Via Francigena
Un lungo viaggio lento che vuole guardare alla ripartenza dopo la pandemia e sensibilizzare le istituzioni per rilanciare la candidatura a Patrimonio mondiale dell'umanità Unesco della Via Francigena, promossa dalle Regioni italiane e dal ministero della Cultura.
Significativi i dati registrati dall'Irpet, l'istituto regionale per la programmazione del turismo, che ha analizzato la crescita della Via nel decennio 2009-2019: sul podio la Regione Toscana, dove la Francigena attraversa 37 comuni, che negli ultimi 10 anni ha registrato un aumento pari al 63% di pellegrini e turisti, ma il fenomeno riguarda l'intero percorso.
La stima di 60mila pellegrini all'anno che camminano per almeno una settimana sulla Via Francigena genera una ricaduta sui territori di oltre 20 milioni di euro.
«Con le 28 sedi nel mondo Enit ha fatto da cassa di risonanza di questa espressione così corale di turismo sostenibile. Quello di oggi è un momento simbolico fondamentale per Enit e per l'Italia non solo perché sigla la ripartenza ma anche perché percorre e realizza in modo ideale un abbattimento dei limiti e delle frontiere imposte dall'emergenza sanitaria. Un ritorno alle esperienze reali in un fil rouge che è uno storytelling fatto di persone che si incoraggiano e incontrano lungo il cammino», sottolinea il presidente Enit Giorgio Palmucci.
«La lunga marcia "Road to Rome" è un'occasione molto importante per far conoscere ad un ampio pubblico internazionale il progetto della Via Francigena, progetto che ha suscitato grande interesse ovunque», dice il Presidente Aevf (Associazione europea delle Vie Francigene) Massimo Tedeschi. «L'accoglienza al gruppo di camminatori è stata molto cordiale sia da parte delle autorità locali sia da parte delle associazioni di camminatori che si sono unite a noi e ci hanno accompagnato».
Il 10 settembre il gruppo del "Road to Rome" è stato accolto in Vaticano e si è recato simbolicamente alla tomba di Pietro, nella Basilica di San Pietro.
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