Pavia, il riso lega gusto
e bellezza
Castel di Belgioioso
culla di spicco
A Pavia l’associazione Cascinando ha organizzato una serata che ha unito cibo, vino e cultura per omaggiare le bellezze del posto. Protagonista il presidente di Euro-Toques, Enrico Derflingher.
Enrico derflingher |
La bellezza intesa a 360 gradi, dal cibo all’arte. Il castello di Belgioioso in provincia di Pavia ha ospitato, nel fine settimana l’evento “La serata della bellezza. Cibo, vino ed arte: il bello della vita”, un evento organizzato dall’associazione Cascinando e dall’amministrazione comunale. Un successo di presenze, comunque nel pieno rispetto delle normative anti Covid, che ha decretato la buona riuscita della manifestazione, la prima di una serie di appuntamenti che vogliono promuovere le grandi eccellenze italiane.
A portare la loro testimonianza due grandi personaggi del mondo enogastronomico italiano: lo chef Enrico Derflingher (presidente di Euro-Toques Italia e International) e l’enologo Mattia Vezzola. Due mostri sacri, nel loro campo, che hanno saputo negli anni promuovere la bellezza del cibo e del vino. «L’Italia è una vera miniera di gusti e sapori - ha detto lo chef Derflingher - che attraverso il ruolo di noi cuochi devono essere valorizzati e fatti conoscere anche al di fuori dei confini geografici italiani. Sono una ricchezza inestimabile e fonte di reddito per tante famiglie. Utilizzando i nostri prodotti ho cucinato il risotto della regina Vittoria, piatto che mi appartiene e a cui sono legato professionalmente».
Derflingher ha poi raccontato l’aneddoto legato a questo risotto. «Dopo una cena importantissima con Reagan, Bush vicepresidente e Gorbaciov, si incontravano tutti per la prima volta, in una sorta di cena del “disgelo”, la Regina mi stupì. Al termine della prima portata, mi ha mandato a chiamare, come nei film. Pensavo volesse riprendermi, invece ha detto di aver mangiato il migliore risotto del mondo. E poi mi ha chiesto cosa potesse regalarmi. Le ho chiesto se potevo tenermi la pentola con cui avevo cucinato il risotto. Quel piatto poi è diventato croce e delizia della mia carriera, l’ho fatto per le olimpiadi di Londra, di Pechino, per il G8, per il G20, per le star americane».
Derflingher è uno dei più conosciuti ed apprezzati chef del mondo, è stato chef Personale della Casa Reale Inglese, primo cuoco e a tutt’oggi unico italiano. Nel 1991 vola oltre oceano e diventa chef alla Casa Bianca, uno dei simboli più popolari e importanti di tutti gli Stati Uniti d’America con George W. Bush senior. Nel 2008 è stato premiato quale “Migliore chef del mondo”. Oggi è presidente internazionale Euro-Toques. Sul ruolo cruciale che il nostro Paese ha in ambito enogastronomico a livello mondiale è intervenuto Mattia Vezzola, riconfermato anche nel 2020 miglior enologo d’Italia, titolare dell’azienda Costaripa sulle colline del Lago di Garda, sponda lombarda.
«Serate come questa - ha detto al pubblico presente seduto nell’androne dello storico maniero pavese - fanno bene alla cultura enogastronomica italiana. Noi non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, siamo da sempre tra i primi nella produzione di vini di qualità e siamo al top nella professionalità in vigna ed in cantina. Queste nostre peculiarità devono insegnarci che siamo un grande Paese, capace di sorprendere. Un Paese ricco di bellezza».
Il sindaco di Belgioioso, Fabio Zucca si è soffermato sul castello, sede dell’evento. «Rappresenta un tassello importantissimo della bellezza lombarda - ha detto il primo cittadino - un’opera architettonica che ci tramanda storia, fondato probabilmente da Galeazzo II nella seconda metà del secolo XIV in un’intensa proprietà dei Visconti. Negli ultimi decenni come amministrazione comunale abbiamo acquistato una parte del maniero e ci stiamo mettendo mano per ridarlo, anno dopo anno, ai nostri concittadini riqualificato e ristrutturato. Sono convinto che la cultura è bellezza ma anche un investimento per il futuro».
