mercoledì 26 giugno 2019

In libreria l'ultima edizione di "In 160 battute, 1000 sms e più in rima"

In libreria 
l'ultima edizione 
di "160 battute, 
1000 sms 
e più in rima"

In libreria l'ultima edizione di "In 160 battute 1000 sms in rima.
"Ottimo sucesso quello dell'ultimo libro di Sostene Schena "160 battute 1000  e più sms in rime libere" che, come "libro da comodino",(editore Albatros 478 pagine € 16,90) molti hanno considerato utile per chi strapazza la lingua italiana; per nulla impegnativo e scritto soprattutto per i giovani: una traccia per i loro sms all'amata; ecco qui di seguito una delle recensioni, quella da Panorama Edit 
di Luca Dessardo. 


L'esatto contrario delle pa­zienti lettere di una volta, dalla sintassi e calligrafia curatissime, troviamo al giorno d’og­gi gli SMS, il veicolo più usato per la comunicazione dei propri sentimen­ti amorosi. Ogni SMS corrisponde a 160 battute: pare che l’amore ai tem­pi del cellulare debba necessariamen­te venire sintetizzato fino a farlo stare in uno schermo. Un esercizio di bre­vità insomma, che spinge gli innamo­rati ad abbandonare la prolissità della prosa e concentrarsi su una forma in un certo senso più vicina alla poesia.
A tentare di dimostrare questa potenzialità poetica degli SMS è il giornalista e improvvisato poeta, Sò­stene Schena, che nella sua raccolta di poesie “160 battute: 1000 e più SMS in rima", ci presenta appunto 1000 e più po­esiole nella forma di lapidari SMS.
Con questi componimenti da baci Perugina, il cui intento è quello di rallegrare il lettore come appunto rallegra “trovare dentro quella cartina/ una bella frase sulla felicità”, lo scrittore vuole riscoprire la poesia d’amore, uscendo dalle restri­zioni metriche di una forma poetica classica e proponendosi come unico limite quello dei 160 caratteri. Il libro si divide in capitoli, argomento per argomento a cominciare naturalmente dall'amore.

La metrica, per citare l’autore, “mi fa molto ragionare! ma non mi lascia amare”. Rimane tuttavia la rima, questa particolarità comunemente associata alla poesia. In una sorta di auto-riflessione, l’autore si chiede se le rime siano in effetti “frasi abusate”, o se sia la mentalità delle persone a essere “retriva”. La fascinazione puerile dell’io poetico per la rima facile ribadita in tutti gli oltre 1000 SMS rende abbastanza ov­via la risposta.
Le rime sono prevalentemente baciate: oltre alla palese allusione al bacio, va notato come questo parti­colare schema (il primo nel mondo della poesia) sia molto orecchiabile e immediato. Alquanto sempli­ci, in alcuni casi addirittura banali, l’immediatezza delle rime di questa raccolta si addice però allo spensie­rato poetare di un teenager, la voce poetica dietro alle composizioni, che ammette apertamente: “Io non mi sento un poeta! ma solo un bra­vo ragazzo”.
Coerentemente con le esuberanze tipiche dell’adolescenza, la punteggiatura è a dir poco erratica, mentre il tono degli SMS subisce sbalzi re­pentini di umore: il poeta viaggia tra stati di sicurezza e insicurezza, ansia e tranquillità, gelosia e fiducia. Par­ticolari le descrizioni dei dolori del giovane poeta, il quale soffre a cau­sa degli SMS inviatigli (o non inviatigli) dall’amata, ed è ossessionato con le di lei telefonate.
Non mancano neppure i riferi­menti all’amore fisico. Di adolescenziale c’è infatti anche una libi­dine particolarmente ostentata, tipi­ca dello “sexting” tanto di moda tra i giovani di oggi: “(...) tu mi fai venir la scossa/ Io riparto alla riscossa/ per cercare quella fossa/ dove il cuor restare possa”. Meno male che non è una raccolta di MMS!
A ogni modo gli alti e i bas­si dell’amore non sono il solo tema trattato. In particolare l’autore si sofferma su vino, cioccolato e gastronomia (si scopre in ciò l’inte­resse per l’enogastronomia nutrito dal gourmet/sommelier Schena), mentre l’intento di fon­do di questi SMS aforistici è quel­lo di condensare in 160 caratteri la vita di ogni giorno. 
A proposito, vorrei citare l’SMS 489, una vera e pro­pria dichiarazione poetica dell’auto­re che riassume perfettamente que­sta raccolta: “So che le tue giorna­te/ son dure e affollate/ che le cose più dure/ son lettere e fatture/ Provo così ad alleggerire/ cose difficili da digerire/ con parole... rimate”.


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