venerdì 21 aprile 2023

Fiavet: avviata una nuova procedura giudiziaria contro Ryanair

 

Fiavet: avviata 

una nuova procedura 

giudiziaria 

contro Ryanair

Il Consiglio della Federazione ha intrapreso un’azione legale contro quella che ritiene scorretta procedura di acquisto sul sito che, di fatto, impedisce l’acquisto della biglietteria della compagnia alle agenzie di viaggio


Non si ferma la battaglia intrapresa da Fiavet-Confcommercio verso le policy di vendita intermediata della compagnia aerea Ryanair. Posto che - spiega Fiavet - in alcune destinazioni il volo diretto è operato esclusivamente dalla compagnia low cost in modo monopolistico e dominante, per chi lavora nell’intermediazione del turismo è diventato impossibile vendere la biglietteria di questa compagnia. Ryanair - si legge nel comunicato diffuso dalla Federazione - ha infatti attivato un macchinoso sistema di verifica di identità del passeggero. Sul proprio sito il vettore esplicitamente afferma che le prenotazioni effettuate tramite gli agenti di viaggio possono essere bloccate, motivando l’affermazione con il fatto che non ha alcun accordo commerciale con le agenzie, dimenticandosi che queste operano come mandatarie della propria clientela.

 Fiavet: avviata una nuova procedura giudiziaria contro Ryanair

Non si ferma la battaglia intrapresa da Fiavet-Confcommercio verso le policy di vendita intermediata della compagnia aerea Ryanair

Le opzioni che ha inserito il vettore sono di una verifica “rapida” al costo di € 0,59 che prevede un riconoscimento facciale  e copia della documentazione di identificazione del passeggero. Le problematiche pratiche del sottoporre il passeggero al riconoscimento facciale (si pensi alla biglietteria acquistata per gruppi come per i viaggi di istruzione), diventano un ostacolo alla possibilità di acquisto per l’agenzia. In più, il controllo “standard” prevede  la firma del passeggero per verificarne la sua autenticità, una pratica che richiede al massimo 7 giorni e per la quale è comunque necessaria la copia della documentazione di identificazione del passeggero ed un dispositivo dotato di fotocamera. Una procedura esclusiva per la biglietteria acquistata tramite le agenzie di viaggio. Memore anche delle procedure ostative da parte del vettore, adottate nel periodo degli annullamenti Covid, oggetto di un pesante provvedimento sanzionatorio da parte dell’Antitrust, Fiavet-Confcommercio ha deliberato di procedere con una iniziativa incisiva che possa definitivamente eliminare queste turbative nell’esercizio dell’attività di mediazione, propria dell’agente di viaggio.

Il Consiglio Nazionale delle Federazione ha assunto all’unanimità la delibera di procedere giudiziariamente nei confronti del vettore per tutelare i diritti degli agenti di viaggio, e dei loro clienti, di prenotare la biglietteria di Ryanair, rivendicando il diritto di esercitare l’attività di intermediario, mandatario del proprio cliente, un diritto riconosciuto tra le attività tipiche dalla normativa regionale di esercizio delle agenzie di viaggio.

«Inaccettabile l’estromissione dalla propria attività di intermediazione»

«Ci occupiamo di questo spinoso tema da anni, in passato abbiamo contestato, con diverse diffide a Ryanair, comportamenti scorretti nei confronti degli agenti di viaggio» dice il presidente di Fiavet Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, all’indomani della delibera del Consiglio Nazionale Fiavet. «Nel 2011 Fiavet ha ottenuto una sentenza risarcitoria per diffamazione nei confronti del vettore irlandese, ma ora ci vediamo costretti nuovamente a deliberare un’azione giudiziaria per difendere il diritto sacrosanto di poter acquistare la biglietteria Ryanair». Secondo il presidente Fiavet-Confcommercio non si può accettare l’estromissione dalla propria attività di intermediazione «e di essere additati come soggetti negligenti o sui quali adombrare sospetti tali da dover verificare l’identità della nostra clientela, come fossimo falsari».

È chiaro - conclude la nota - che Ryanair vuole far passare un messaggio denigratorio nei confronti delle agenzie di viaggio con il solo scopo di obbligare tutta la clientela a rivolgersi direttamente al vettore per acquisirne i dati personali per poter poi vendere i servizi ancillari o aggiuntivi, oltre il servizio di trasporto, in palese concorrenza sleale con la categoria degli agenti di viaggio.

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