giovedì 30 novembre 2023

L'alleanza per promuovere l'olio italiano di qualità

 

Ecco l'alleanza 

per promuovere l'olio 

italiano di qualità

Per superare le criticità che stanno colpendo il comparto e valorizzare la produzione e la filiera dell'olio extravergine nazionale, Confagricoltura ha siglato un'intesa con l'Unione nazionale associazioni produttori olivicoli


L'Italia è il secondo produttore mondiale di olio, ma il comparto è ancora troppo frammentato e con realtà disomogenee per livello di innovazione e competitività. Ma a influire sul commercio c'è anche il “buco” produttivo della Spagna, principale fornitore mondiale di olio d'oliva, che in un anno (a causa della siccità) è passata da una produzione di 1,4 milioni di tonnellate a 663mila facendo letteralmente esplodere i prezzi dell'olio extravergine sui mercati. Dunque, per superare tutte queste criticità valorizzare la produzione e la filiera dell'olio extravergine nazionaleConfagricoltura ha siglato un'intesa con Unapol (l'Unione nazionale associazioni produttori olivicoli).

«L'olio extravergine d'oliva - ricorda il presidente dell'Unaprol, David Granieri - per tanti anni è stato ingiustamente oggetto di sottocosto o primo prezzo e adessofinalmente, anche grazie alla congiuntura internazionale che si è creata, non può più essere così. Per questo motivo è stato sdoganato sugli scaffali della grande distribuzione questo blend composto da percentuali residuali di olio d'oliva con altri oli vegetali, il “condimento”, per cercare di trovare una commodity in grado di attirare l'attenzione dei consumatori ma questo tentativo, senza regolamentazione e controlli, rischia di risultare ingannevole che per chi acquista».


Olio, in Italia i consumi in calo da anni

Negli ultimi anni, i dati relativi al consumo pro capite annuo di olio indicano una tendenza negativa in Italia. Attualmente, il consumo di olio d'oliva si attesta a poco più di 7,1 kg per persona, cifra significativamente inferiore rispetto ai 11,4 kg pro capite della Spagna e ai 10,3 kg pro capite della Grecia.

Ecco l'alleanza per promuovere l'olio italiano di qualità

Negli ultimi anni è calato il consumo di olio in Italia

E ciò rappresenta un marcato calo rispetto ai livelli di consumo dei primi anni 2000, quando si aggiravano intorno ai 12 kg pro capite. Nei primi sei mesi di quest'anno, le vendite di olio extravergine nella grande distribuzione italiana hanno registrato una diminuzione del 9%, con una diminuzione ancora maggiore dell'11% per quanto riguarda l'olio d'oliva. Un trend simile è osservabile anche a livello dell'Unione europea.

È finita l'epoca dell'olio di qualità sotto costo?

produttori, però, stanno vivendo la stagione di questi considerevoli aumenti dei prezzi come un'opportunità, poiché si è assistito a un crollo delle vendite promozionali di olio extravergine nei supermercati negli ultimi anni. Questo fenomeno è stato a lungo un punto debole per i produttori, poiché gli sconti e la vendita a prezzi inferiori hanno ridotto al minimo i loro margini di profitto. «È finalmente finita l'epoca dell'olio di qualità sotto costo - ha concluso Granieri - ed è necessario sfruttare questo momento, attraverso opportune campagne di comunicazione e informazione, per far capire quanto sia importante consumare un olio extravergine d'oliva di qualità e quanto sia corretto pagarlo al giusto prezzo, che è quello attuale, per consentire a tutti i protagonisti della filiera di continuare a lavorare con efficacia e serenità per mantenere alta la bandiera della qualità italiana nel mondo». Italiaatavola

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