A fare gli onori di casa è stato Andrea Bianchi, presidente di Cascinando, consigliere comunale con delega al Castello e produttore risicolo, titolare dell’azienda Campo dell’Oste. «Nel nostro territorio - ha detto soffermandosi sulla produzione risicola - si coltiva il miglior riso Carnaroli d’Italia. Il motivo è molto semplice: perché qui c’è una conformazione del terreno che favorisce qualità e potenzia le proprietà organolettiche del chicco».
A chiudere la conferenza sono stati i soci della Confraternita del Risotto che hanno insignito con il Cordon d’Or, simbolo dell’associazione gastronomica, lo chef Derflingher perchè “paladino” del risotto a livello internazionale. Poi la cena di gala ospitata nella sala superiore del castello: in degustazione le ostriche provenienti dalla Bretagna e dall’Irlanda di I Love Ostrica e il salame di Varzi Dop del produttore Angelo Dedomenici. A seguire lo chef Derflingher ha proposto e mantecato “live” il suo risotto Regina Vittoria, un piatto che ha suscitato l’apprezzamento dei tanti commensali presenti.
«Incarna perfettamente la nostra concezione di risotto - ha detto Pietro Bolognesi, presidente della Confraternita del Risotto - tutti i paletti per cui un risotto possa essere definito tale sono stati pienamente rispettati. La cottura è perfetta, il gusto è pieno e tutti i sapori degli ingredienti sono ben chiari e distinguibili. Ancora una volta Derflingher ha incantato i nostri palati». A chiudere un trittico di dolci siciliani dello chef Giuseppe Triolo. Nel bicchiere i vini dell’azienda Costaripa firmati da Vezzola. Ad aprire il Brut da uve Chardonnay in purezza, bollicine finissime, dal profumo intenso e delicato e dal sapore suadente, complesso ed elegante. Il risotto è stato servito in accostamento al Brut Rosè, un metodo classico da uve Chardonnay e Pinot Nero. Stupiscono il suo rosa antico delicatissimo ma soprattutto il bouquet armonico, ampio di gusto e di struttura. Ai dolci è stato accostato il PalmArgentina, un vino ottenuto da uve Groppello, Marzemino con una piccola integrazione di Moscato rosa.
Un momento della serata
A portare la loro testimonianza due grandi personaggi del mondo enogastronomico italiano: lo chef Enrico Derflingher (presidente di Euro-Toques Italia e International) e l’enologo Mattia Vezzola. Due mostri sacri, nel loro campo, che hanno saputo negli anni promuovere la bellezza del cibo e del vino. «L’Italia è una vera miniera di gusti e sapori - ha detto lo chef Derflingher - che attraverso il ruolo di noi cuochi devono essere valorizzati e fatti conoscere anche al di fuori dei confini geografici italiani. Sono una ricchezza inestimabile e fonte di reddito per tante famiglie. Utilizzando i nostri prodotti ho cucinato il risotto della regina Vittoria, piatto che mi appartiene e a cui sono legato professionalmente».
Derflingher ha poi raccontato l’aneddoto legato a questo risotto. «Dopo una cena importantissima con Reagan, Bush vicepresidente e Gorbaciov, si incontravano tutti per la prima volta, in una sorta di cena del “disgelo”, la Regina mi stupì. Al termine della prima portata, mi ha mandato a chiamare, come nei film. Pensavo volesse riprendermi, invece ha detto di aver mangiato il migliore risotto del mondo. E poi mi ha chiesto cosa potesse regalarmi. Le ho chiesto se potevo tenermi la pentola con cui avevo cucinato il risotto. Quel piatto poi è diventato croce e delizia della mia carriera, l’ho fatto per le olimpiadi di Londra, di Pechino, per il G8, per il G20, per le star americane».
