sabato 17 settembre 2016

LA VERGINE A TAVOLA: UNA SOBRIA ELEGANZA

LA VERGINE A TAVOLA

UNA SOBRIA ELEGANZA

Con l'arrivo di settembre la natura inizia il suo lento
ma costante viaggio verso il freddo dell'inverno. Le parole d'ordine non sono più crescere, espandere e fiorire, ma accumulare, raccogliere e conservare: la ricchezza e l'opulenza del periodo estivo raggiungono la massima espressione nei frutti che ora si raccolgono, sicura carica di energia solare nella fase più buia dell'anno. I colori non sono dominati dal sottotono caldo del fuoco estivo, ma presentano una tonalità di base che ricorda il grembo di madre natura: gialli ocra, rossi dalle sfumature aranciate, verdi profondi e intensi, marroni che profumano di sottobosco umido. Come nel passaggio da ariete a toro, anche qui avvertiamo un arresto di marcia alla spinta creativa ed espansionistica, a vantaggio di una crescita contenitiva per aumentare la qualità del prodotto finale: il frutto raccolto.

Caratterialmente si passa da un ottimistico e spontaneo esibizionista a un riservato e riflessivo programmatore. Il nato sotto questo segno non affida nulla al caso; con la consapevolezza che la vita è dominata dalla ciclicità, egli procede in modo sistematico e coordinato nel suo progetto di vita, non includendo imprevisti sul proprio cammino e sicuro che pianificare l'esistenza sia la miglior garanzia per il successo futuro.
Accorto e parsimonioso, non eccelle per slanci spontanei neanche in campo sentimentale, pur essendo un tenero e fedele compagno. Procede con piedi di piombo ed è difficile alzare il velo su quelle teatrali indifferenze e freddezze, sinonimi di un carattere dai connotati riflessivi e analitici.
All'apparenza il nato sotto la vergine non appare molto muscoloso o robusto, ma piuttosto longilineo e fragile; ottimi però sia la resistenza fisica sia la capacità di recupero, frutto di uno stile di vita accorto e un’alimentazione equilibrata. Troviamo, infatti, fra i nati i più esperti conoscitori di diete bilanciate, alimentazione macrobiotica, cultura biodinamica.

Tutto questo aiuta ad ovviare a quei piccoli ma fastidiosi problemi che assillano il nostro vergine, concentrati in quell'organo umano cui è affidato il compito di selezionare e assimilare il cibo ingerito: l'intestino.
La sua tendenza a gestire con parsimonia le energie a disposizione lo porta a squilibri intestinali, caratterizzati da fasi di ritenzione alimentare nell'intestino, con conseguenti effetti di intossicazione, lentezza di ricambio, stitichezza periodica seguita a fasi diarroiche. Molto importante sulla sua tavola quindi lo joghurt, che aiuta la flora batterica intestinale a mantenersi intatta e bilanciata. Non devono mancare anche alimenti quali indivia, avena, formaggi e carni magre ricchi di solfato di potassio, il sale che aiuta in casi di diarree, costipazioni ed emorroidi, come pure per malattie della pelle quali psoriasi ed eczemi cui il vergine può soffrire.
L'alimentazione corretta e lo stile di vita sobrio possono però portare a una certa monotonia sia nella vita quotidiana sia a tavola, il nostro consiglio è di osare un po' di più, rischiare un'apertura emozionale (ardua impresa) e qualche esperimento in cucina, anche per deliziare un eventuale ospite. Combinare diverse tendenze culinarie a un'approfondita conoscenza dei valori nutrizionali degli alimenti lo renderanno sicuramente un cuoco ricercato e preciso, la cui cucina non sarà mai lasciata nel caos al fine dell'opera.
Il suo senso estetico lo porta a curare molto la casa, la precisione gli fa amare l'ordine la sua associazione all'elemento terra gli dona il magico pollice verde: la dimora sempre perfetta e linda è addolcita da una giungla di verde rigoglioso, suo vanto e sua passione nascosta. In questa fresca atmosfera la tavola sarà sobria, con tovaglie in lino a quadretti, porcellana color avorio delicata ma resistente, accessori dalle forme essenziali in plexiglas e posateria d'acciaio; infine bicchieri solidi dal tocco elegante da cui assaporare un vino elegante e tranquillo come il Bianco di Custoza della Villa Girardi di Verona.
LA RICETTA PER L'OSPITE VERGINE
Zuppa di patate e funghi.

Ingredienti: tre etti e mezzo di funghi freschi misti - finferli, chiodini e porcini in egual misura- (in assenza si possono utilizzare quelli surgelati), cinque o sei patate di media grandezza, preferibilmente rosse, una cipolla, un ciuffo abbondante di prezzemolo, due pizzichi di paprika macinata, un litro e mezzo di brodo, meglio se vegetale, olio extra vergine di oliva "gentile", sale e pepe quanto basta.
Preparazione: pulire i funghi, possibilmente con uno spazzolino per mantenerne la fragranza, tritatene una parte e tagliate a fettine spesse quelli più belli.
Fate appassire nell'olio la cipolla tagliata molto finemente in una pentola piuttosto capiente (ideale sarebbe una in coccio). Aggiungere i funghi, salate e macinate del pepe, cospargete il tutto con la paprika e unite quindi il brodo.
Sbucciate le patate, tagliatele a cubetti e aggiungetele al brodo. Lasciate cucinare il tutto per circa mezz'ora a fuoco vivo e pentola scoperta, aggiungendo del brodo vegetale se dovesse risultare troppo denso.
Al termine togliete circa la metà, passatela al frullatore fino a divenire crema e rimettetela nella pentola.
Servitela cosparsa di prezzemolo tritato, arricchita con pane tagliato a cubetti e abbrustolito accompagnato da un secco “Farnito”, chardonnay della Toscana prodotto dalla Carpineto di Greve in Chianti.

Daniela Mosena

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