venerdì 5 dicembre 2025

Produzione mondiale di vino in lieve aumento

 

Produzione mondiale 

di vino in lieve aumento. 

L’Italia resta in testa

Secondo le stime Oiv, la produzione mondiale di vino nel 2025 dovrebbe risalire leggermente dopo il minimo storico del 2024. Un rimbalzo fragile, con l’Italia che resterebbe al primo posto nonostante il clima incerto


    

Dopo un 2024 da record negativola produzione mondiale di vino mostra un piccolo segnale di ripresa. Infatti, secondo le stime diffuse dall’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), il 2025 dovrebbe chiudersi con circa 232 milioni di ettolitri prodotti a livello globalepari a un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Una crescita definita “lieve”, che però riporta un po’ di ossigeno in un settore che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con un clima sempre più imprevedibile.

Produzione mondiale di vino in lieve aumento. L’Italia resta in testa

Il 2025 dovrebbe chiudersi con circa 232 milioni di ettolitri prodotti a livello globale

Un rimbalzo fragile dopo l’annata più bassa dal 1961

La fotografia scattata dall’Oiv si basa sui dati di 29 Paesiche insieme rappresentano l’85% della produzione mondiale. Si tratta di una ripresa fragileancora lontana dai livelli pre-crisima che segnala comunque una stabilizzazione dopo il crollo del 2024quando la vendemmia mondiale aveva toccato il punto più basso dal 1961. Gli effetti delle gelate primaverili, delle grandinate improvvise e delle ondate di calore avevano colpito gran parte dei vigneti europei e sudamericani, riducendo drasticamente la resa e mettendo in difficoltà intere filiere locali.

L’Italia torna a guidare la classifica mondiale

In questo contestol’Italia si conferma il primo produttore mondiale di vinocon una stima di 47,4 milioni di ettolitritornando sui suoi valori medi degli ultimi anniUn risultato che riporta il Paese in cima alla classificadavanti a Francia e Spagna, e che testimonia la tenuta del sistema vitivinicolo italiano anche in condizioni climatiche complesse. Le regioni del Nord hanno beneficiato di una stagione più equilibrata rispetto al 2024, mentre al Centro e al Sud il caldo estivo ha inciso in modo diverso, anticipando in alcuni casi la raccolta e favorendo concentrazioni zuccherine più alte.

Tra clima, mercato e futuro del vino

Nonostante l’aumento complessivol’Oiv sottolinea come il quadro generale resti di bassa produzione strutturaleIl vino, come molti altri prodotti agricoli, è ormai una cartina di tornasole del cambiamento climaticole annate estreme si alternano a raccolti scarsie la capacità di adattamento dei produttori diventa un fattore decisivo. L’equilibrio tra quantità e qualità continua così a essere una sfida, specie in un mercato globale che premia sempre più l’identità e la sostenibilità rispetto ai volumi.

Produzione mondiale di vino in lieve aumento. L’Italia resta in testa

L’Oiv avverte che, nonostante la ripresa, la produzione mondiale resta su livelli strutturalmente bassi

In attesa dei dati definitivila vendemmia 2025 sembra restituire al comparto un po’ di serenitàpur dentro un quadro di incertezza che resta evidente. L’Italia, forte della sua tradizione e della diversità dei suoi territori, dimostra ancora una volta di saper reagire, mantenendo saldo il proprio ruolo di riferimento nel mondo del vino. Ma il messaggio che arriva dai numeri dell’Oiv è chiarola produzione mondiale torna a crescerema resta vulnerabileE forse è proprio da questa vulnerabilità che il vino dovrà ripartireripensando il suo futuro tra vigneti sempre più esposti e un pianeta che cambia più in fretta di quanto si possa bere un bicchiere.

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