno di 33 anni. Il ritorno all’agricoltura da noi è una realtà che ci permette di essere competitivi sui mercati internazionali».
Il fronte economico gode di ottima salute. Per ogni euro di prodotto fatturato dai soci del Consorzio di Tutela, se ne creano infatti 2,1 nel sistema economico locale. Il fatturato delle imprese della filiera bufalina nel 2017 è stato pari a 577 milioni di euro, un settore che dà lavoro a 11.200 addetti, l’1,5% dell’occupazione totale delle province di Caserta e Salerno, le due aree storicamente vocate alla bufala in Campania. Il comparto è composto da 90 aziende che incidono per l’1,4% sul Pil totale delle due province. La Mozzarella di Bufala Campana Dop genera un giro di affari di 1 miliardo e 218 milioni di euro.
In base ai dati del Consorzio, in 25 anni, la produzione di Mozzarella di Bufala Campana Dop è più che quadruplicata, passando da 115 mila a 494 mila tonnellate, con una crescita media annua del 6%. Nel 2018 l’export ha rappresentato una quota del 32,75%.
La filiera è costituita da 1.267 allevatori, cui fanno capo 1.274 allevamenti, per un totale di circa 270 mila capi bufalini. Considerando i soli capi con la certificazione Dop, oltre 210 mila, pari al 78,4% del totale, sono allevati in Campania, in massima parte concentrati nelle province di Caserta, con quasi 139 mila capi, e Salerno, con oltre 67 mila. Nel Lazio sono invece allevati circa 52 mila capi, pari al 19% del totale, quasi tutti dislocati nelle province di Latina (oltre 34 mila capi) e Frosinone (circa 17 mila). Le quattro province rappresentano oltre il 95% dei capi bufalini che fanno parte della filiera.
«Il valore aggiunto della Mozzarella di Bufala Campana Dop – ha annotato Luca Bianchi – è rappresentato dal binomio qualità/tradizione, non solo identitario, ma elemento dal rilevante peso economico. A monte un solido sistema di imprese piccole e medio-piccole saldamente integrate con il territorio circostante».
Il settore dà lavoro in Italia ad oltre 11mila addetti
«La Mozzarella di Bufala Campana Dop vanta una connotazione territoriale fortissima, che si rivela un traino per la regione. Una Dop unica in questo senso – ha spiegato Saccani – Per questo dobbiamo continuare a investire in formazione e sui giovani: oltre il 32% degli occupati nei nostri caseifici ha meno di 33 anni. Il ritorno all’agricoltura da noi è una realtà che ci permette di essere competitivi sui mercati internazionali».
Pier Maria Saccani, Luca Bianchi e Domenico Raimondo
Il fronte economico gode di ottima salute. Per ogni euro di prodotto fatturato dai soci del Consorzio di Tutela, se ne creano infatti 2,1 nel sistema economico locale. Il fatturato delle imprese della filiera bufalina nel 2017 è stato pari a 577 milioni di euro, un settore che dà lavoro a 11.200 addetti, l’1,5% dell’occupazione totale delle province di Caserta e Salerno, le due aree storicamente vocate alla bufala in Campania. Il comparto è composto da 90 aziende che incidono per l’1,4% sul Pil totale delle due province. La Mozzarella di Bufala Campana Dop genera un giro di affari di 1 miliardo e 218 milioni di euro.
In base ai dati del Consorzio, in 25 anni, la produzione di Mozzarella di Bufala Campana Dop è più che quadruplicata, passando da 115 mila a 494 mila tonnellate, con una crescita media annua del 6%. Nel 2018 l’export ha rappresentato una quota del 32,75%.
La filiera è costituita da 1.267 allevatori, cui fanno capo 1.274 allevamenti, per un totale di circa 270 mila capi bufalini. Considerando i soli capi con la certificazione Dop, oltre 210 mila, pari al 78,4% del totale, sono allevati in Campania, in massima parte concentrati nelle province di Caserta, con quasi 139 mila capi, e Salerno, con oltre 67 mila. Nel Lazio sono invece allevati circa 52 mila capi, pari al 19% del totale, quasi tutti dislocati nelle province di Latina (oltre 34 mila capi) e Frosinone (circa 17 mila). Le quattro province rappresentano oltre il 95% dei capi bufalini che fanno parte della filiera.
«Il valore aggiunto della Mozzarella di Bufala Campana Dop – ha annotato Luca Bianchi – è rappresentato dal binomio qualità/tradizione, non solo identitario, ma elemento dal rilevante peso economico. A monte un solido sistema di imprese piccole e medio-piccole saldamente integrate con il territorio circostante».
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