Derflingher è uno dei più conosciuti ed apprezzati chef del mondo, è stato chef Personale della Casa Reale Inglese, primo cuoco e a tutt’oggi unico italiano. Nel 1991 vola oltre oceano e diventa chef alla Casa Bianca, uno dei simboli più popolari e importanti di tutti gli Stati Uniti d’America con George W. Bush senior. Nel 2008 è stato premiato quale “Migliore chef del mondo”. Oggi è presidente internazionale Euro-Toques. Sul ruolo cruciale che il nostro Paese ha in ambito enogastronomico a livello mondiale è intervenuto Mattia Vezzola, riconfermato anche nel 2020 miglior enologo d’Italia, titolare dell’azienda Costaripa sulle colline del Lago di Garda, sponda lombarda.
«Serate come questa - ha detto al pubblico presente seduto nell’androne dello storico maniero pavese - fanno bene alla cultura enogastronomica italiana. Noi non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, siamo da sempre tra i primi nella produzione di vini di qualità e siamo al top nella professionalità in vigna ed in cantina. Queste nostre peculiarità devono insegnarci che siamo un grande Paese, capace di sorprendere. Un Paese ricco di bellezza».
Il sindaco di Belgioioso, Fabio Zucca si è soffermato sul castello, sede dell’evento. «Rappresenta un tassello importantissimo della bellezza lombarda - ha detto il primo cittadino - un’opera architettonica che ci tramanda storia, fondato probabilmente da Galeazzo II nella seconda metà del secolo XIV in un’intensa proprietà dei Visconti. Negli ultimi decenni come amministrazione comunale abbiamo acquistato una parte del maniero e ci stiamo mettendo mano per ridarlo, anno dopo anno, ai nostri concittadini riqualificato e ristrutturato. Sono convinto che la cultura è bellezza ma anche un investimento per il futuro».
Il risotto di Enrico Derflingher
A fare gli onori di casa è stato Andrea Bianchi, presidente di Cascinando, consigliere comunale con delega al Castello e produttore risicolo, titolare dell’azienda Campo dell’Oste. «Nel nostro territorio - ha detto soffermandosi sulla produzione risicola - si coltiva il miglior riso Carnaroli d’Italia. Il motivo è molto semplice: perché qui c’è una conformazione del terreno che favorisce qualità e potenzia le proprietà organolettiche del chicco».
A chiudere la conferenza sono stati i soci della Confraternita del Risotto che hanno insignito con il Cordon d’Or, simbolo dell’associazione gastronomica, lo chef Derflingher perchè “paladino” del risotto a livello internazionale. Poi la cena di gala ospitata nella sala superiore del castello: in degustazione le ostriche provenienti dalla Bretagna e dall’Irlanda di I Love Ostrica e il salame di Varzi Dop del produttore Angelo Dedomenici. A seguire lo chef Derflingher ha proposto e mantecato “live” il suo risotto Regina Vittoria, un piatto che ha suscitato l’apprezzamento dei tanti commensali presenti.
«Incarna perfettamente la nostra concezione di risotto - ha detto Pietro Bolognesi, presidente della Confraternita del Risotto - tutti i paletti per cui un risotto possa essere definito tale sono stati pienamente rispettati. La cottura è perfetta, il gusto è pieno e tutti i sapori degli ingredienti sono ben chiari e distinguibili. Ancora una volta Derflingher ha incantato i nostri palati». A chiudere un trittico di dolci siciliani dello chef Giuseppe Triolo. Nel bicchiere i vini dell’azienda Costaripa firmati da Vezzola. Ad aprire il Brut da uve Chardonnay in purezza, bollicine finissime, dal profumo intenso e delicato e dal sapore suadente, complesso ed elegante. Il risotto è stato servito in accostamento al Brut Rosè, un metodo classico da uve Chardonnay e Pinot Nero. Stupiscono il suo rosa antico delicatissimo ma soprattutto il bouquet armonico, ampio di gusto e di struttura. Ai dolci è stato accostato il PalmArgentina, un vino ottenuto da uve Groppello, Marzemino con una piccola integrazione di Moscato rosa.
Stefano Calvi
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