martedì 2 dicembre 2025

L’invenzione della Pinsa Romana

 

L’invenzione della Pinsa Romana: il racconto 

di un’idea 

che ha trasformato 

la panificazione

Da sinistra: Alberto Di Marco, Claudia Gerini, Rosanna Lambertucci, Corrado Di Marco, Luciano Pignataro
La presentazione del libro L’invenzione della Pinsa Romana di Corrado Di Marco, ospitata al Mondadori Bookstore di Roma, ha ripercorso la storia e l’evoluzione di un prodotto che ha segnato la panificazione moderna. Tra interventi, letture e approfondimenti tecnici, sono emersi il percorso imprenditoriale di Di Marco, i valori nutrizionali della pinsa e la crescita internazionale dell’azienda di famiglia

L’invenzione della Pinsa Romana: il racconto di un’idea che ha trasformato la panificazione

Si è svolta lunedì 1° dicembre, alle 18, al Mondadori Bookstore della Galleria Alberto Sordi in Piazza Colonna, la presentazione ufficiale di "L’invenzione della Pinsa Romana" (Mondadori), il nuovo libro di Corrado Di Marco, imprenditore che ha inciso in modo significativo sul settore dei prodotti lievitati. L’incontro ha registrato un’ampia partecipazione e ha visto dialogare con l’autore Rosanna Lambertucci, il giornalista enogastronomico Luciano Pignataro, moderatore della serata, e Alberto Di Marco, attuale amministratore delegato dell’azienda di famiglia. Le letture dell’attrice Claudia Gerini hanno accompagnato alcuni passaggi del volume, contribuendo a creare un ritmo narrativo che ha guidato il pubblico tra memoria personale, ricerca tecnica e testimonianze legate all’evoluzione della pinsa romana.

Dalla sperimentazione agli anni Settanta alla nascita di un prodotto riconosciuto

Nel corso della presentazione, Corrado Di Marco ha ripercorso le fasi principali del suo percorso professionale, raccontando come un’intuizione maturata negli anni Settanta abbia gradualmente assunto la forma di un progetto strutturato. «La curiosità per gli impasti e il desiderio di alleggerirli sono stati i primi impulsi» ha osservato Di Marco, ricordando le prime prove condotte sulle farine e sul recupero del lievito madre.

L’invenzione della Pinsa Romana: il racconto di un’idea che ha trasformato la panificazione

Una pinsa Di Marco

Il libro evidenzia i passaggi che hanno portato alla definizione di un mix di farine di frumento, soia e riso, con l’aggiunta di Pasta Madre, e alla nascita nel 2001 della pinsa come prodotto distinto dalla pizza tradizionale. Durante l’incontro si è affrontato anche il tema dei valori nutrizionali: la ridotta presenza di zuccheri, la leggerezza e il contenuto calorico contenuto vengono indicati come elementi che rendono la pinsa adatta a un’alimentazione equilibrata. «È un alimento che può essere inserito facilmente in una dieta varia, senza rinunciare al gusto» ha sottolineato Lambertucci.

Un libro che ripercorre storia, tecnica e applicazioni in cucina

L’invenzione della Pinsa Romana presenta un percorso narrativo che intreccia ricordi familiari, dettagli tecnici e riflessioni sull’evoluzione del mercato. Il volume include anche ricette firmate da chef che hanno interpretato la pinsa come base per creazioni gastronomiche contemporanee, confermandone la versatilità in cucina. L’incontro di Roma ha registrato la presenza di diversi ospiti del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui Eleonora Vallone, Guglielmo Marconi Giovanelli e l’art director Roberta Pitrone.

La crescita dell’Azienda Di Marco: 

una realtà familiare con orizzonte internazionale

Una parte dell’incontro è stata dedicata alla ricostruzione del percorso della Corrado Di Marco S.r.l., realtà che oggi rappresenta un riferimento nella produzione di pinsa. Le ricerche sulle farine e gli impasti, avviate negli anni Settanta, sono il risultato di oltre 2.000 test di fermentazione. Il nome stesso, «pinsa», richiama il gesto romano del pinsere, cioè “schiacciare”, che apparteneva alla tradizione familiare. Attualmente l’azienda distribuisce la Pinsa Di Marco in oltre 70 Paesi, e nel 2024 ha superato i 32 milioni di basi pronte prodotte, raggiungendo oltre 10.000 tonnellate di miscela di farine. Il gruppo comprende circa 250 dipendenti diretti, che arrivano a 400 considerando la rete dei collaboratori nazionali e internazionali. La spianatura manuale di ogni base rimane un elemento distintivo della produzione.


Da sinistra: Alberto Di Marco, Claudia Gerini, Rosanna Lambertucci, Corrado Di Marco, Luciano Pignataro

La ricerca e sviluppo è ancora coordinata da Corrado Di Marco, che ha ricordato come «l’innovazione richieda continuità e tempo», sottolineando una presenza costante in laboratorio. Una parte rilevante del racconto riguarda anche l’impegno verso la sostenibilità, con l’adozione di forni elettrici a basse emissioni, l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, l’assenza di conservanti e alcool nei prodotti e un packaging composto per il 30% da plastica riciclata. Rientrano in questa strategia anche i sistemi di compostaggio e la collaborazione stabile con il Banco Alimentare. Il piano di crescita comprende la recente acquisizione di Pizzami, passaggio che amplia le prospettive di sviluppo e diversificazione del gruppo.

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